LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

UN COMMENTO

CARO AMBROGGIO: CE LA RACCONTI PROPRIO BELLA!?

 

Lo sapevo, lo immaginavo e l'ho anche scommesso con gli amici: anche a Natale il capogruppo della maggioranza e sindaco in pectore Giulio Ambroggio -prevedibile come sempre- non sarebbe stato zitto, risparmiandoci la sua arroganza e la sua incapacità ad accettare una sconfitta.

Per salvare sé stesso, nello specifico, tenta di accusarmi di averlo insultato per questioni politiche.

Lo avevo pregato, nel mio precedente intervento, di lasciar perdere se non possedeva argomentazioni valide, di non aggrovigliare la matassa per impedire al cittadino di non perdere il filo della comprensione. Invece lui, con citazioni di comodo, mezze verità, tante dimenticanze ed altrettante volute ignoranze, ha tentato di sbuffare ancora più forte per sovrastare l'esile voce di chi voleva ristabilire la parità di giudizi, complicando così la vita del povero lettore che a questo punto non riuscirà più a raccapezzarsi. Mi spiace, sinceramente, per il cittadino che mi legge!

Prendo però atto, per l'ennesima volta, del comportamento del rappresentante di «Nuovacittà» in Consiglio Comunale (ormai ci sono abituato). Non sto qui a citare -come potrei- gli articoli del Regolamento ai quali ho votato contro (che Ambroggio, anche in conferenza dei capigruppo, con evidente malafede, ha evitato di segnalare credendo che tutti avessero ormai dimenticato), non sto qui a ricordare i vergognosi emendamenti firmati anche da Ambroggio che, se approvati (e lo sarebbero stati, perché proposti da chi ha più voti), avrebbero dato un taglio netto a quella democrazia che, ripeto, era stata ripristinata oltre mezzo secolo fa dal Comitato di Liberazione Nazionale e sarebbe stata cancellata dai «nuovi compagni» che hanno conquistato il potere. Non sto qui a citare le altre volte i cui il medesimo capogruppo scambia tutti per fessi giocando sulle parole e negando le evidenze più cristalline.

Noi della minoranza lo conosciamo già, purtroppo, e sappiamo da che parte pende. Lo conosce anche una buona fetta della popolazione. Ci piacerebbe che anche la maggioranza, che il più delle volte lo segue passivamente (e che conosce esattamente, quanto la minoranza, i toni di questa vicenda), aprisse gli occhi guardandosi intorno e scrollandosi di dosso il ruolo passivo di suddito ubbidiente!

Le altisonanti e retoriche parole di Giulio Ambroggio, come mi auguro abbia ormai compreso, non mi fanno paura. Sovente bisogna lasciarlo dire. Poi, alla lunga, rispetta le regole del gioco ed «ubbidisce» anche lui a chi ha più buon senso.

luigi botta

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