LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

INTERROGAZIONE AL SINDACO DEL COMUNE DI SAVIGLIANO

(27 febbraio 2003) Il sottoscritto Luigi Botta, consigliere comunale del «Nuovo gruppo di Centro», dopo aver preso atto di quanto riportato dal settimanale locale «Il Saviglianese» circa la protesta degli studenti universitari che a Savigliano frequentano il Corso di Laurea in Scienze della Formazione (che lamentano l'impossibilità di seguire le lezioni in aule dignitose e stabili, rivendicando anche e soprattutto locali -a differenza degli utilizzati in via Miretti- sufficientemente riscaldati); dopo aver riletto con attenzione quanto la storia ci ha insegnato in relazione al «sogno» saviglianese dell'Università negli anni 1434-1436, allorquando studenti ed insegnanti iniziarono le loro pubbliche proteste nei confronti dell'Autorità lamentando proprio che i locali utilizzati per le lezioni erano freddi, insufficienti e dislocati in diverse parti della città, sollevando il problema degli aumenti ingiustificati di vitto ed alloggio, delle condizioni disastrose delle strade e del razionamento della carne, proteste che portarono -nonostante le ingenti spese sostenute dall'Amministrazione locale- ad allontanare definitivamente, e nel volgere di pochi mesi, gli «Studi» da Savigliano a Torino; dopo aver obiettivamente interpretato le affermazioni virgolettate che dal periodico si attribuiscono agli studenti ed aver riletto in modo preoccupato le frasi che evidenziano la contentezza degli stessi all'iscrizione del primo anno e la delusione che già li assale al secondo anno, quando più nulla pare funzionare, dalla mancanza di aule al riscaldamento, dalla pausa pranzo trascorsa per strada alla generale cattiva organizzazione che sembra caratterizzare il complesso degli «Studi»; dopo aver «sofferto» particolarmente la frase: «Il Comune cosa sta facendo per questa Università? È possibile che l'unico locale disponibile per fare lezione sia il palazzo Miretti? Per favore, non prendeteci in giro. Se credete davvero che avere l'Università a Savigliano "fa figo ma non impegna", avete proprio fatto male i vostri conti» (conoscendo purtroppo quanto il Bilancio comunale stanzia annualmente per il funzionamento dell'Università); ciò premesso interroga il Sindaco o l'Assessore delegato per conoscere come l'Amministrazione comunale intenda rispondere alla protesta dei giovani studenti, profondamente delusi dall'accoglienza loro offerta dalla città, e come intenda adoperarsi affinché le lezioni possano tornare alla normalità evitando che lo spettro degli avvenimenti verificatisi quasi seicento anni or sono possa tornare a concretizzarsi improvvisamente -con le stesse motivazioni di allora- danneggiando, proprio come allora, dopo gli studenti ed i docenti universitari, anche i cittadini saviglianesi, costretti prima a tassarsi profumatamente per sostenere le spese degli «Studi» o poi ad assistere impotenti al trasferimento dell'Università dalla nostra città a Torino.

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