LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

UN COMMENTO

SUL COMMERCIO MORELLO ED AMBROGGIO DICONO L'UNO IL CONTRARIO DELL'ALTRO

 

Nell'amministrazione della cosa pubblica far chiarezza ed aver chiarezza è difficile. C'è sempre chi riesce a dire tutto ed il contrario di tutto, sfruttando sovente l'ignoranza, carpendo la buona fede e giocando su incomprensioni, leggerezze, credulità ed altro!

A stimolare questi pensieri è il dibattito sul commercio cittadino: il «Piano» approvato una ventina di giorni or sono ci prende tutti in giro quando stabilisce -senza dircelo chiaramente- che oltre alla Leclerc, in area annessa, sorgeranno altri 2500 metri quadrati di esercizi commerciali, con diritto di vendita di qualunque cosa. A Giulio Ambroggio va bene così. Lo afferma anche su queste colonne. A me non proprio! L'ho scritto e l'ho anche comunicato al «Consiglio». Ma non è tutto.

Il capogruppo di Nuovacittà, ben sapendo che i commercianti saviglianesi non hanno apprezzato tale documento, ricorre ad uno stratagemma per addolcire la pillola. Fa il sapiente e dichiara che «l'Amministrazione ha già approntato un progetto per riqualificare il centro storico». «Progetto» per il quale si chiede il finanziamento alla Regione e che prevede anche lo storno di «fondi da altri capitoli di spesa per rifare l'illuminazione dei portici di piazza Santarosa e via Alfieri».

Il documento va in approvazione nel Consiglio della settimana scorsa. L'intenzione, così appare dalla presentazione, è quella di promuovere il commercio preesistente. Una lettura superficiale del «Programma» mostra però che la questione commerciale non si sfiora. Appare evidente, quindi, che non è credibile ciò che dichiara Ambroggio quando sentenzia che quello è lo strumento giusto per il rilancio del commercio locale. Tutte balle.

Nelle opere previste dal «Programma di riqualificazione urbana» la parola commercio pare dimenticata. È nominata in introduzione, riferita alla legge, riferita agli studi programmatici, alla consistenza degli esercizi, alla loro collocazione, ecc., ecc. Poi, quando si entra nel concreto, svanisce.

Nel documento, via via, si ricordano invece gli interventi eseguiti in centro negli ultimi dieci anni, poi si enuncia pomposamente che entro il 2003 si farà la pista ciclabile in corso Indipendenza, si restaurerà la Torre civica, si sistemerà l'ex Cavallerizza di piazza Nizza, si recupereranno l'ex Ospedale militare e l'ex chiesa della Misericordia, si interverrà su palazzo Cravetta, sui sottoportici di via Alfieri, su porta San Giovanni, sui sottoportici di piazza Santa Rosa (bugia!!!!!), si ripavimenteranno piazza Pietà, via Grassi, via Gandi, via Beggiami, via Miretti, via Jerusalem e vicolo Baratà (chi legge sa quanto commercio ci sia in queste strade!!!!!). Con una spesa totale superiore ai 31 miliardi di lire.

La critica viene spontanea. Sono totalmente assenti i progetti finalizzati al commercio e previsti dalle Leggi nazionali e regionali di riferimento. L'Assessore Morello fa chiarezza. Il «Programma» in questione -quello che Ambroggio aveva dichiarato essere stato approntato appositamente per valorizzare il centro- poteva soltanto riferirsi ad operazioni compiute, avviate e sostenere la richiesta di finanziamento regionale (in totale 920 milioni di lire) per opere previste ma non ancora finanziate. Nulla, assolutamente nulla di nuovo, quindi. Era una codifica di ciò che i documenti, quelli discussi ed approvati, consideravano già da tempo.

Altroché commercio! Altroché riqualificazione! Nessuna novità. Tutto masticato e rimasticato, già visto, letto e sottoscritto.

Nulla di nuovo neanche nei progetti! Non una strada o piazza ripavimentata a dovere con le vecchie «lose» (soltanto una gran massa di porfido, e basta: per dire che il materiale è un po' più nobile dell'asfalto). E l'illuminazione dei portici di piazza Vecchia? Dichiarata, ma destinata a farsi attendere ancora! Per ora, stando al disegno esecutivo, con 200 milioni di lire si sbaraccherà l'intera piazza, in largo ed in lungo, per farvi correre i cavi sotterranei (ma non era già stato previsto? non si era provveduto all'epoca del rifacimento?). Poi, probabilmente dopo il 2003, con altri quattrini si tornerà a scavare il porfido e ad effettuare i collegamenti per -finalmente- provvedere alla nuova illuminazione.

A parte questi ultimi dettagli la morale è la seguente: sul «Piano di Riqualificazione Urbana» Ambroggio ha scritto il contrario di quanto ha detto Morello e Morello ha detto il contrario di quanto ha scritto Ambroggio. Che non abbiano trovato il tempo di parlarsi prima?!

luigi botta

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