LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

PERSONAGGI

FABRIZIO DEL NOCE, GIORNALISTA RAI, GIÀ CORRISPONDENTE DA NEW YORK

Nato a Torino e residente a Savigliano in regione Santa Scolastica, giornalista. La sua carriera si è sviluppata quasi tutta al Tg1, dove - come inviato speciale - ha seguito le principali crisi internazionali degli ultimi vent'anni: la guerra Iran-Iraq, il sequestro degli ostaggi americani a Teheran, il Libano, il Vietnam, la guerra delle Falkland, la rivolta filippina contro Marcos, il Vietnam e la Cambogia, l'assassinio di Indira Gandhi, l'Intifada in Israele, fino alla Guerra del Golfo.

In quella occasione è stato l'unico giornalista italiano a rimanere a Baghdad allo scoppio della guerra. Inviato al seguito del Papa in tutti i principali viaggi all'estero, ha seguito come telecronista anche eventi diversi, come il concerto dei tre tenori a Caracalla e le cerimonie inaugurali delle Olimpiadi di Seul e di Barcellona.

Dopo essere stato assieme Piero Badaloni il conduttore di Linea Notte, la Night Line italiana, è stato il capo degli speciali del Tg1. Lasciato temporaneamente il giornalismo nel '94 perché eletto deputato al Parlamento, è successivamente rientrato come corrispondente dagli Stati Uniti, carica che ha ricoperto fino all'ottobre scorso e che ha lasciato per condurre Linea Verde.

Moltissime le sue interviste: Arafat, Rabin, Shamir, Shimon Peres, Giscard D'Estaing, la Thatcher, Kofi Annan, Sadat.

Ha pubblicato per la ERI-Mondadori due libri: «Baghdad», uno dei 5 libri più venduti nel 1991, e «Non uccidere», dedicato alle manipolazioni della vita umana, nel 1995.

 

Numerosi i siti che si occupano di Fabrizio del Noce e della sua attività giornalistica (cliccare per prenderne visione)

LA BIOGRAFIA UFFICIALE DELLA RAI

LA LEZIONE AMERICANA DI FABRIZIO DEL NOCE

ACUTO OSSERVATORE DELLA REALTÀ AMERICANA, NON SOLO POLITICA

«NON UCCIDERE», UN LIBRO DI DEL NOCE DEL 1995

«BAGDAD», IL LIBRO DI DEL NOCE SULLA GUERRA DEL GOLFO

GLI APPUNTAMENTI DOMENICALI CON «LINEA VERDE»

CON «LINEA VERDE» IL PASSAGGIO DALLA «GRANDE MELA» ALLA PROVINCIA AGRICOLA ITALIANA

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