LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

INTERROGAZIONE AL SINDACO DEL COMUNE DI SAVIGLIANO

(20 giugno 2002) Il sottoscritto Luigi Botta, consigliere comunale del «Nuovo gruppo di Centro», tenuto conto che l'Assessore allo sport, in data 15 settembre 2000 (in risposta all'interrogazione n. 78 del 22 luglio 2000), sollecitato ad intervenire circa l'utilizzo della pista da hockey fatta costruire in via Eula e finalizzata alla compagine «Red Fox», faceva presente che detto impianto, pur nell'ipotesi di cessazione di attività della società sportiva in questione, sarebbe rimasto «a totale disposizione della Città [...] ed in particolare dei bambini che lo utilizzano per pattinare oppure giocare a calcetto»; considerato che sono praticamente trascorsi quasi due anni dalla presentazione dell'interrogazione e quanto previsto nella stessa -cessazione dell'attività agonistica e sportiva della «Red Fox»- si è puntualmente ed immediatamente verificato; preso atto che la pista in cemento (sorta con notevole dispendio di denaro pubblico, grazie anche al coinvolgimento della Fondazione Crs, nel sito ove era previsto un ampio giardino a disposizione di tutti) è stata dunque restituita «in toto» alla città, per il calcetto ed il pattinaggio; verificato che per il calcetto i ragazzi utilizzano molto più intelligentemente l'adiacente campetto con fondo erboso, meno pericoloso ed anche munito di porte, mentre per il pattinaggio -passato anche un po' di moda- sia nella forma acrobatica d'esibizione che nell'aspetto più propriamente ricreativo, preferiscono alcuni controviali o addirittura ampi parcheggi di alcuni supermercati; verificato che il campo di hockey di via Eula è perennemente inutilizzato e la cinta in materiale plastico buon banco di prova -ma anche costoso- per qualche grafitista improvvisato; interroga il Sindaco o l'Assessore delegato per conoscere quali intenzioni abbia l'Amministrazione comunale in merito all'utilizzo di questa area cementificata ed in origine destinata a giardino pubblico. Seppure non riferibile alla richiesta testè avanzata -e con l'evidente imbarazzo di chi cerca di strammatizzare una situazione «annunciata»- lo scrivente si sente in obbligo di riportare quanto ironicamente, e con evidente sfottò verso un'iniziativa sofferta, imposta e contestata sin dall'origine (e pertanto criticabile con toni anche forzatamente canzonatori), ha recepito da alcuni cittadini amareggiati incontrati nei pressi dell'ex impianto da hockey: «visto che la cinta già esiste -è stato riferito con amletico distacco- si consiglia di ergervi al centro un albero in materiale plastico ed utilizzarla per la pipì dei cani radiocomandati». La battuta, spontanea e popolare -e per questo amaramente critica-, sintetizza lo sdegno dei cittadini incontrati e sentenzia la loro grande disapprovazione verso l'inutile piastra in cemento.

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