Sommario. Il
cantone di Lucerna, affrancatosi dagli Asburgo nel 1291, fu il primo ad
unirsi nel 1332 ai tre originari (Svitto, Uri e Untervaldo) e
partecipò all'alleanza protagonista della vittoriosa battaglia
di Sempach (1386).
Luzern, Lucerne, dal 1803 (sec. XIII)
Bandiera adottata nel
1803, ma di origine molto più antica. Se ne conservano esemplari
portati in battaglia a Sempach nel 1386 ma già esisteva nel XIII
secolo. I colori sono uguali a quelli dello stemma (meno antico della
bandiera) dove però sono disposti verticalmente; il loro
significato è incerto.
Sommario. Zurigo
fu il quinto cantone ad aderire alla confederazione (1351) e
partecipò alle lotte contro gli Asburgo. Tra il marzo e l’aprile
del 1798, sotto l’incalzare dei francesi, anche a Zurigo sorse una
repubblica giacobina, presto confluita in quella Elvetica di cui fu un
cantone dal 1798 al 1803.
Zürich, Zurich, Turitg, dal 1803 (sec. XIII)
Bandiera immutata dal
medioevo, adottata ufficialmente insieme all'analogo stemma nel 1803.
Contende a quelle di Uri, Lucerna e Zugo il primato di
antichità.
È infatti attestata
da cronache della prima metà del XIII secolo. Stessi colori
dei cantoni di Lucerna e di Zugo e stessa oscura origine.
Repubblica di Zurigo, Republik Zürich, République de
Zurich, 1798
Colori nazionali
decretati il 17 marzo 1798 dall'assemblea cantonale e aboliti il 14
aprile successivo, con l'integrazione di Zurigo nella Repubblica
Elvetica. Furono portati su una coccarda e molto
probabilmente sulla bandiera. Essi rievocavano l’antica indipendenza
dei primi cantoni: il rosso ricordava infatti i vessilli di Svitto e
di Untervaldo, il nero e il giallo (poi cambiato in arancio) quello di
Uri. Influenzarono anche la scelta della bandiera per la Repubblica
Elvetica.
Sommario. Glarona
fu il sesto cantone ad entrare nella confederazione, nel 1352, prima
ancora di affrancarsi completamente dagli Asburgo (1388). Dal 1798 al
1803 fece parte del nuovo cantone di Linth, della repubblica Elvetica.
Glarus, Glaris, Glaruna, dal sec. XIV
Bandiera risalente al
XIV secolo e adottata, così come lo stemma, con l'attuale
disegno stilizzato il 25 giugno 1959. La più antica bandiera
conservata è del 1388 e fu portata in battaglia a Näfels.
La figura è quella del patrono san
Fridolino, benedettino d'origine irlandese vissuto nel V secolo.
Sommario. Zugo
entrò nella confederazione nel 1352 insieme a Glarona. Sotto i
francesi, dal 1798 al 1803, fece parte del nuovo cantone di
Waldstätten.
Zug, Zoug, dal sec. XIV
Bandiera immutata dalla
metà del XIII secolo.
I colori sono quelli dello stemma. Poiché Zugo apparteneva
all'Austria,
si pensa che in origine lo scudo fosse del tipo di quello austriaco, ma
con
i colori invertiti, vale a dire d'argento alla fascia rossa. Dopo
l'adesione
alla lega dei confederati (1352), la fascia sarebbe diventata azzurra
in
onore dei nuovi alleati Lucerna e Zurigo. La spiegazione non appare
tuttavia
troppo convincente.
CANTONI (Indice) Bibliografia
L.
Mühlemann, Armoires et Dreapeaux de la Suisse,
1991 - Archivio CISV, scheda 18/37
Sommario. Cantone
franco-tedesco, Friburgo fu il nono ad entrare nella confederazione nel
1481, separandosi dalla Savoia. Dal 1798 al 1803 fu compreso nel nuovo
cantone del
Lemano.
Freiburg im Uchtland, Fribourg, Friburg, dal 1831 (c. 1410)
Bandiera adottata con
l'analogo stemma il 29 agosto 1831, ma molto più antica essendo
raffigurata per la prima volta in un documento del 1410. I colori
deriverebbero da quelli delle vesti che gli abitanti del paese erano
soliti indossare.
CANTONI (Indice) Bibliografia
L.
Mühlemann, Armoires et Dreapeaux de la Suisse,
1991 - Archivio CISV, scheda 18/47
Sommario. Il
cantone di Soletta entrò a far parte della confederazione nel
1481, insieme a quello di Friburgo.
Solothurn, Soleure, Soloturn, dal 1817 (c. 1400)
Bandiera adottata
insieme all'analogo stemma
nel 1817 ma esistente da circa il 1400. I colori erano tratti da
bandiere
ancora più antiche (XIII-XIV secolo), bianche con croce rossa,
legate
al culto di sant'Orso.
CANTONI (Indice) Bibliografia
L.
Mühlemann, Armoires et Dreapeaux de la Suisse,
1991 - Archivio CISV, scheda 18/50