Sommario. Ambite
dalle potenze europee
per la loro posizione strategica nel canale di Mozambico, nel XIX
secolo
le isole Comore erano soggette agli arabi e ai regni malgasci che vi
avevano
costituito vari sultanati. Nel 1886 furono tutte occupate dalla
Francia.
Assunto lo status di colonia nel 1912, diventarono nel 1946 un
territorio
d’oltremare e nel 1961 ottennero una larga autonomia interna.
L’indipendenza
fu conseguita nel 1975, tuttavia l’unità dello stato fu messa a
dura
prova. Mayotte aveva scelto di restare francese, mentre le altre isole
manifestarono
prima o poi tendenze separatiste. Il clima di guerra civile era
aggravato
dal susseguirsi di regimi totalitari. La nuova costituzione del 2002
sembra
avere in parte risolto il problema concedendo larga autonomia alle
isole,
ognuna delle quali è una repubblica con proprio presidente,
mentre
il presidente federale è scelto a rotazione.
Comores, Archipel des Comores, 1963-1975
Bandiera del territorio
francese d’oltremare con autonomia amministrativa adottata nel 1963,
probabilmente il 13 luglio, e rimasta in uso fino al 1975. Proporzioni
circa 7/10 (o anche 2/3). Il campo verde e il crescente alludevano alle
fede islamica della popolazione mentre le stelle rappresentavano le
quattro isole maggiori (Grande Comora, Anjuan, Moheli e Mayotte). La
bandiera era ufficialmente riconosciuta dalla Francia ed era stata
disegnata da un’araldista francese, Suzanne Gauthier.
Repubblica delle Comore, État Comorien, République
des Comores, 1975-1978
Bandiera per tutti gli
impieghi, alzata il 12 novembre
1975 quando il nuovo stato indipendente (dal 6 luglio 1975) fu ammesso
alle
Nazioni Unite. Proporzioni 3/4. La larga striscia rossa, doppia di
quella verde, richiamava i tradizionali vessilli arabi della regione e
proclamava le intenzioni progressiste del governo; il verde e il
crescente erano simboli islamici e le stelle rappresentavano ancora le
quattro isole maggiori, sebbene Mayotte avesse deciso per referendum di
restare francese.
Repubblica Federale Islamica delle Comore, Jamhuriyat al-Qumur al-Ittiadiya al-Islamiya,
République Féderale Islamique des Comores, 1978-1992
Bandiera di uso
generale, adottata dopo il colpo di stato del maggio 1978 e la
proclamazione della repubblica islamica; confermata dalla nuova
costituzione in vigore dal 1° ottobre 1978. Modificata nel 1992. Di
solito riprodotta in proporzioni 3/5. Eliminato il rosso dal drappo, si
tornò a un disegno simile a quello della prima bandiera e allo
stesso simbolismo. La sommaria descrizione ufficiale della bandiera
dette luogo a equivoci e interpretazioni errate; un modello scorretto
sventolò per un paio di giorni persino davanti alla sede delle
Nazioni Unite.
Repubblica Federale Islamica delle Comore, Jamhuriyat al-Qumur al-Ittiadiya al-Islamiya,
République Féderale Islamique des Comores, 1992-1996
Bandiera di uso
generale, definita da una nuova costituzione introdotta dal referendum
del 7 giugno 1992 e nuovamente modificata nel 1996. Proporzioni 2/3.
Cambia il disegno, ma non il simbolismo. Le stelle continuarono a
rappresentare le isole, compresa Mayotte, che avevano assunto nomi
locali: Ngazidja (Grande Comora), Nzwani (Anjuan), Mwali
(Moheli) e Maoré (Mayotte).
Repubblica Federale Islamica delle Comore, Jamhuriyat al-Qumur al-Ittiadiya al-Islamiya,
République Féderale Islamique des Comores, 1996-2002
Bandiera valida per
tutti gli impieghi, sancita dalla costituzione del 3 ottobre 1996.
Proporzioni 3/5. Subito dopo l’adozione sono apparsi disegni imprecisi
nelle proporzioni e nello stile delle scritte. Ai simboli presenti su
tutte le precedenti bandiere si aggiungono i nomi di Allah (in alto a
destra) e di Maometto (in basso a sinistra).
Unione delle Comore, Udzima wa Komori, Union des Comores, Ittiyad al-Qumur, dal 2002
Bandiera d’impiego
generale, entrata in uso il 7 gennaio 2002, in seguito a un rinnovato
patto d’unione tra le isole che prevede l’abbandono delle tendenze
separatiste in cambio della loro piena autonomia. Proporzioni 3/5. Le
quattro strisce di diverso colore simboleggiano le isole (comprendendo
anche Mayotte, ancora appartenente alla Francia). Il triangolo verde
col crescente e le quattro stelle riconduce alle precedenti bandiere e
rappresenta l’intera Unione.
Sommario. Verso
il 1870 la maggiore delle isole Comore era divisa in tredici sultanati
soggetti a un sultano supremo (thibe). Nel 1886 fu siglato un
primo trattato di protezione
con la Francia, ribadito nel 1892, quando gli ultimi sultanati
superstiti
furono soppressi. L'isola sarebbe poi diventata centro dominante e sede
della capitale della colonia e dello stato indipendente.
Ngazidja, Grande Comore, Al-Qumur al-Kabir, dal 2002
Bandiera definita
dall'atto costititivo dell'isola autonoma adottato per referendum
popolare il 7 aprile 2002. Riprende nel disegno il crescente e le
stelle presenti sulle bandiere attuale e storiche della repubblica
delle Comore. L'azzurro è considerato il colore dell'isola e
tale è la striscia che sulla bandiera federale rappresenta la
Gran Comora.
Sommario. Anjuan,
la più piccola delle Comore, già sede di un sultanato,
subì il protettorato francese nel 1886, poco dopo Gran Comora di
cui seguirà il destino coloniale. Dopo l'indipendenza fu sede
delle più acute tendenze separatiste concretizzatesi nell'estate
del 1997 con la proclamazione dell'indipendenza, confermata con
referendum (1998 e 2000). Nel 2002 ha accettato di federarsi
nell'Unione delle Comore.
Sultanato di Anjuan, Sultanat d'Anjouan, 1833-1891
Bandiera mercantile
risalente 1833 e durata fino al 1891 quando il protettorato francese
già esteso sull’isola (1886) si fece più restrittivo.
È considerata la prima bandiera in uso nell’arcipelago delle
Comore. I colori risentivano soprattutto dell’influenza degli arabi,
che controllavano vasti tratti della costa orientale africana e
alzavano bandiere rosse, ma anche i regni costieri del Madagascar
usavano bandiere rosse o bianco-rosse.
Nzwani, Anjouan, Anyuwan, dal 1997
Bandiera nazionale dello
stato separatista, alzata il 3 agosto 1997, giorno della secessione e
adottata con la costituzione sancita dal referendum del 25 febbraio
1998. Mantenuta nel 2002 con la nascita dell’unione. Il rosso
rappresenta Anjuan anche sulla bandiera federale. Il crescente è
sormontato dalla mano di Fatima, simbolo della misericordia divina. Il
pollice rappresenta Maometto, l’indice e il medio Fatima, figlia del
Profeta, e il suo sposo Alì, mentre l’anulare e il mignolo sono
i loro figlioli Hassan e Hussein. Nelle dita si ravvisano anche i
cinque pilastri della fede islamica. La mano è anche simbolo
particolare dell’isola (Nzwani = mano, in swahili). Lo stesso
emblema era già stato usato dal 1860 al 1891 sulle bandiere del
sultano di Anjuan.
Sommario. L'isola
di Moheli, fin dal XVI secolo soggetta ad Anjuan, fu occupata e
governato da sovrani malgasci a partire dal 1830. Una forma di
protettorato francese risale al 1842, poi formalizzata nel 1886 quasi
contemporaneamente ad Anjuan. Anche quest’isola si era proclamata
indipendente nell’agosto del 1997, ma la secessione rientrò poco
dopo. Dal 2002 è una repubblica federata.
Sultanato di Moheli, Sultanat de Mohèli, fino al 1871
Bandiera mercantile del
sultanato in uso fino al
1871, rossa come numerose bandiere di stati costieri dell'oceano
Indiano.
Sultanato di Moheli, Sultanat de Mohèli, 1871-1891
Bandiera mercantile
adottata nel 1871 in sostituzione di quella completamente rossa;
sostituita nel 1891 dal tricolore francese. Bandiere simili si usavano
in Madagascar e malgasci erano i sovrani che regnavano su Moheli.
Mwali, Mohèli, Muhili, 1997
Bandiera nazionale non
ufficiale alzata durante la breve secessione dall'11 al 28 agosto 1977.
Non è stata confermata dalla nuova costituzione del 2002. Il
rosso ricorda le antiche bandiere, il giallo è il colore
associato all'isola (rappresentata dalla
striscia gialla anche sull'attuale bandiera federale).
Mwali, Mohèli, Muhili, dal 2003
Bandiera dello stato
federato attestata nell'ottobre 2003. Secondo testimonianze dirette
è alzata su edifici scolastici, utilizzata sulla vettura
presidenziale ed esposta negli uffici della locale compagnia locale
delle acque e dell'elettricità. L'uso da parte dei privati
cittadini appare peraltro assai limitato. Il giallo è il
colore di Moheli, la stella rappresenterebbe l'isola stessa.