LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

ORDINI DEL GIORNO

LA CAMERA DEVE TUTELARE LA MINORANZA LINGUISTICA PIEMONTESE

 

Il sottoscritto Luigi Botta, consigliere comunale del «Nuovo Gruppo di Centro», propone all'approvazione del Consiglio Comunale il seguente

ORDINE DEL GIORNO

PREMESSO

• che l'idioma piemontese è stato, ed è, riconosciuto come lingua autonoma dai più grandi specialisti nel campo della Romanistica (E. Hangen, H. Ludtke, K. Gebjardt, G. Sobiela Caanitz, G.P. Clivio, etc.) in primo luogo in virtù delle sue caratteristiche tipologiche che lo staccano nettamente dalla compagine delle parlate italiche;

• che il «piemontese» possiede una grafia normalizzata, una Koinè sovradialettale e che ha espresso una letteratura imponente per quantità, e notevole per qualità, che ha abbracciato tutti i generi segnalandosi, in questo secolo, per la produzione massiccia di prosa critica e scientifica;

• che il «piemontese» è riconosciuto, fin dal 1981 (rapporto 4745 del Consiglio d'Europa) fra le lingue minoritarie europee, che è, inoltre, censito -da parte dell'«Unesco Reed Book on Endangered Languages»- tra le lingue meritevoli di tutela;

• che la Legge Regionale 10 giugno 1990 n. 26, modificata ed integrata dalla Legge Regionale 17 giugno 1997 n. 37, riconosce e promuove la lingua piemontese come una delle quattro lingue minoritarie autoctone del Piemonte, insieme al Walser, all'Occitano ed al Franco-Provenzale;

• che il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato, il 7 luglio 1998 ed il 12 ottobre 1999, due O.d.g. che invitavano la Giunta Regionale ad intervenire con urgenza presso il Senato della Repubblica affinché il piemontese venisse inserito fra gli idiomi minoritari tutelati dalla legge dello Stato;

CONSIDERATO

• che il Senato della Repubblica ha invece, definitivamente, approvato in data 25 novembre 1999 la Legge n. 3366 «Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche», legge che non include il «piemontese» nell'elenco delle lingue meritevoli di tutela da parte dello Stato;

CONSIDERATO INOLTRE

• che il «piemontese» dispone di una propria Koinè letteraria, di una prosa narrativa moderna, nonché di una plurisecolare prosa critica e scientifica;

• che il «piemontese» dispone di una grafia unificata il cui nucleo risale alla fine del XVIII secolo;

• che il suo primo documento scritto a noi pervenuto (ventidue prediche di alto contenuto religioso risalenti al XII secolo) rivela l'uso di una lingua già completamente elaborata;

• che il «piemontese» è tipologicamente assai differenziato dall'italiano (risultano due aree compatte che contrastano: l'una che comprende quasi tutta l'Italia -Lombardia e Liguria incluse ed anche l'arco alpino- Grigioni, Friuli, e l'altra di cui fanno parte piemontese, francese, occitano, catalano, spagnolo e portoghese, cioè dire: un grande blocco romanzo occidentale);

• che il «piemontese», insieme con una frangia occidentale dalla Liguria, forma un'area linguistica compatta con la Francia e la penisola Iberica;

• che il «piemontese», più che nessuna altra lingua regionale d'Italia, presenta delle innovazioni che lo staccano dal resto della tradizione linguistica italiana e, nel contempo, lo saldano al blocco linguistico occidentale (dichiarazione del prof. Helmut Ludtke, Università di Kiel [il più grande esperto mondiale di lingue neolatine], in «Il posto del Piemontese nella compagine storico-linguistica romanza» [in Atti del XII Rescontr Anternassional de Studi an sla lenga e la literatura piemonteisa, Congresso Internazionale di Studi sulla Lingua e la Letteratura Piemontese, Ivrea, 1998]); «It should be observed in passing that, vis-à-vis Italian and French Piedmontese must be considered a separate language», (intervento del prof. G. P. Clivio, Harvard University in Storia linguistica etc., Torino, 1976); «Piedmontese is from every linguistic point of view a language, distinct from italian on the one hand and French on the other, with a long tradition of writing and grammatical study», (dichiarazione del prof. Einar Haugen [uno dei massimi sociolinguisti di tutti i tempi] in America Anthropologist, Harvard University, 1966);

PRESO ATTO

che il «piemontese» è tuttora parlato da centinaia di migliaia di persone e rappresenta la parlata comune della maggior parte dei residenti in Savigliano e nei dintorni;

RICONOSCENDO

il valore della lingua piemontese come «lingua regionale del Piemonte»;

CHIEDE

che il Presidente della Repubblica riproponga il dibattito sulla L. 3366/99 «Norme in materia di tutela delle minoranza linguistiche storiche», rinviandola alle Camere per un riesame più approfondito, che tenga conto della minoranza linguistica piemontese;

IMPEGNA

Il Sindaco della Città di Savigliano, prof. Sergio Soave, a farsi portavoce presso il Presidente della Repubblica sulle aspettative che animano moltissimi abitanti della nostra Regione, che ritengono necessario il rinvio della L. 3366/99 alle Camere.

Savigliano, 18 maggio 2001

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