LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO |
LETTERE |
QUELLA RELAZIONE ERA PIÚ CHE CHIARA Savigliano, 30 ottobre 2000 Stim. direttore de «Il Saviglianese», concedimi lo spazio per una risposta alla lunga ed ironica lettera con la quale Giuseppe Brunod mi chiama in causa sul numero scorso del tuo giornale. Il problema, incredibile a dirsi, è quello della Biblioteca civica, che ormai da qualche anno catalizza sulle pagine dei periodici l'attenzione anche di chi, cittadino, per libera scelta vorrebbe essere lasciato in pace. Non è una questione di poco conto e pertanto non può essere ignorata. Pare chiaro che da quando l'Amministrazione di centro-sinistra ha ottenuto il comando della nostra città, presso la Biblioteca più nulla sembra aver girato nel verso giusto. Ricordo brevemente le polemiche del 1995 sulla nomina della Commissione, le dimissioni della medesima un'anno e mezzo dopo, la revisione anche un po' forzata del Regolamento, la nomina della nuova Commissione, la consegna di una Relazione mai resa nota, l'insediamento della nuova Commissione (già mutilata nei giorni scorsi dalle dimissioni di un commissario di maggioranza), il trasferimento della Direttrice, la formazione di una Commissione d'indagine, la discussione di numerose Interrogazioni consiliari, di una Interpellanza regionale, e chi più ne ha più ne metta. Che ci siano veramente forze demoniache che infestano i locali di piazza Arimondi? In merito alla questione che Brunod solleva, la mancata consegna al Consiglio Comunale della Relazione sull'andamento della Biblioteca, sono in grado di fornire la mia versione. Essa venne redatta dalla Commissione presieduta dal maestro Michele Grande. Nonostante la stessa si fosse insediata il 23 ottobre 1998 e la Relazione avesse dovuto spettare a qualcun altro (perché la data di scadenza era ormai trascorsa), l'Assessore Saglione ci pregò in più circostanze di occuparci dell'importante documento. Fu un grande impegno. Con la massima solerzia la Commissione -e in primo luogo il maestro Grande- lavorò alla stesura del documento. Era dai tempi del prof. Chiarle, cioè dal 1889-90, che la Commissione Biblioteca non produceva un'indagine così complessa ed articolata. Ci vollero un'infinità di riunioni ed una valanga di ore di discussione. Alla fine la Relazione venne consegnata il 20 marzo 1999 e protocollata il 31 marzo successivo per essere discussa dal primo Consiglio comunale, unico organismo con il quale la Commissione era chiamata istituzionalmente a dialogare. Non vi giunse mai in forma ufficiale e non venne mai, come invece prevedeva il Regolamento, commentata e votata. Fu la direttrice della Biblioteca, alla vigilia dell'ultimo Consiglio della tornata amministrativa ed al corrente che l'argomento non era stato posto all'Ordine del giorno, a prepararne alcune fotocopie facendole distribuire a qualche Consigliere. Poi più nulla. La Commissione giunse a scadenza naturale e nessun Amministratore la degnò, per il lavoro fatto e per l'impegno profuso, di un modestissimo e civile «grazie». La Commissione attualmente in carica, dovendo rispondere anch'essa agli impegni assunti e dovendo relazionare al Consiglio comunale, è alle prese con la redazione di un analogo documento. Ma non sa -e in qualche modo Brunod ne diventa portavoce- che fine ha fatto la vecchia Relazione. E chiede che io intervenga. Posso comunicare che già lo scorso anno, nel Consiglio comunale del 20 dicembre, ebbi a sollevare la questione, richiedendo all'Assessore Saglione perché tale Relazione, così tanto sollecitata in precedenza, era stata ignorata e risultasse ancora, a distanza di nove mesi dalla sua presentazione, lettera morta. La risposta, manco a dirlo, fu elusiva, a tal punto che nella mia replica (come risulta dal verbale) ebbi a dichiarare: «chiedevo il motivo per cui la relazione è rimasta lettera morta e non mi è stato risposto». Un'idea, però, ce l'ho. In confidenza credo che, se quella Relazione fosse stata approvata dal Consiglio comunale (e non vi era motivo di pensare diversamente perché presentava un quadro in espansione, la notizia di finanziamenti regionali copiosi, molti lavori in dirittura d'arrivo, sollecitando addirittura gli Amministratori a sostenere i copiosissimi impegni della Biblioteca), pochi mesi dopo la Giunta comunale non avrebbe potuto deliberare che in Biblioteca era in atto un «decadimento del livello di erogazione dei servizi inerenti il patrimonio librario saviglianese» e qualche mese dopo, ancora, il funzionario di Settore non sarebbe riuscito a giustificare le «reiterate disfunzioni nella gestione della Biblioteca» che hanno portato a movimenti nel personale atti «ad evitare un ulteriore e non più tollerabile peggioramento dei livelli di erogazione del servizio» della Biblioteca. Questa è l'impressione, modesta, che mi sono fatto. luigi botta |
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