LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

UN COMMENTO

E LA «BARACCA DELLE ANGURIE» DI PIAZZA NIZZA?

 

Forse non tutti i lettori conoscono l'evoluzione della vicenda della «baracca delle angurie» di piazza Nizza. I più credono che l'incendio di dicembre 2001 ne abbia automaticamente segnato la fine. Siccome non è così -e ciò stupirà la maggior parte- sarà opportuno, stando rigorosamente ai documenti ufficiali, fornire stringata informazione.

A seguito dell'Ordinanza di sgombero d'inizio anno (a quanto pare non ancora portata a compimento) l'Amministrazione comunale avviava un procedimento, in data 13 febbraio, teso a revocare tanto le concessioni di posteggio relative al chiosco di piazza Nizza quanto le autorizzazioni stagionali ad esso collegate, cioè la n. 1 del 7 aprile 1995 e la n. 4 del 27 marzo 1998, che fissavano l'attività nei periodi compresi tra il 20 aprile ed il 30 agosto, e tra l'1 novembre ed il 28 febbraio (commento personale: perché ci è sempre stato detto che le autorizzazioni erano state rilasciate dalle Giunte social-democristiane precedenti quando invece non è vero?; e dal 30 agosto all'1 novembre e dal 28 febbraio al 20 aprile la «baracca delle angurie», non dovendo esistere perché priva di autorizzazione, diventava forse fantasma?).

Il perché di detto provvedimento? Semplice: il chiosco non consente l'uscita dei mezzi dei Vigili del fuoco e, a quanto pare, impedisce la salvaguardia dei due platani centenari.

La revoca da parte dell'Amministrazione, però, comporta l'assegnazione di un nuovo posteggio, che il Governo locale individua, a scelta dell'interessato, in via Alba angolo via Cordoni, in via Togliatti dinnanzi al «Mercatino» o in via Togliatti angolo via del Follone. Al titolare il privilegio dell'opzione. In tre giorni la risposta, con relativa nuova ubicazione (via Alba angolo via Cordoni), ma ad alcune condizioni che il richiedente cerca di imporre: che il Comune si faccia carico della spianatura del terreno, della chiusura del fossato, dell'allacciamento alla rete elettrica, idrica ed alla fognatura, della trasformazione in annuale delle autorizzazioni stagionali. Il titolare, impegnandosi a realizzare un chiosco esteticamente decoroso, chiede inoltre al Comune un sostegno economico in caso detto trasferimento penalizzi la propria attività.

La Giunta comunale (tutti presenti) decide, in data 11 marzo, all'unanimità: 1) di sostenere le spese di trasferimento e attivazione della struttura nel nuovo sito, con un preventivo di 2.600 euro; 2) di accogliere le richieste del titolare relative alla spianatura del sito, all'allacciamento alla rete idrica ed elettrica, con spesa pubblica che non si cita; 3) di impegnarsi nel prevedere il rilascio di autorizzazione di tipologia «A» con concessione annuale; 4) di non accogliere la richiesta di allacciamento alla fognatura e di copertura del fossato; 5) di dare atto che la realizzazione del chiosco sia subordinata all'autorizzazione edilizia; 6) di sottoporre all'accettazione del titolare la delibera di Giunta in questione.

Qualcosa, a quanto pare, però, non funziona. Infatti la Giunta comunale torna sull'argomento il giorno 11 marzo. Perché dalla bozza di progetto presentata dall'interessato emergono problemi di distanza da via Alba e perché i costi di allacciamento alla rete idrica ed elettrica risultano superiori al previsto (quanto si era previsto, però, nessuno lo aveva mai dichiarato!). Siccome il titolare della «baracca delle angurie» non ha ancora ottenuto la prevista autorizzazione edilizia (e pertanto il precedente provvedimento di Giunta non ha sortito effetto) allora la Giunta decide senza consultazioni l'individuazione di un nuovo posteggio.

Nuovo posteggio che, guarda caso, si trova nell'immediato ed è a pochi metri dal precedente di piazza Nizza, e cioè -si cita la delibera- «nei giardini prospicienti l'Ospedale Civile "SS. Annunziata" di Savigliano, posto tra via Marino e C.so Indipendenza, che meglio risponde alle esigenze di tutela dell'interesse pubblico, garantendo comunque sotto il profilo commerciale l'interesse privato del sig. [...], essendo ubicato a pochi metri da quello revocato del quale consente pertanto di salvaguardare il valore di avviamento». Naturalmente, anche in questo caso, spese di allacciamento, ecc., ecc., sono a carico della pubblica Amministrazione.

La storia, quella che i cittadini neppure immaginavano, finisce per il momento qui. Con il voto contrario (finalmente qualcuno si sveglia!) dell'assessore Saglione e quelli favorevoli del sindaco Soave e degli assessori Gullino, Bosio, Calcagno e Cussa (Boglione e Morello sono assenti).

Nessuno, nessuno, proprio nessuno, osi pensare malignamente, a questo punto, che in qualche modo tutta la storia stava già scritta così. Che doveva concludersi proprio sull'altro lato della strada.

Chi eventualmente avesse da pensarlo (e che nel presente o nel passato abbia avuto dall'Amministrazione ben altro trattamento) sappia sin da ora che la sua malignità, cattiva e perversa, potrà in qualche modo anche essere punita e rivoltarglisi contro!

luigi botta

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