LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

INTERROGAZIONE AL SINDACO DEL COMUNE DI SAVIGLIANO

(12 novembre 2002) Il sottoscritto Luigi Botta, consigliere comunale del «Nuovo gruppo di Centro», sentita la rassicurante risposta con la quale, nel corso del Consiglio comunale del 28 ottobre 2002, l'Assessore ai lavori pubblici Lorenzo Morello (chiamato in causa dall'interrogazione numero 511 del 23 ottobre 2002) forniva ampia rassicurazione circa l'assoluto rispetto al progetto originale nella costruzione della rotatoria nei pressi della piscina comunale saviglianese, insieme alla conservazione della viabilità attuale, più che sufficiente per mantenere funzionali i collegamenti con quelle aree edificate che la rotatoria purtroppo mette in disparte; visionato il progetto che fa bella mostra di sè sul tabellone che documenta all'incrocio i lavori da realizzarsi ed i tempi tecnici necessari, che corrisponde al progetto presentato a suo tempo in Commissione urbanistica, del quale copia in scala ridotta era stata messa a disposizione dei Consiglieri presenti; considerato che detto progetto è già stato oggetto di interrogazione presentata dallo scrivente con il numero 352 in data 30 gennaio 2002 (che attende ancor oggi risposta) nella quale si chiedeva se l'uscita verso il prato ad Ovest della rotatoria era frutto di un ghiribizzo del progettista o di una precisa indicazione da parte dell'Amministrazione (e a che cosa serviva detta uscita); preso atto sul posto che la rotatoria che sta poco alla volta prendendo corpo non ha nulla a che vedere con quella illustrata sul tabellone e con quella presentata in fase progettuale in Commissione urbanistica, perché:

- trattasi di rotatoria divenuta disassata con notevole danneggiamento di una parte della viabilità;

- trattasi di finta rotatoria in quanto non tutte le strade vi confluiscono (una, quella che raccorda la strada di Saluzzo e di Costigliole Saluzzo, in prossimità dell'incrocio evita la rotonda sulla destra per andarsi ad immettere in modo pericoloso sulla circonvallazione in direzione di Cuneo a ridosso della strada che, invece, è in uscita dalla rotatoria);

- trattasi di rotatoria che impedisce di fatto ogni possibilità di raggiungere gli edifici -come la concessionaria «Marino moto»- a Nord della stessa (tranne che si opti per il proseguimento in via Bisalta, il superamento del senso unico di viale Gozzano [che in Consiglio comunale è stato confermato non subire trasformazioni], l'immissione in via Macra, il superamento del senso unico di via Gorena, il proseguimento nella via, l'immissione in via Tavolazzo, la svolta su viale Gozzano ed il proseguimento in viale IV novembre, per un totale di circa 1.400 metri anzichè meno di 10 metri, oppure si opti per la deviazione in viale Piave, il superamento della rotatoria e l'immissione in viale del Sole, la svolta a sinistra in viale Gozzano ed il proseguimento in viale IV novembre, per un totale di circa 1.300 metri anzichè 10 metri);

- trattasi di rotatoria che contrariamente ad ogni logica progettuale sul lato ad Ovest concede non una (come era in progetto originale) ma ben due ingressi ed uscite sul prato adiacente il Maira attualmente occupato da una delle due ben note «baracche delle angurie» saviglianesi;

interroga pertanto il Sindaco o l'Assessore delegato per conoscere se quanto si sta realizzando risponda ai requisiti richiesti e rappresenti quanto previsto in fase progettuale, oppure, unico caso al mondo, pur potendo egregiamente agevolare il traffico in transito nella zona facilitando lo scorrimento ed assicurando maggiore sicurezza, grazie alle strettoie, alle «ciclabili», alle strade parallele, ai passaggi pedonali, agli incroci inventati ed ai non improbabili dossi (visto che ormai Savigliano sta diventando la città dei dossi e nulla fa immaginare che tale incrocio possa esserne esente) riesca a complicare la vita agli automobilisti rendendo difficoltoso il transito e, forse anche, pericoloso l'attraversamento a causa dell'avvicinamento ad imbuto verso la rotatoria e la quasi certa difficoltà di comprensione dell'andamento viabile. Era così difficile realizzare, come ovunque, ad ogni latitudine del mondo, senza grandi competenze ma con l'unico principio della razionalità, una rotatoria nella quale si potessero immettere le quattro strade che in essa confluivano in modo quasi ortogonale concedendo alle auto in rotatoria il diritto di precedenza su quelle provenienti dall'esterno?

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