LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

LETTERE

 

BASTA, PER CORTESIA, CON L'ASFALTO!

Savigliano, 16 settembre 2002

Stim. direttore (Il Saviglianese),

soltanto chi ha gli occhi foderati di salsiccia non vede quanto settimanalmente si vada deteriorando il tessuto connettivo urbano saviglianese. I macabri dissuasori verticali, le inutili piste da hockey, i ridicoli spazi da «cagao meravigliao», le strisce gialle, i piedoni per orbi, le biciclette gialle a ridosso delle panchine, le piste ciclabili ove i ciclisti faticano a metter ruota ma i pedoni continuano a transitare a migliaia, le siepi asfaltate, l'incredibile record -si salvi chi può!- di dossi smisurati, spartitraffici ridotti al lumicino, alberi abbattuti, aiuole trasformate in foreste.

La nostra città sembra presa d'assedio dalle manie che l'Amministrazione in carica sta propinandoci ovunque. Se a piccole dosi tutto può avere un senso, quando gli interventi si moltiplicano a dismisura e diventano forzati, allora l'impressione è che la povertà di idee, e l'impressione di poter applicare ovunque la stessa pratica senza valutarne l'impatto, creino molti più danni che vantaggi.

In ultimo sembra che l'asfalto stia diventando uno degli elementi privilegiati. Ormai si va eliminando la terra battuta e si asfalta. Si asfalta un po' ovunque.

Il primo segnale era stato dato in corso Indipendenza, dove il bellissimo controviale, con il suo fondo eccezionale, dopo due secoli e mezzo d'esistenza aveva ceduto all'azione della ruspa «gratta gratta» per far posto ad un bel manto d'asfalto. Per cosa? Per restituire il controviale ai pedoni -cui già apparteneva-, concederlo alle bici -dalle quali era comunemente utilizzato- e negarlo alle auto -abituate, ahimè, all'asfalto ma nella circostanza ben disposte alla terra battuta-.

L'ultimo segnale arriva dal parco Nenni, adiacente a piazza Nizza. Rosicchia che ti rosicchia, pezzetto dopo pezzetto, dapprima erano stati abbattuti gli alberi (non più ripiantati) e danneggiate le siepi (non più sostituite), poi eliminato il marciapiede esterno, quindi cancellato un bel tratto di prato, sostituito da un ampio percorso «pedonal-ciclistico» (che fa metri nel conteggio finale), et voilà, ricoperto con un nuovo, bello e fiammante strato di asfalto completato dalle solite strisce gialle.

I miei concittadini non credano sia finito! Non so tutto quel che ci possa riservare il futuro, ma qualcosa posso anticiparlo. Per l'ennesima striscia d'asfalto «pedonal-ciclabile» sparirà un po' di verde in via Alba; per un'altra striscia d'asfalto «pedonal-ciclabile» si rosiccherà un tratto dei giardini di piazza Sperino; per il parcheggio degli autobus si asfalteranno parti dei giardini di piazza Galateri (privati due anni fa della maggior parte degli alberi e rimasti quasi orfani di verde); per altre strisce d'asfalto «pedonal-ciclabili» si ridurrà probabilmente strada e sparittraffico in corso De Gasperi; e via di questo passo.

Ma, udite, udite, semmai le piste ciclabili preventivate dovessero essere tutte realizzate così come oggi avviene (con asfalto, utilizzando i marciapiedi, i controviali e pezzi di giardino o parco), vedremmo asfaltare anche il marciapiede di corso Roma, lato Municipio, forse un tratto del giardino di piazza Cavour, i controviali di viale Gozzano e viale IV Novembre, un tratto dei giardini lungo il Maira ed un tratto di bosco lungo il medesimo sino a raggiungere, prima della Sanità, la ciclabile già esistente.

Non mi stupirei -lo dico per scherzare ma potrebbe anche avverarsi- che dopo aver illuminato piazza d'Armi si provvedesse a fornirla di vialetti asfaltati! Che diventerebbero «pedonal-chic»!

Basta, per cortesia, con l'asfalto! L'asfalto non rappresenta di sicuro il massimo della civiltà! Dopo i facili entusiasmi all'epoca della sua scoperta, ovunque si stanno cercando soluzioni alternative, meno inquinanti, più igieniche, più funzionali, che permettano anche il drenaggio dell'acqua nel terreno. Solo a Savigliano, imperterriti, si continua a procedere col paraocchi!

Grazie per l'ospitalità

Luigi Botta

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