LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO |
INTERROGAZIONE AL SINDACO DEL COMUNE DI SAVIGLIANO |
(24 giugno 2003) Il sottoscritto Luigi Botta, consigliere comunale del «Nuovo gruppo di Centro», già lo scorso anno, con l'interrogazione n. 390 dell'1 aprile 2002 (non si trattava di un «pesce»), ebbe a sollecitare un intervento di pulizia delle sedie della sala consiliare per eliminare tutto il sozzume depositatosi sulle stesse -sul sedile e sullo schienale- in circa settant'anni di onorata carriera, intervento che nel modo più assoluto nessuno ebbe a compiere, a tal punto che quest'anno il problema, con il prolungato ed intenso calore che caratterizza la stagione, si ripresenta accresciuto all'ennesima potenza. È sufficiente stare seduti pochi minuti sulle sedie in pelle o pegamoide, od appoggiare la schiena allo schienale, per subire l'odioso ed appiccicoso trasferimento di tutto l'unto e lo sporco dalla sedia alla camicia, ai pantaloni od alla gonna (con l'indesiderato effetto, per il fondo schiena, di sollevare anche, durante il distacco, la non certo leggerissima sedia). Ed arrivare a casa e scoprire che camicia e pantaloni, o gonna, puliti di giornata diventano talmente sudici da non poter essere trattati in lavatrice ma da dover essere mandati immediatamente in lavanderia (se serve documentazione fotografica è a completa disposizione). Ed osservare, nel corso di riunioni o commissioni, i consiglieri più avveduti -o già «bruciati» più d'una volta dallo sporco d'«antan» inesorabilmente trasferito dalle sedie agli abiti- cercare di recuperare ed utilizzare le poche sedie di altra epoca ed altro materiale. Ciò segnalato, lo scrivente si sente di dover interrogare per la seconda volta il Sindaco o l'Assessore delegato per convincerli a risolvere urgentemente il problema. Non si chiede di rimettere in sesto i sedili facendo ripristinare da un tappezziere le molle che «puntano» un po' ovunque, o cambiando l'intero rivestimento imbottito, ma semplicemente di incaricare qualcuno, con spugna e buon detergente, a cancellare delicatamente quello sporco che -ahimé, anche se trasmesso da deputati, commissari prefettizi, gerarchi, podestà, sindaci, assessori, consiglieri, segretari, funzionari, dipendenti e semplici cittadini che in migliaia hanno approfittato delle sedie per circa settant'anni- non fa certo onore all'Amministrazione, soprattutto se a sedersi (e a sporcarsi pantaloni, o gonna, e camicia) è qualcuno che giunge da altrove e che soltanto successivamente comprende le cause dell'insudiciamento dei suoi abiti. Oppure di fornire a tutti un cuscino in gomma piuma facilmente reperible al mercato. |
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