LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO |
UN COMMENTO |
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AL COMUNE L'ONERE E L'ONORE DEL RESTAURO DELLA TORRE CIVICA
Ha destato molto interesse la presentazione dello studio effettuato dall'ingegnere Pistone e dall'architetto Bono sulle condizioni statiche della torre civica di Savigliano, voluto e finanziato dalla Consulta per l'Arte secondo un preciso accordo assunto con l'Amministrazione comunale. Dai dati resi noti con dovizia di grafici ed elementi tecnici è emerso un panorama non del tutto tranquillizzante sullo stato di salute del vetusto edificio, simbolo della città, sorto in epoche diverse e completato tre secoli e mezzo or sono dalla grande cupola di Giovenale Boetto. Una delle sorprese è stata quella di apprendere che la struttura, contrariamente a quanto si crede, non è nè potente nè massiccia, come può apparire dall'esterno: la media dello spessore dei muri, infatti, anche se si tratta di muratura consistente e non di «camere» di materiali inerti e poco leganti, è di soli settanta centimetri. Nei piani superiori, poi, tale spessore risulta ulteriormente ridotto. La cupola agisce a stantuffo sul contenitore verticale della torre e tende ovviamente ad allargare l'edificio ai quattro lati, creando scarichi e tensioni laddove più numerose sono od erano le aperture e, per molteplici ragioni, più debole la consitenza muraria. I grafici hanno evidenziato zone di alta compressione, ai limiti della tolleranza e della resistenza dei materiali, sia allo schiacciamento che alla tensione. Notevole è risultata altresì la differenza di movimento delle crepe fra la stagione estiva e qualla invernale, con dilatazioni, che comunque debbono ancora essere attentamente valutate, superiori alla norma. Questa situazione è stata descritta per la prima volta nella storia della torre, con dovizia di mezzi strumentali di alta precisione ed attendibilità, sicuramente più credibili delle stime fatte d'istinto dai capimastro e dagli architetti delle passate generazioni. Stante tale situazione di rischio, anche se non immediato (ma pensiamo ad una scossa di terremoto!), occorre chiedersi che cosa bisogna fare per garantire per un bel po' di anni la sicurezza dell'importante struttura pubblica, posta nel cuore del nostro centro storico. I due tecnici hanno dato indicazioni sugli interventi necessari e sulle modalità della loro esecuzione, lasciando capire che si tratterà di interventi seri e non poco costosi. Non è ovviamente compito della Consulta per l'Arte finanziare la parte dei lavori indispensabili per garantire lo stato di sicurezza della torre, ma solo quello di portare a termine il progetto iniziale di recupero ed accessibilità ai primi due piani dell'edificio ed al terrazzo verso la piazza, consentendone l'apertura ed il godimento al pubblico, così come da progetto dell'ingegnere Fontana. Per il resto, in linea con gli accordi a suo tempo presi dal presidente della Consulta geometra Giletta col sindaco Soave e l'assessore Saglione, la patata bollente deve passare al Comune che potrà eseguire gli interventi anche in diverse riprese, cominciando dai lavori di consolidamento della struttura muraria di base fino ad un'altezza di circa quindici metri, da compiersi mediante iniezioni di malta. La «legatura» con tiranti di acciaio della parte superiore dell'edificio potrà effettuarsi in un secondo tempo, trattandosi di opere che si potranno compiere senza intralciare nè riguardare la parte di struttura restaurata dalla Consulta. In tal modo, anche se la spesa dovesse essere elevata, si potrebbero scaglionare gli interventi in più bilanci annuali, alle voci di manutenzione straordinaria del patrimonio immobiliare comunale. Pare comunque opportuno sottolineare come l'iniziativa della Consulta per l'Arte, accolta con entuasiasmo dal Comune stesso, sia stata provvidenziale in quanto ha affrontato un problema che probabilmente sarebbe stato ignorato per chissà quanto tempo, dato che la torre civica non aveva segnalato negli ultimi anni motivi di preoccupazione. Anche il Comitato scientifico, creato dalla Consulta per l'individuazione degli interventi da compiere sul patrimonio artistico saviglianese, aveva indicato nella torre uno degli obiettivi prioritari, stante la sua importanza anche simbolica per l'intera comunità cittadina. La Consulta è comunque decisa a proseguire nel suo iniziale progetto e cerca nuovi associati fra cittadini privati ed aziende locali, preannunciando sin da ora che -esaurito il «progetto torre»- la sua attenzione si rivolgerà ad altri importanti monumenti che hanno un assoluto bisogno di intervento. luigi botta |
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