LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO |
INTERROGAZIONE AL SINDACO DEL COMUNE DI SAVIGLIANO |
(21 maggio 2003) Il sottoscritto Luigi Botta, consigliere comunale del «Nuovo gruppo di Centro», dopo aver apprezzato ed approvato la lodevole ed importante iniziativa di portare a Savigliano il critico e studioso Vittorio Sgarbi, coinvolgendolo in palazzo Taffini nella presentazione del suo ultimo impegno editoriale legato alla figura del pittore Parmigianino, si sente nella necessità di dover essere informato dal Sindaco o dall'Assessore delegato circa alcune anomalie che ha riscontrato nell'iniziativa citata. Il manifesto, così come realizzato e diffuso, è apparso particolarmente poco chiaro in quanto non si è compreso chi abbia sollecitato e concretizzato l'importante incontro. Se sia stato lo stesso Sgarbi -per promuovere il suo volume-, la casa editrice Rizzoli, la Regione Piemonte in forma anonima -come qualcuno ha voluto far pensare-, la Cassa di Risparmio di Savigliano -anche perché ha messo a disposizione i locali- o qualcun altro ancora, come ad esempio il Salone del libro di Torino o la Mostra dell'antiquariato di Saluzzo (ipotesi certamente fantasiose ma comunque avanzate in quanto collegate all'effetttiva presenza del critico d'arte, proprio nei medesimi giorni, nelle due sedi citate). Lo sponsor -così come appare evidente dal manifesto- sarebbe stato in ogni caso la Città di Savigliano. Ma il nostro Comune avrebbe anche e soprattutto potuto avere un ruolo attivo (e non soltanto di sponsorizzazione) nella promozione dell'incontro pubblico. Se così fosse vi è da rilevare -ed è questo ciò che stupisce e crea dubbi- il diverso approccio che l'organizzazione ha avuto con il pubblico ed il cittadino. Nessun messaggio invadente, una scelta «soft» nella propaganda, una presentazione -nel manifesto- che non impone forzatamente primogeniture dovute ad Assessorati o Biblioteche, articoli sui giornali che hanno puntato esclusivamente sulla presenza dell'ospite importante e -diversamente dal solito quando si sbandierano ripetutamente i nominativi dei promotori- la negazione più assoluta di attribuzioni di primogenitura. Forse un nuovo corso? Un nuovo modo di fare e promuovere cultura? Sono questi i motivi per i quali si richiede un necessario chiarimento. |
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