Sommario. L’isola
d’Elba appartenne, tutta o in parte, a vari stati (Piombino, Toscana,
Spagna, Inghilterra, Francia), ma per il breve periodo di dieci mesi fu
l'ultimo regno di Napoleone: dal maggio 1814, quando l’imperatore si
ritirò sull’isola dopo avere abdicato, al marzo 1815, quando
sbarcò sul suolo francese a
Cap d’Antibes, per l’ultima avventura.
Principato dell'Isola d'Elba, 1814-1815
Bandiera nazionale e di
stato issata da Napoleone sull'isola al momento dello sbarco il 4
maggio 1814 e ammainata il 1° marzo 1815, quando l'imperatore
toccò il suolo francese a Cap d'Antibes per l'ultima avventura.
Oggi è, inalterata, la bandiera locale
dell'Elba. Le api d'oro, simbolo erroneamente creduto come risalente
agli
antichi re merovingi, furono scelte da Napoleone nella falsa
convinzione
che da esse fossero derivati, per deformazione grafica, i gigli di
Francia.
Napoleone introdusse
anche un'insegna marittima, valida sia per le imbarcazioni mercantili
che per quelle da guerra. Se l'imperatore era a bordo, valeva come
stendardo principesco in mare e portava al centro una grande N d'oro
coronata. Nel 1841 fu ufficialmente dichiarata, con
alcuni cambiamenti, bandiera mercantile particolare dell'isola
nell'ambito della Toscana. Poco chiari i motivi della scelta del
Bonaparte; probabilmente fu un semplice arrangiamento della bandiera
toscana.
Sommario. Il
feudo di Piombino con il suo territorio, che per più di due
secoli
comprese anche l'isola d'Elba, fu principato dell’Impero dal 1594. Fu
occupato nel 1801 dai francesi
i quali dal 1805 al 1809 lo unirono a Lucca. Il Congresso di Vienna non
restaurò il principato che pertanto entrò a far parte del
granducato di Toscana.
Principato di Piombino, 1701-1801
Bandiera principesca e
di stato, adottata nel
1701 allorché si fusero i due rami della famiglia regnante e
durata
fino all'occupazione francese nel 1801. Armi della famiglia
Boncompagni-Ludovisi; lo scudo reca a quarti alterni le armi dei due
rami della casata: le tre bande scorciate d'oro in campo rosso dei
Ludovisi e il mezzo drago d'oro
in campo rosso dei Boncompagni (derivava dal nome del ceppo originario
della famiglia, Dragona). Al palo le armi di Gonfaloniere di Santa
Romana Chiesa. Corona di Principe dell'Impero e collare dell'Ordine del
Toson d'Oro.