Dall'epoca dell'indipendenza la Somalia ha raramente conosciuto giorni di pace. Alle guerre con l'Etiopia per l'Ogaden seguì la dittatura di Siad Barre (1969-1991) e la secessione del SOMALILAND (1992). Dopo l'estromissione di Barre si aprì un periodo di endemica guerra civile. Dal caos generale emersero dapprima i feroci capi clan (i cosiddetti "signori della guerra") e nemmeno le missioni delle Nazioni Unite riuscirono a pacificare il paese. Nel 2004 la situazione sembrò ricomporsi con l'istituzione di un parlamento federale e di un governo provvisorio di transizione, internazionalmente riconosciuto, che però si è rivelato estremamente debole e incapace di esercitare il potere. L'intervento delle CORTI ISLAMICHE, che controllano parte del territorio somalo, nonostante certi connotati integralisti, ha riportato un minimo di organizzazione statale e di legalità, ma la situazione è restata caotica e estremamentre precaria. In questo contesto, alcune parti del paese si sono dichiarate autonome o indipendenti e non sempre tali tentativi sono stati riassorbiti. Lo Stato più importante è il PUNTLAND che occupa una vasta area nel nord-est del paese. In una regione contesa tra il Puntland e il Somaliland, si sono autoproclamati autonomi il MAAKHIR nel 2007, e lo STATO DEL NORD nel 2008. Al centro del paese, a sud del Puntland, si è formato nel 2006 lo Stato del GALMUDUG. Nel sud del Paese, l'OLTREGIUBA, o JUBALAND, già separato come entità autonoma nel 1998, poi disciolto nel 2001, fu ricostituito come Stato federato nel 2013. Alla fine del 2017, le molteplici situazioni di autonomia e di separatismo sembrano ricomposte in una struttura relativamente stabile di tipo federale, formata dagli Stati PUNTLAND, GALMUDUG, HIRSHABELLE, SOMALIA SUD-OCCIDENTALE, JUBALAND e BENADIR.
Tutti gli Stati federati hanno bandiera e stemma ufficiali e una propria costituzione. Ma molte altre bandiere, più o meno ufficiali, sono state alzate dai vari soggetti semi-indipendenti sorti e scomparsi dal 1998 a oggi (SOMALIA CENTRALE, HIRAN, SHABELLE, XIMAN E XEB e altri).
Bibliografia generale - Internet - Franciae Vexilla, 29, 2003 - Archivio personale e, soprattutto, gli studi di Jaroslav Martykán (su Vexilla Italica, numero speciale 74, 2012, Vexilla Italica, 79, 2014 e Vexilla Italica, 85, 2017
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PUNTLAND
Stato Somalo del Puntland, Dowlada Puntland ee Somaaliya, dal 1998
1998-2009
Bandiera dello stato della Somalia nord-orientale dichiaratosi autonomo nel maggio del 1998, adottata il 23 luglio 1998 e confermata dalla costituzione del 2002. Identica alla bandiera nazionale somala. In seguito a uno statuto approvato nel 2004 dal governo federale dell'epoca, che riservava in esclusiva allo stato di Somalia i simboli nazionali, la bandiera diventò illegale; dopo alcuni progetti non ufficiali, nel 2009 fu definitivamente sostituita.
dal 2009
Nuova bandiera del Puntland, come Stato federato di Somalia, adottata dal parlamento locale il 22 dicembre 2009 e tuttora in vigore. La striscia in alto attesta l'appartenenza alla Somalia; infatti, la costituzione locale del 29 giugno 2009 riconosceva l'autorità del Governo Provvisorio di Transizione, il quale a sua volta riconosceva l'autonomia del Puntland. La striscia centrale bianca sta per la pace e quella inferiore verde per le ricchezze naturali della regione.
[ inizio stati ]
Uno Stato indipendente fu proclamato il 1° luglio 2007 col nome di "Repubblica del Maakhir", sul territorio disputato tra il Puntland e il Somaliland prospiciente il golfo di Aden. La bandiera della repubblica mostrava un'imbarcazione locale sullo sfondo del sole al tramonto su un mare che ricordava la bandiera somala. Il 1° maggio 2008 il nome fu cambiato in "Stato Somalo del Maakhir" e la bandiera sostituita. La nuova versione era un più chiaro riferimento alla bandiera nazionale somala, sulla quale erano state aggiunte due sottili strisce, una bianca e una nera, quest'ultima sembra alludere ai ricchi giacimenti petroliferi. L'11 gennaio 2009 il Maakhir fu riassorbito dal Puntland.
[ inizio stati ]
Bandiera dello Stato formato da sei regioni a nord dell'Oltregiuba autoproclamatosi autonomo il 1° aprile 2002. La striscia azzurra in alto con il cerchio di sei stelline bianche rappresentava l'appartenenza alla Somalia delle sei regioni; il rosso e il verde, colori del Jubaland, mostravano la fedeltà di federarsi con quello Stato. L'autonomia, in un primo tempo riconosciuta dal governo di transizione centrale fu annullata nel 2006, dopo di che il territorio fu teatro di scontro tra il governo di transizione e l'Unione delle Corti Islamiche e la situazione rimase assai confusa almeno fino al 2013.
Nell'estate del 2013 si rinnovarono i tentativi per ripristinare lo Stato del Sud-ovest su base federale in accordo con il governo centrale, che portarono alla Costituzione del 25 gennaio 2014; il 27 gennaio fu alzata la nuova bandiera che ricordava molto da vicino quella del 2002. Essa fu presto cambiata e il 27 marzo 2014 apparve la nuova, bianco verde con una striscia azzurra lungo l'asta, caricata della stella bianca. Ciò era il riflesso delle dispute interne circa i confini e sul numero di regioni (sei o tre) da comprendere nel nuovo Stato. Finalmente l’11 agosto 2014 la situazione si è stabilizzata con l'approvazione di una nuova Costituzione, che definisce anche la nuova bandiera; azzurro-verde, divisa diagonalmente da una striscia rossa. L'azzurro reca la stella della Somalia, mentre il verde porta il già noto cerchio di sei stelle bianche, che però ora simboleggiano i sei continenti del globo terrestre, non più le regioni, che sono solo tre.
gen-mar 2014
mar-ago 2014
da ago. 2014
[ inizio stati ]
Bandiera della "repubblica" dell'Oltregiuba, regione compresa tra il Kenya e il fiume Giuba, uno dei primi soggetti a dichiararsi indipendente dalla Somalia nel 1998. L'esistenza del nuovo stato risultò assai precaria e il 18 giugno 2001, quando salì al potere una nuova amministrazione fedele al governo centrale, la regione fu riassorbita. La bandiera era simile a quella del Fronte di Liberazione della Somalia Occidentale (che era divisa in orizzontale); i colori sarebbero in relazione alle tribù Digil e Rahanwein.
L'autonomia dell'Oltregiuba fu brevemente ristabilita nel gennaio 2006, sotto il nome di "Stato Somalo del Jubaland". Fino al 24 settembre 2006, quando il Consiglio Islamico Somalo occupò la capitale Chisimaio, fu usata una bandiera verde con una striscia azzurra lungo l'asta caricata da una stella bianca. Un ulteriore tentativo di breve durata, ebbe luogo nel 2010 su una parte della regione e, nell'occasione, fu di nuovo alzata la bandiera del 2006, con l'aggiunta della shahada in alto sul rettangolo verde. La stella bianca sull'azzurro attestava che l'autonomia era intesa all'interno della Somalia.
2006
2010
dal 2013
Attuale bandiera dello stato dell'Oltregiuba (Jubaland) come soggetto federato nella repubblica di Somalia, stabilita dalla costituzione approvata il 2 aprile 2013. Ancora, la stella bianca in campo azzurro sottolinea l'appartenenza alla Somalia.
[ inizio stati ]
Bandiera dell'Unione delle Corti Islamiche, nera con la shahada. Le Corti erano in origine organismi diffusi nei quartieri di Mogadiscio, che si assumevano il compito di dirimere questioni locali e di mantenere l'ordine pubblico. Riunitesi in una forte organizzazione sostenuta dall'Arabia Saudita e da altri stati islamici, all'inizio del 2006, hanno preso il potere ai danni del legittimo ma debole governo di transizione, assumendo progressivamente il controllo di buona parte della Somalia meridionale. La bandiera, che ricorda i vessilli dell'integralismo islamico, è in pratica una bandiera di stato e spesso si sostituisce forzatamente alla bandiera nazionale somala nei territori controllati dalle Corti.
[ inizio stati ]
Bandiera già nota da tempo come quella del Benadir, la regione della capitale Mogadiscio, diventata bandiera di "Stato federato" il 14 aprile 2017 allorché il presidente somalo ha conferito tale status alla regione, disattendendo il progetto di un territorio federale della capitale. L'emblema al centro del drappo rosso-blu diviso diagonalmente, corrisponde allo stemma regionale del Benadir delineato in bianco, e rappresenta un faro. (J. Martykán, in litteris)
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