LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

LETTERE

 

CASA DI RIPOSO LEVALDIGI: NON SIAMO PIÙ RAPPRESENTATI

Savigliano, 12 marzo 2000

Vogliamo sottoporre all'attenzione dei saviglianesi una recentissima vicenda di politica amministrativa che, ahimè, continua a far piena luce sui metodi «democratici» e trasparenti che i vertici dell'attuale maggioranza seguitano ad utilizzare nella gestione della cosa pubblica. Irrispettosi nei confronti della minoranza e, di conseguenza, di tutta quella parte di cittadini (e sicuramente anche più) che essa rappresenta.

Dovendosi rinominare il Consiglio di amministrazione della Casa di riposo «Fratelli Ariaudo» di Levaldigi -e dovendosi fare con la massima urgenza perché ormai ben oltre le scadenze naturali- il sindaco di Savigliano, anziché con regolare convocazione (come avrebbe dovuto fare), ha interpellato telefonicamente due dei tre capigruppo della minoranza invitandoli ad avanzare un nominativo per la loro parte politica. Con il primo ha detto che il rappresentante in carica (o scaduto!) Pasquale Cordasco non era molto ben accetto ai «suoi» e che quindi era opportuno sostituirlo. Con il secondo, invece, ha affermato esattamente il contrario. Siccome aveva lavorato con serietà ed era ben visto dal presidente in carica (o scaduto!), Cordasco doveva essere riconfermato.

Il primo capogruppo, in modo del tutto autonomo, si è interessato ad una nuova nomina interpellando un levaldigese il quale, però, con giustificate motivazioni, ha ringraziato lasciando ad altri l'incarico. I due capigruppo si sono sentiti con l'urgenza del caso e, alla luce delle istanze del sindaco, delle sue considerazioni (purtroppo ben diverse da interlocutore a interlocutore) e della sollecitudine richiesta, pur nella consapevolezza che il terzo capogruppo presente in Consiglio comunale non era stato sentito (ma bisognava decidere rapidissimamente!), hanno stabilito di riconfermare, come loro rappresentante, Pasquale Cordasco.

Comunicazione in questo senso è stata data al sindaco, il quale -guarda caso!- era già a conoscenza dell'unico passo fatto -tra l'altro fallito- per sostituire il consigliere in questione. L'impegno finale, comunque, tanto per ribadire con chiarezza la situazione, è stato quello di riconfermare proprio Cordasco.

Si viene invece a sapere successivamente che il sindaco, con sua decisione, ha stabilito di procedere egli stesso alla nomina del rappresentante «in carico» alla minoranza in una persona diversa da quella proposta dalla minoranza stessa. Ha quindi nominato, con liberalità e democrazia, con lungimiranza e raziocinio, con rispetto e fedeltà alla causa, tanto i rappresentanti della maggioranza quanto quello della minoranza. Questo è quanto.

Chissà se i fratelli Ariaudo, quando nel 1959 stabilirono, con loro testamento, di dare origine alla Fondazione incaricata di gestire la Casa di riposo, destinando per Statuto al Consiglio comunale di Savigliano l'incarico di nominare i componenti del Consiglio di amministrazione dell'Ente morale, soddisfatti di un siffatto comportamento antidemocratico, continuerebbero a destinare tutte le loro proprietà per il medesimo scopo?

la minoranza consiliare

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