Clicca per vedere la cartina...Clicca per vedere la cartina...SHARM EL SHEIKH - Settembre 2001

La 3° settimana di settembre? La 2°? … ok, la prima.

Dopo diversi cambi di programma finalmente si parte.

 

Domenica 2

La settimana che avevamo di fronte era diversa dal solito: né io né la mia ragazza infatti era mai stato in vacanza in un villaggio turistico, con tutti i comfort, con gli animatori che t’impezzano, etc... etc… una vacanza molto relax insomma.

Sbrigate le formalità doganali all’aeroporto di Bologna saliamo sul Boeing 737 della Blu Panorama, una compagnia italiana con la quale ci siamo trovati molto bene.

Dopo 3 ore e mezzo di volo atterriamo puntualissimi all’aeroporto di Sharm. Scendiamo dall’aereo alle 21 locali e nonostante fosse già buio ci accoglie un bellissimo vento caldo.

Entrati in aeroporto seguiamo come tanti pulcini la mamma che tiene ben in vista il cartello Francorosso.

Dopo i vari timbri e controlli saliamo sul pullman che ci porta al villaggio: il Sea Club Sharm della Francorosso.

Il villaggio è veramente molto bello Sea Club Sharm Sea Club Sharm, curato in tutti i particolari, con tutto quello che immagino ci sia normalmente in un villaggio: piscina, negozietti, ufficio cambio, area spettacoli, ristorante, pizzeria, 2 o 3 bar (uno fatto tipo “tenda beduina”), campo da calcetto, da pallavolo, tavolo da ping pong, tavolo da biliardo, ombrelloni con lettini e teli da mare.

Sinceramente tutto questo ci interessava il giusto; quello che ci ha colpito è il motivo per il quale è giustamente famoso questo posto… il mare.

 

Lunedì 3

La prima cosa che abbiamo fatto la mattina successiva è stato un giro in spiaggia… il mare è veramente splendido!

Purtroppo il bravo turista del villaggio turistico DEVE presenziare alla presentazione dello STAFF, che viene ripetuta quasi tutti i giorni visti i continui arrivi di gente.

Alle 10 di mattina ci ritroviamo quindi tutti in una sala dove ci viene presentato lo STAFF di animatori (con musica e balletti… vi lascio immaginare!) e dove ci viene spiegato come funziona un po’ il tutto. Per finire ci vengono illustrate le varie escursioni, a pagamento, che vengono organizzate nell’arco della settimana.

Il discorso si fa interessante quando parla del monte Sinai e di Ras Mohamed, le escursioni che abbiamo intenzione di fare.

La giornata prosegue in spiaggia Spiaggia, alternando mare, sole e ombra.

Il sole picchia, e non poco, ma devo dire che si sta veramente bene: i discorsi che avevo sentito fin ora sul caldo secco e sul fatto che 38 gradi secchi sono meglio di 32 umidi sono fortunatamente veri. C’è poi un gradevolissimo vento (che ci accompagnerà per tutta la vacanza) che rende lo stare al sole pericolosamente, per via delle scottature, piacevole.

 …e poi il mare. Qui al Sea Club della Francorosso la barriera corallina inizia appena entrati in acqua con pro e contro.

CONTRO: bisogna entrare in acqua con i sandali, perché il fondo è roccioso e sconnesso, a volte tagliente anche se i coralli sono un po’ più avanti, e pieno di ricci che sono, diciamo così, fastidiosi. Non si può entrare in acqua facendo le corse, per i motivi descritti sopra, a meno di tentativi sadomaso.

PRO: bastano 3 metri e una maschera con boccaglio Snorkeling per iniziare a fare snorkeling Snorkeling e nuotare in mezzo Snorkeling ai pesci. Pesci farfalla Snorkeling di tutti i colori, e altri tipi Snorkeling di pesce Snorkeling di cui non ricordo il nome. Per gustarsi pienamente la barriera corallina è sufficiente percorrere 50 metri Pontile a piedi lungo un pontile che ti permette di tuffarti dove la barriera corallina finisce, a strapiombo. Li ci vogliono anche le pinne, in quanto la corrente si fa sentire. Sulla parete verticale della barriera corallina si possono ammirare coralli di tutti i colori e molti più pesci di quanti se ne riescano a vedere vicino alla spiaggia, dove l’acqua è troppo calda per alcuni tipi di pesci.

La sera ci lanciamo a cena che, come la colazione, è a buffet. Pericolosissssimo! Tra l’altro si mangia anche bene. Il capocuoco, come tutto lo staff del villaggio, è italiano. L’unica cosa che non è italiana è la proprietà. Il villaggio è infatti di proprietà egiziana.

 

Martedì 4

La giornata inizia con una gran taffiata a colazione, fatta il più tardi possibile per arrivare sazi fino a cena, visto che il trattamento scelto (era rimasto solo quello) è di mezza pensione.

Ci portiamo stancamente fino al mare e ci abbandoniamo sui primi lettini che troviamo. Ogni tanto si va a mollo in acqua e poi si torna al sole: si sta divinamente.

La sera decidiamo di andare a vedere Naama Bay Naama Bay, la località più turistica di Sharm che ci viene subito paragonata a Riccione. Naama Bay, che dista dal villaggio circa 16 km, è collegata da un pulmino/navetta messo a disposizione gratuitamente dalla Francorosso. In molti ci consigliano di non mancare gli orari della navetta, perché ciò vorrebbe dire prendere un taxi a pagamento. In effetti è sconsigliabile non tanto perché è a pagamento (contrattando si arriva a pagare abbastanza poco) ma perché guidano in modo un po’ spericolato, a volte a fari spenti (di notte!), etc… all’egiziana insomma.

Naama Bay è stata per noi una delusione. Mettete insieme Riccione, Las Vegas e un luna park ed è la stessa cosa. Tutto tranne che Egitto. D’altronde ce lo aspettavamo, siamo in una località per turisti, dove i negozianti parlano un ottimo italiano, e ti impezzano per venderti di tutto. Noi cercavamo una musicassetta e ce l’ha venduta un ragazzo di un negozio che vendeva profumi.

Dopo aver fatto un giretto ed assaggiato il McFalafel (ovviamente il McDonald’s è arrivato anche qui), compriamo qualche bottiglia d’acqua (al villaggio costa 5 volte tanto) e torniamo dal nostro carissimo pulmino/navetta.

 

Mercoledì 5 / Giovedì 6

La giornata di oggi la dedichiamo tutta al riposo e al dolce far niente. Stasera ci aspetta infatti l’escursione al monte Sinai.

Si parte alle 23.00 dal villaggio e, dopo due ore di pullman, si arriva nei pressi del monastero di Santa Caterina. Qui facciamo una piccola sosta presso un hotel convenzionato per gli ultimi bisogni e poi raggiungiamo il parcheggio del monastero.

Sono circa le 02.00 di notte e data l’altitudine fa freschino: il monastero si trova infatti a circa 1500 m. s.l.m.

La nostra giuda, Magazi, ci consiglia di vestirci comunque poco perché camminando ci si scalda parecchio.

Messo nello zaino un cambio, un maglione e qualcosa da mangiare, prendiamo la torce elettriche e partiamo.

Dopo alcune centinaia di metri il sentiero inizia a salire e subito siamo circondati da baduini che ci offrono continuamente, a turno, un comodo cammello per la salita Cammelli a noleggio. Quei poveri cammelli ci fanno un po’ pena e decidiamo, come anche la gente che era con noi, di andare su a piedi. La prima parte della camminata è lunga circa 7 km ed è un sentiero abbastanza lineare largo un paio di metri, ai bordi del quale ci sono ogni tanto delle vere e proprie “baracchine” che vendono acqua, bibite varie e cose da mangiare. Il panorama è splendido: una luna quasi piena illumina a tal punto da non rendere mai necessario l’uso della torcia elettrica. Ogni tanto ci fermiamo e ci guardardiamo intorno. Stiamo salendo sul bordo di una della tante montagne rocciose del complesso dal Sinai.

Dopo un paio di soste arriviamo alla fine del sentiero. Qui inizia la parte finale dell’ascesa che sale su per più di 700 gradoni irregolari ricavati nella roccia. Qui inizia decisamente a fare freddo e decido di mettermi la felpa in pail che mi sono portato appositamente dall’Italia. Guardando in su si può vedere la fila di persone che sta salendo Salita finale. Dopo un totale di due ore e mezzo di cammino arriviamo finalmente in cima. Qui ci sono già alcune persone, mentre altre ne arriveranno da li a poco. Vacca boia che cazzo di freddo! Non immaginavo! Mi era stato detto che era un gran freddo ma non credevo così tanto. Mi ero portato due magliette e un bel maglione in pail… per non patire freddo qui serviva l’abbigliamento da sci, non scherzo.

La nostra giuda ci mostra qual è il punto migliore per osservare l’alba, ma per il momento ci rifugiamo in una della baracche Rifugio, veri e propri rifugi di montagna. Siamo infatti a più di 2.200 m. s.l.m.

Qualcuno Al riparo... prende un te caldo, qualcuno mangia, e tutti si mettono addosso tutto quello che hanno a disposizione. Dopo essermi messo la maglietta di ricambio sopra al maglione, provvedo ad attaccare il pezzo di sotto dei pantaloni E il pantalone diventa magicamente lungo....

L’organizzazione degli egiziani prevede, oltre e cibi e bevande calde, anche il noleggio di luride ma utilissime coperte.

Dopo circa 15 minuti si inizia a intravedere un pallido albeggiare. Stiamo per assistere Ho le mani congelate... a quella che viene definita una tra le più belle albe del mondo. Peccato che ci sia un freddo cane e un vento della madonna!

Il sole si fa un po’ pregare, nascondendosi dietro a un po’ di foschia, scatenando alcuni romani: “Anvedi questo… cheffa’ oggi, sciopera?” – “No, c’è sta’ l’eclissi, oggi nun esce.”

Poi il sole sorge e inizia lo spettacolo di una bellissima alba ! !.

Sarà per il freddo, ma a dirla tutta non mi è sembrata poi questa cosa incredibile… certo la luce è molto bella e il posto è molto mistico… pare che qui Mosè abbia ricevuto le tavole dei dieci comandamenti dal Signore.

Va be’… intanto il sole inizia timidamente a scaldare ...dai che il peggio è passato... e questa è la notizia migliore.

Magazi La nostra guida: Magazi. ci racconta un po’ di cose sulla grotta di Mosè, sulla figura della mano del Signore che ripara la testa di Mosè, etc… etc… e poi si ritorna giù Si scende....

Altre due ore di cammino Si scende... con gli immancabili beduini al segiuto Anche i cammelli scendono con noi., e ci ritroviamo al monastero di Santa Caterina, dove ci fermiamo un po’, mangiamo qualcosa e il sonno inizia a farsi sentire. La botta finale arriva con la visita guidata al monastero. Un gran sonno!

Per carità, il monastero è molto interessante... per vari motivi: grazie ad una sorgente magica, la cui fonte d'acqua è misteriosamente ignota, essendo quasi in cima a una montagna rocciosa, secca come il culo di un  cammello; a causa del campanile della chiesa che svetta più alto del minareto della moschea (cosa rarissima nei paesi mediorientali); per la presenza di monaci di clausura, per cui è meglio stare lontano da mogli e fidanzate perché altrimenti si alterano, etc… ma il sonno e la stanchezza si facevano veramente sentire.

Prima di partire per il viaggio di ritorno al villaggio ci fermiamo a fare colazione al solito hotel convenzionato e gli svuotiamo la cucina… una gran famazza!

Torniamo al villaggio verso le 14.00 e dopo un rapidissimo cambio costume (hai presente Superman nella cabina del telefono?) ci tuffiamo in piscina: un meritato riposo.

Nel pomeriggio decidiamo anche per la seconda escursione: Ras Mohamed.

 

Venerdì 7

Alle 10.00, dopo una buona colazione, si parte. Un pullman ci porta fino al porto di Sharm El Sheikh da dove si partirà poi in barca. Questa seconda escursione prevede tutta la giornata in barca, con tre tappe per fare snorkeling, pranzo a bordo e ritorno per cena. Qui affittiamo le pinne.

Mentre siamo sulla barca Ashraf, la nostra guida, ci spiega un po’ di cose:

- gli squali ci sono, ma stanno dove le acque sono più fredde, dai 10 metri di profondità in giù e soprattutto con tutto il pesce che c’è non attaccano l’uomo. Per sicurezza comunque è meglio togliersi gli oggetti che brillano e non andare in acqua se si hanno ferite sanguinanti.

- in acqua ci sono anche i barracuda che non fanno niente, però non stuzzicateli. Idem come sopra circa gli oggetti luccicanti.

- capita a volte di incontrare alcuni pesci che se infastiditi attaccano l’uomo. Ashraf ci segnalerà quando è il caso di starsene buoni.

- stiamo in gruppo che ci spiega man mano i vari tipi di pesce, coralli, curiosità, etc…

 

Arrivati a Ras Mohamed, parco naturale e zona protetta, la barca si ferma e un ventina di metri della barriera corallina. Qui Ashraf ci dice di tuffarci, di andare verso la barriera corallina e di aspettare la.

Man mano che ci si avvicina alla barriera corallina si inizia a intravedere qualcosa… un muro di roccia inizia a prendere forma e improvvisamente ci si ritrova nel bel mezzo di un branco di pesci blu. Un po’ più in la un sacco di pesci rossi, e poi gialli, e poi coralli Coralli e pesci rossi… veramente meraviglioso. Un vero e proprio acquario naturale, dove nuoti in mezzo a pesci di tutti i colori, tutte le forme e (quasi) tutte le dimensioni. La prima nuotata dura circa 30 minuti poi chi è stanco può tornare sulla barca. Per chi ce le fa ci sono altri 30 minuti alla scoperta e alla "caccia" di pesci strani. Nel nostra uscita abbiamo visto un paio di barracuda Barracuda! che ci sono sfilati a fianco a un distanza di circa 3 metri, una murena molto tranquilla, il pesce scorpione Il pesce Scorpione (meglio non stuzzicarlo) e quel pesce di cui ci aveva parlato Ashraf. A un certo punto infatti Ashraf ha fermato tutti, segnalandoci di non avanzare e di non infastidire il pescione che ci troviamo davanti. Molto pacioccone a vedersi, ma era proprio il pesce "Balestra Titano", uno di quelli che se infastidito può attaccare l’uomo. Non ti ammazza, anche perché sarà lungo 30/40 cm, ma ha dei denti “fastidiosi”.

Questa prima escursione era a una barriera corallina del tipo "a strapiombo".

Le due successive saranno in altri due punti, del tipo “a giardino”, ovvero distribuite su un fondale profondo dai 3 ai 10 m. circa Giu....

Veramente un incanto !.

Per fortuna non abbiamo optato per l’escursione a Ras Mohamed in pullman. Oltre alla scomodità del tragitto in pullman rispetto a un comoda barca, l’escursione prevedeva una sola immersione invece di tre. Certo costa un po’ di più, ma quando ti ricapita…!!!

Tornati al villaggio passiamo la serata da turistoni, guardandoci lo spettacolo che l’animazione aveva preparato nell’area apposita e gustandoci un caldo te alla menta nella tenda beduina La "tenda bediuna" per i turistoni..

 

Sabato 8

Questa giornata la dedichiamo al mare, alla spiaggia e al sole, cercando di non farci assalire dal pensiero che questo è l’ultimo giorno intero di vacanza.

 

Domenica 9

Il volo di rientro c’è alle 21.00 e così abbiamo tutta la mattina e il primo pomeriggio per goderci ancora un po’ questo paradiso. Sappiamo che in Italia fa decisamente più freddo e cerchiamo di accumulare tutto il caldo possibile.

Salutiamo i ragazzi egiziani che abbiamo conosciuto e ci facciamo portare via dal pullman, verso l’aeroporto.

Arriviamo in Italia puntualissimi e puntualissimo ci accoglie un freschino che, Sinai a parte, ci eravamo dimenticati.

 

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