LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

INTERROGAZIONE AL SINDACO DEL COMUNE DI SAVIGLIANO

(26 agosto 2003) Il sottoscritto Luigi Botta, consigliere comunale del «Nuovo gruppo di Centro», tenuto conto che ovunque, in tutto il mondo, non esiste mezzo di comunicazione ed informazione -carta stampata, televisione, radio, internet, ecc.- che non si sia occupato e non si stia occupando, con grandi servizi e tantissime immagini, della corrente «opposizione» del pianeta Marte, che avvicinandosi alla terra come non mai ne permette una eccezionale visibilità e nitidezza; considerato che scrivere, parlare, raccontare di Marte significa anche -ed è d'obbligo- scrivere, parlare, raccontare del nostro più importante concittadino, e cioè Giovanni Virginio Schiaparelli, il quale tra Ottocento e Novecento, nel corso di altre due precedenti «opposizioni», si è a lungo occupato del «pianeta rosso», delineandone per primo le mappe dettagliate che ancor oggi vengono utilizzate dagli studiosi; tenuto conto che sovente, troppo sovente, nello scrivere, parlare, raccontare di Giovanni Virginio Schiaparelli, si dimentica della sua origine saviglianese, anzi, si propende a citarlo come proveniente dal biellese, da famiglia di Occhieppo Inferiore, ricordando la città di Savigliano, soltanto se necessario, per la casualità che lo vide nascere il 14 marzo 1835 in essa (affermazione campata in aria in quanto gli Schiaparelli erano da secoli a Savigliano ed uno di essi, per l'esattezza Antonio Schiaparello, è già documentato come «fornaciaio» in Savigliano il giorno 21 settembre 1698); interroga il Sindaco o l'Assessore delegato per conoscere -visto che ad oggi poco, anzi nulla, meno che nulla, si è fatto per rinvigorire in città la memoria di Giovanni Virginio Schiaparelli (che concesse anche in dono al Museo saviglianese, per testamento, tanti e particolari oggetti che gli appartennero) collegandola (come invece Occhieppo Inferiore ha fatto) al recente gran disquisire su Marte- quali inziative siano state intraprese, si intraprendano o si vogliano intraprendere per fare in modo che anche i saviglianesi più giovani (ma non solo i saviglianesi) siano in grado di sapere che Giovanni Virginio Schiaparelli nacque proprio in Savigliano, in via San Pietro, e che in Savigliano -come lo stesso Schiaparelli ebbe a descrivere- sulla strada delle Canavere, in braccio al padre, in una notte dell'autunno 1839, di ritorno a casa «dopo di aver regolato i fuochi della fornace», egli ebbe dal genitore la prima lezione di astronomia: «così, da bimbo di quattro anni, imparai a conoscere le Pleiadi, il Carro piccolo, il Carro grande e la Via Lattea, ch'egli chiamava la "Strada di San Giacono"». E che i successivi passi verso la conoscenza del firmamento li intraprese grazie ad altri personaggi saviglianesi, don Guglielmo Gandolfo, il suo maestro, Francesco Falco, studioso linguista e filosofo, Paolo Dovo, canonico e parroco di Santa Maria della Pieve, che gli mise a disposizione il proprio cannocchiale ed al quale, per riconoscenza, Giovanni Virginio Schiaparelli, pratico di Gnomonica grazie allo studio della Geometria descrittiva, costruì ed omaggiò una grande meridiana a tempo medio sulla parete meridionale della chiesa della Pieve.

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