LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO |
UN COMMENTO |
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860 MILIONI DI LIRE MAL SPESI
Spero, un giorno o l'altro, di poter dir bene di qualcosa di questa Amministrazione. Oggi, purtroppo, mi trovo nuovamente nella condizione di essere critico. Non cieco. Non oppositore e basta. Non presuntuoso. Non ottuso. Critico. E mi stupisco, sinceramente, che altra voce, anche dalla maggioranza, non si levi con tono ugualmente critico per sollecitare il Governo cittadino ad una gestione meno approssimativa della cosa pubblica. Perché? Chi continuerà a leggermi -chiarisco subito- capirà. Tempo addietro mi ero lamentato per la nuova ipotesi di illuminazione dei portici di piazza Vecchia: per far ciò il nostro centro monumentale, a nove anni di distanza dal rifacimento della pavimentazione, doveva essere ritrasformato in una groviera. Mi ero chiesto, a voce alta: a) all'epoca dei lavori, non erano previste le canalizzazioni sotterranee? b) il progetto prevedeva forse diversa illuminazione? c) a cosa servono i dodici «tombini» ad angolo delle tre piastre centrali? d) i progettisti non potevano essere più lungimiranti evitando disguidi ed eccesso di spesa pubblica? e) questo intervento sarà definitivo oppure imporrà ulteriori operazioni? f) perché non illuminare i portici utilizzando gli attuali punti di arrivo dei cavi elettrici? Ho atteso più o meno invano. Però, in tempo di ferie, il 9 agosto, la Giunta ha deliberato di approvare il progetto e per questo ha stanziato 200 milioni di lire. Sempre in tempo di ferie qualcuno avrà visto che sono stati abbattuti numerosi platani in corso Indipendenza. Per riorganizzare l'incrocio colla ferrovia -si dice- ma anche per realizzare la pista ciclabile che da piazza Nizza porterà alla stazione. Cosa si farà? Il controviale alberato verrà asfaltato (alla faccia di chi predica l'eliminazione, ovunque, dell'asfalto, per risanare il sottosuolo facendovi filtrare l'acqua piovana). Più o meno al centro, poi, un cordolo separerà il passaggio pedonale da quello ciclistico. Qua e là appariranno le apposite segnaletiche, mentre a terra si tracceranno le indicazioni di colore bianco e azzurro, o giallo, o rosa, o del colore che meglio piacerà all'Assessore. Per far ciò la Giunta ha deliberato di spendere 210 milioni di lire. Il viale, che sopravvive così dalla sua origine -oltre un secolo e mezzo fa-, sarà profondamente danneggiato. E in corso Marconi, stando al progetto, i pedoni dovranno guardarsi bene dal frequentare il marciapiede del lato stazione, perché lì dovranno transitare solo le biciclette. Ma non era possibile, mi chiedo, lasciare tutto come era e collocare nel controviale i segnali di divieto per le auto e di area riservata a pedoni e ciclisti? Così come avviene in un'infinità di altri luoghi? Sarebbe costato alcuni biglietti da centomila! Comunque, 200 di prima, più 210 di adesso, fanno 410 milioni di lire. Più o meno sempre in tempo di ferie (il 23 luglio) la Giunta ha deliberato di spendere altri 450 milioni (se la matematica non è un'opinione siamo a 860 milioni di lire). Per farne che? Per un'altra pista ciclabile, questa volta riservata ai ciclisti che raggiungono via Alba. È sicuramente, questa, la «chicca» in assoluto. La pista, infatti, partirà in là, dopo il vecchio casotto del dazio, e viaggerà più o meno parallela alla strada principale. Andrà giù giù, sino in fondo all'area artigianale. A chi servirà? Innanzitutto -così si legge in Delibera- a chi dovrà raggiungere la caserma dei Carabinieri (che la percorrerà per una trentina di metri, per poi attraversare la strada) e l'area fieristica (che c'entra proprio un bel tubo di nulla!) e poi alle migliaia e migliaia di ciclisti e pedoni che ogni ora raggiungono i capannoni di via Alba e non sanno più dove transitare sulle intasatissime, ridottissime e pericolosissime arterie interne già esistenti! E per raggiungerla? Probabilmente si realizzerà una passerella provvisoria sul Mellea, sicuramente sul lato Nord del ponte (visto che nel Consiglio del 1° giugno 2000 l'Assessore Morello giudicò una «soluzione turistica» la mia proposta di creare un percorso nuovo, autonomo, con struttura ardita, aree verdi, panchine, illuminazione, ecc., sul lato della caserma dei Carabinieri e dell'area fieristica). La passerella partirà a ridosso della cappella (che non si sa bene se sopravviverà) e porterà ciclisti e pedoni più o meno all'ingresso di un capannone artigianale. Li costringerà ad immettersi sulla strada principale e, infine, ad imboccare la pista ciclabile. Tutto ciò in attesa che il ponte venga allargato e trasformato (e allora, addio cappella o addio edifici confinanti !). Il cittadino giudichi queste tre operazioni. La mia critica è profondamente negativa. Alla luce delle circostanze non si può certo parlare di metodo e programmazione. luigi botta |
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