(1 giugno 2003) Il
sottoscritto Luigi Botta, consigliere comunale del
«Nuovo gruppo di Centro», avendo seguito nel
pomeriggio di mercoledì 28 maggio il sig. Giuseppe
Perottino (sensibile ed intraprendente volontario culturale
sempre disponibile ad offrire la propria competenza per
l'accompagnamento di gruppi in visita alla città ed
ai suoi musei) nella passeggiata urbana -dallo stesso resa
interessante per le descrizioni di luoghi e monumenti
incontrati- effettuata con gli scolari di una classe
elementare ed avendo rilevato le difficoltà nel
raccontare «dal vivo» le vicende dell'introduzione
della stampa in Savigliano a causa dell'impossibile lettura
della lapide commemorativa posta in via Stamperia, sbiadita
e slavata per mancanza di manutenzione; avendo di seguito
preso atto della descrizione dell'argomento fatta dal sig.
Perottino, ma soprattutto l'utilizzo della trascrizione
della lapide su un foglietto che lo stesso si porta appresso
per far fronte alle ragionevoli richieste e curiosità
del visitatori; avendo appreso successivamente che le lapidi
illeggibili in Savigliano sono numerose ed avendo rilevato,
dopo una breve passeggiata, che oltre al già citato
documento marmoreo di via Stamperia, insieme ad altre anche
le lapidi dedicate a Francesco Falco (in piazza Santa Rosa)
a Carlo Emanuele I (in via Jerusalem), a Paolo Dovo (in via
Sant'Andrea) hanno perso il loro smalto e la loro
leggibilità; interroga il Sindaco o l'Assessore
delegato per sapere se eventualmente esiste la
volontà di compiere un'indagine urbana per rilevare
quali presenze lapidee pubbliche hanno perso la loro
originale incisività e sulle stesse intervenire con
un restauro in grado di restituirne il testo e l'elemento
commemorativo originale. Con una preghiera: che
l'intervento, se intervento deve esserci, sia
ragionevolmente rispettoso del manufatto originale e non
diventi (come nel caso della recente pulizia della lapide di
via Alfieri o della riscrittura delle targhe viarie compiuta
qualche anno fa) l'occasione per vistosi rifacimenti o
fantasiose reinterpretazioni.
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