(7 luglio 2002) Il
sottoscritto Luigi Botta, consigliere comunale del
«Nuovo gruppo di Centro», trovandosi a transitare
in via dell'Artigianato ed osservando l'assurda
desertificazione della strada, ma ancor più la
condizione di cementificazione totale che caratterizza
l'intera area artigianale di via Alba, come se i recenti
insediamenti (un quadrilatero lungo circa un chilometro e
largo alcune centinaia di metri) avessero veramente da
considerarsi come una cattedrale nel deserto; preso atto che
il rarissimo verde presente appartiene ai privati (o al
disordine di insediamenti sospesi) e che la vegetazione
pubblica esistente sopravvive -sin quando non viene
estirpata o sottoposta all'intervento di diserbo chimico-
negli interstizi che si creano tra asfalto del marciapiede
ed asfalto della strada; tenuto conto che ormai da anni, in
nessuna città al mondo, anche nei Paesi più
poveri e disastrati, si progettano aree di tali dimensioni
senza prevedere spazi pubblici adeguati, aree verdi,
alberate, aiuole, al fine di rendere più piacevole
-ed eventualmente più vivibile (la temperatura nelle
ore del giorno sale in modo inverosimile e l'aria diventa
irrespirabile)- la presenza in zone purtroppo destinate al
lavoro e pertanto soggette ad interventi di edilizia
prefabbricata o simile; interroga il Sindaco o l'Assessore
delegato per conoscere se nei programmi della Giunta
esistano previsioni di interventi destinati ad offrire
soluzioni diverse per l'area di via Alba. Cioè la
creazione di aree verdi ed aiuole, la piantumazione di
alberi e siepi, l'insediamento di spazi destinati non solo
al transito veicolare (pedonale al momento attuale è
decisamente impensabile!) ma anche alla sosta. ecc. Non
è umanamente immaginabile pensare di
impermeabilizzare totalmente aree, sino a pochi lustri fa
interamente utilizzate in agricoltura, realizzando solo
insediamenti in cemento collegati da strisce di asfalto e
lasciare ai privati l'onore di gestire qua e là, su
terreno proprio, qualche metro quadrato di verde.
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