(23 luglio 2002) Il
sottoscritto Luigi Botta, consigliere comunale del
«Nuovo gruppo di Centro», premesso che lo sviluppo
turistico della città di Savigliano rappresenta uno
dei momenti qualificanti del programma di Governo locale ed
è obiettiva aspirazione di tutti coloro cui stanno a
cuore le prospettive di crescita cittadine, ritiene
opportuno relazionare quanto successo domenica in
città. Nel pomeriggio una famiglia di turisti -che in
seguito si apprenderà essere proveniente dal Veneto-
viene osservata girare con aria sperduta in piazza Santa
Rosa alla ricerca di un indirizzo che pare irreperibile.
Avvicinata da un saviglianese, non esita a valutarne
benevolmente la disponibilità ed a confidargli di
aver scelto Savigliano per una visita di due giorni,
convinta da una proposta allettante di turismo
«minore» ricevuta al proprio indirizzo ed inviata
a suo tempo dall'Amministrazione locale o dai responsabili
dell'Ufficio turistico. Ufficio turistico che la famiglia
veneta sta cercando da un po' di tempo ma che non riesce ad
individuare. Il saviglianese, con disponibilità,
leggendo la documentazione fornita dagli stessi, si offre di
accompagnare i turisti alla Torre civica, dove sa funzionare
da tempo l'ufficio in questione (così come indicato
anche nel pieghevole in possesso dei turisti). Trova,
ahimé, la porta sbarrata ed un cartello con la
scritta «vietato l'accesso ai non addetti ai
lavori». Non si lascia prendere dal panico e, pur non
sapendo dove può essere stato trasferito l'Ufficio
turistico, responsabilmente accompagna la famiglia in
municipio, immaginando di poter reperire qualcuno disposto
ad ulteriori informazioni. Anche in questa sede, trovando
gli uffici chiusi (d'altronde è domenica), i
cittadini veneti non possono ricevere le notizie sperate.
Amareggiati per aver perso la loro giornata in una
città del cuneese che non ha le idee molto chiare su
ciò che significa turismo, ringraziano il cittadino
saviglianese per la sua disponibilità e si
allontanano sconsolati, accennando di sfuggita all'ipotesi
di rimandare la visita al giorno successivo (sempre che non
decidano di scegliere la strada e qualche altra
località). Ciò premesso interroga il Sindaco o
l'Assessore delegato per conoscere se è questa la
politica turistica del Comune di Savigliano. Da un lato vi
è da rilevare come la propaganda, se ben finalizzata
(come nel caso in questione), possa dare risultati ed
incentivare le visite in città. Ma dall'altro vie
è da sottolineare come la disorganizzazione (e il
caso in questione fa fede, ma non è sicuramente
l'unico visto che il servizio è stato trasferito da
tempo e la porta sbarrata con il cartello di divieto pare
ormai appartenere alle caratteristiche del luogo) esasperi
il turista e possa disincentivare il proposito di ulteriori
visite. Il turista, infatti, è disposto a qualsiasi
sacrificio preventivato, ma non certamente ad essere preso
in giro per pura disorganizzazione da terzo
mondo.
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