LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

INTERROGAZIONE AL SINDACO DEL COMUNE DI SAVIGLIANO

(4 febbraio 2003) Il sottoscritto Luigi Botta, consigliere comunale del «Nuovo gruppo di Centro», considerato che recentemente sono stati effettuati lavori di pulizia e riordino del fosso che transita a ridosso del prato adiacente corso Caduti del Lavoro e del marcipiede che serve il corso stesso, lavori che provvedendo a «sprofondare» ulteriormente il letto della canalizzazione hanno di fatto accresciuto il dislivello tra la stessa ed il piano della strada e del marciapiede; considerato che la zona è quotidianamente ed intensamente trafficata dagli studenti che frequentano le vicine Scuole Medie «Schiaparelli», dai genitori e dai bambini che raggiungono la vicinissima Scuola Materna «Gullino», dagli utenti del vicino supermercato «Maxisconto» e funge da vera e propria cerniera tra l'area storica del centro e la zona di recente urbanizzazione intensamente popolata; interroga il Sindaco o l'Assessore delegato per conoscere se non si ritenga opportuno, al fine di evitare che inavvertitamente qualcuno, transitando sul marcipiede e collocando il piede in modo errato, possa scivolare lungo la scarpata e quindi finire rovinosamente nel fosso, trovare una soluzione di sicurezza, provvisoria o definitiva, che interponga un ostacolo ben visibile e non facilmente «scalzabile» tra il marciapiede ed il percorso della canalizzazione.

(11 febbraio 2003) In riferimento all'interrogazione n. 560, presentata in data 4 febbraio 2003 ed avente per argomento la pericolosità del canale irriguo di corso Caduti per il Lavoro, nella quale si segnalava l'urgenza -al fine di evitare spiacevoli incidenti, soprattutto per i più piccini- di trovare una soluzione di sicurezza, provvisoria o definitiva, tale da porre ostacoli tra i pedoni che transitano sul marciapiede ed il prato adiacente e sottostante, ed il relativo canale, corre l'obbligo di segnalare che quanto si sperava di far evitare con la presentazione dell'interrogazione è purtroppo successo. Non avendo provveduto, l'Amministrazione, a collocare ragionevoli ostacoli alla circostanza pericolosa, un bambino in transito sul marciapiede è casualmente ed inavvertitamente scivolato e, nonostante i tentativi da parte della madre di trattenerlo, è finito rovinosamente nel fosso, al fondo della scarpata, tre metri circa sotto il livello del marciapiede. È caduto in acqua, impantanato sino al ginocchio nella melma stagnante. La genitrice -che ha chiesto aiuto ad un passante, senza tra l'altro ottenerlo- è dovuta calarsi nel prato, quindi anch'ella nel fosso, per riuscire ad estrarre il bambino dalla morsa avvolgente del fango. Sin qui la cronaca spicciola, così raccontata di chi l'ha sentita narrare in città. Vi è da aggiungere un finale, che se veritiero sarebbe davvero preoccupante. La madre si sarebbe successivamente recata in Municipio per segnalare l'accaduto e lamentarsi della circostanza negativa e dell'incidente che -fortunatamente con lievi danni- avrebbe potuto portare a ben altre conseguenze. In tutta risposta si sarebbe sentita dire: «Aveva solo da fare più attenzione!». Vi è da augurarsi che tale ultima circostanza possa appartenere alla fantasia popolare (anche se preferisco farne immediata e fedele segnalazione): se rispondesse pienamente a verità sarebbe molto grave ed imporrebbe da parte dell'Autorità un presa di posizione seria e decisa.

TORNA A CASA