LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO |
PERSONAGGI |
LA STORIA E LA FILOSOFIA NELLE ANALISI DI AUGUSTO DEL NOCE Nacque a Pistoia nel 1910. Trasferitosi a Torino insieme con la famiglia (il padre era generale dell'esercito), Augusto Del Noce frequentò il liceo Massimo d'Azeglio, dove ebbe fra i suoi professori Umberto Cosmo, e poi la facoltà di Lettere e Filosofia della locale università laureandosi nel 1932 con una tesi su Malebranche. Antifascista negli anni del fascismo, Del Noce insegnò filosofia nelle scuole secondarie, all'istituto magistrale di Mondovì ed al liceo Massimo d'Azeglio di Torino. Successivamente fu professore incaricato e poi ordinario di Storia della filosofia moderna e contemporanea nell'Università di Trieste e di Storia delle dottrine politiche nell'Università degli studi «La Sapienza» di Roma, prima di occupare la cattedra di Filosofia della Politica nella medesima università. Legatissimo a Savigliano, dove possedeva la ottocentesca villa Grimaldi, Del Noce era solito passarvi tutto il tempo lasciatogli libero dalle incombenze universitarie, insieme con la moglie Angiola maria e con il figlio Fabrizio, ben conosciuto e stimato come giornalista televisivo. Si considerava saviglianese ed in questa città desiderava riposare per sempre, come poi di fatto è avvenuto. Del Noce rappresenta in un certo senso l'ultima propaggine di quella filosofia savoiarda che, fra il Settecento e l'Ottocento, si pose dapprima il compito di pensare il rapporto fra illuminismo e tradizione cattolica e poi quello di intendere il senso del processo di unificazione della penisola e della sostituzione dello Stato italiano. Non a caso costante nel nostro autore è il riferimento al pensiero di De Maistre come a quello di Gioberti. È tipico di questo filone di pensiero, a cavallo fra filosofia francese e filosofia italiana, lo sforzo di pensare la storia. L'illuminismo vi viene rifiutato proprio in forza della sua astoricità, mentre d'altro canto lo storicismo viene criticato non opponendogli una metafisica totalmente indipendente dall'accadere storico e lontana da esso, ma piuttosto mostrando come una interpretazione totalmente immanente della storia contemporanea, che metta fra parentesi il momento della sua comprensione religiosa/trascendente, non è capace di renderne ragione, e che un'azione storica orientata solo ad una comprensione immanente è condannata a capovolgersi nella sua realizzazione, sortendo un effetto opposto alla intenzione originaria dei suoi fautori. Congiungendo arditamente il pensiero di Vico con quello di Malebranche, Del Noce pone questa prospettiva francoitaliana al centro del pensiero europeo ed intravede in essa l'unica linea continuabile della filosofia moderna, dopo il fallimento della tradizione che va da Cartesio a Spinoza all'idealismo tedesco ed a Marx. La fama di Del Noce è dipesa però soprattutto dalle finissime analisi delle vicende e dei fenomeni della storia e della politica contemporanee, in particolare del fascismo e del comunismo, attraverso le quali ha mostrato nei fatti la fecondità emeneutica della sua posizione filosofica. È morto a Roma il 30 dicembre 1989 ed è sepolto nel «Famedio» del cimitero di Savigliano. Rocco Buttiglione
Numerosi i siti che si occupano di Augusto del Noce e dei suoi studi filosofici (cliccare per prenderne visione). A Savigliano trova sede la «Fondazione» che porta il suo nome. LA
LETTURA CHE TOMMASO DELL'ERA FA DI DEL NOCE
FILOSOFO DELLA POLITICA GIANO
ACCAME E AUGUSTO DEL NOCE "GOLPISTA" CON NUOVA
REPUBBLICA |