LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

LETTERE

 

PERCHÉ ABBIAMO PERSO IL RAPPRESENTANTE

Savigliano, 24 marzo 2000

Caro direttore (Corriere di Savigliano);

per oltre due settimane ho cercato, in largo ed in lungo, Pasquale Cordasco. Senza trovarlo. Me ne sono testimoni tutti quei suoi compagni di partito che ho contattato (personalmente e telefonicamente) pregandoli di invitare proprio Pasquale Cordasco -col quale ancor oggi non ho parlato- a cercarmi. Da lui, che rappresentava la minoranza in seno alla casa di riposo «Ariaudo» di Levaldigi, desideravo avere lo Statuto di quella Fondazione, desideravo avere notizie sul funzionamento dell'Ente, desideravo essere delucidato circa i metodi adottati in passato (quando Cordasco era assessore con giunta diversa dalla attuale) per la nomina dei rappresentanti. Desideri legittimi per chi è rappresentante consiliare, richiesti legittimamente a chi rappresentava in quel contesto una specifica area politica. Sto ancora attendendo adesso una sua chiamata.

Leggo invece sul tuo giornale che «Cordasco smentisce la minoranza» e che «Botta e Ferracin fanno un parziale autogol», il tutto proprio in relazione alla mancata nomina di Cordasco nell'Ente levaldigese ed alla successiva presa di posizione firmata dai tre gruppi di minoranza. Confermo ogni passaggio di quest'ultima. Parola per parola. Dalla a alla zeta. È tutto rigorosamente vero.

Due capogruppi della minoranza vengono contattati dai vertici della maggioranza. All'uno si dice una cosa; all'altro il contrario. Argomento: nomina di un (dei cinque previsti?) rappresentante nel consiglio di amministrazione dell'«Ariaudo» di Levaldigi. Lo scrivente -che non sa quale sia stato il precedente membro della minoranza- viene messo al corrente che è il socialista Pasquale Cordasco. Di fronte ad una richiesta di scelta «istantanea», immediata, per necessità (il Consiglio è scaduto -mi par di ricordare- e si corre il rischio di perdere i finanziamenti regionali), chi scrive non ha praticamente altra scelta. Conoscendo Cordasco, sapendo del suo passato impegno amministrativo, al corrente della sua candidatura alle recenti elezioni comunali e quindi della sua disponibilità a ricoprire l'incarico di consigliere od assessore, pur nella consapevolezza che il suo gruppo non è più in Consiglio, non ha esitazioni. Chiede di confermare Cordasco. Così fa, successivamente, anche l'altro capogruppo interpellato. Cordasco era e rimane, a queste condizioni, un uomo della minoranza.

Ora Cordasco, come afferma il giornale, ci smentisce (o ci smentirebbe!) giustificando in pratica l'altra parte. Senza aver masticato molta politica si capisce subito che è tutto molto strano. Non dice che non lo abbiamo nominato! Afferma che non lo abbiamo contattato. Ma come abbiamo potuto? Come avremmo potuto nei pochi minuti che avevamo a disposizione? Ci spieghi lui come ci saremmo riusciti se ora, dopo oltre due settimane di tentativi, di coinvolgimenti dei suoi compagni, siamo ancora in attesa? Per causa sua avremmo dovuto dire addio ai finanziamenti alla Casa di riposo!?

A quanto pare l'ha invece trovato il sindaco -Cordasco non spiega se subito, trascorso qualche giorno, prima o dopo la presa di posizione della minoranza o in quale altro momento- e dal colloquio sarebbe scaturito un garbato rifiuto. Nessuno di noi, sia ben chiaro, ha saputo di questo ulteriore passo. Se qualcuno, Cordasco o primo cittadino, ci avesse avvisati, oggi non ci troveremmo qui a perdere tempo inutilmente e -autogol a parte- avremmo potuto consigliare a chi di dovere un altro nominativo, questa volta di persona veramente disponibile. Senza alcuna conseguente polemica.

La realtà, checché ne dica o cerchi di «smentire» Cordasco, è che comunque, oggi, la minoranza è rimasta senza rappresentante in seno alla «Ariaudo» di Levaldigi. E la responsabilità non è di certo della minoranza!

Grazie per l'ospitalità

luigi botta

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