LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

INTERROGAZIONE AL SINDACO DEL COMUNE DI SAVIGLIANO

(9 maggio 2001) Il sottoscritto Luigi Botta, consigliere comunale del «Nuovo gruppo di Centro», sorpreso, stupefatto, preoccupato, meravigliato, stupito, arrabbiato, attonito, sconcertato, sbigottito, irritato, incollerito, adirato -e forse anche un po' offeso per la scarsa considerazione con la quale l'Amministrazione comunale considera il cittadino saviglianese- per le numerose segnalazioni che hanno documentato allo stesso alcuni lavori in borgo Pieve, e più esattamente in via Paolo Dovo, dove l'antico muro che costeggia l'edificio religioso dedicato a Santa Maria della Pieve -stando alle segnalazioni ricevute- sarebbe stato sbrecciato per permettere la realizzazione di uno scavo e la conseguente creazione di un basamento in cemento destinato a chissà cosa; preso atto personalmente che detto basamento è identico nella forma e nelle misure a quello che è stato realizzato in piazzetta Galateri, a ridosso del monumento dedicato a Giovanni Virginio Schiaparelli, e che pertanto documenta l'intenzione di realizzare anche in questo luogo un «wc» pubblico; tenuto conto che, incredibilmente, non si sa bene se in possesso delle -immagina dovute- autorizzazioni della competente Soprintendenza ai Beni Architettonici ed Ambientali, il Comune ha abbattuto un tratto di muro storico, ha scavato in un sito un tempo occupato presumibilmente dal camposanto del borgo, ha affondato la ruspa «gettando» il basamento ad una distanza irrisoria dal muro di Mezzogiorno della chiesa della Pieve, considerata unanimamente «matrice» e primaria della città, ha pensato bene di infierire ulteriormente sulla memoria della figura di quell'illustre scienziato ed astronomo saviglianese che è stato Giovanni Virginio Schiaparelli (già oggetto di provocatoria offesa per il costruendo «wc» a lato del monumento dedicatogli all'inizio del Novecento), il quale proprio sul campanile della Pieve -distante pochi metri dallo scavo- era stato avviato allo studio notturno degli astri da un sacerdote appassionato, il canonico Paolo Dovo, e sullo stesso campanile nel 1855 aveva realizzato una grande meridiana con curva lemniscata che segna il tempo medio locale di Savigliano, meridiana restaurata nell'autunno del 1988 da Alessandro Gilardi con spesa sostenuta dalla pubblica Amministrazione (la meridiana è pubblicata con grande evidenza in Linda Petrina, Renzo Zanoni, «Meridiane», Demetra edizioni, Colognola ai Colli [Verona], 1996, pg. 27); pur nella consapevolezza che i «wc» pubblici debbano essere costruiti, ma che spetta all'Amministrazione collocarli nei luoghi ove maggiormente necessari ma contemporaneamente non in siti ritenuti di prestigio o di particolare riferimento -storico-artistico-ambientale, interroga il Sindaco o l'Assessore delegato per sapere come sia stato possibile anche soltanto immaginare di nascondere un gabinetto -per utile che sia- nella modesta intercapedine che esiste tra il muro di cinta dell'area parrocchiale ed il muro della chiesa della Pieve, sotto un'antica meridiana, ad una distanza irrisoria dal campanile che rappresentò le origini di studioso dello Schiaparelli, che ospita tra l'altro, realizzata dallo stesso, una delle più belle e complesse meridiane esistenti in Italia. Tale operazione può anche offendere la sensibilità di chi ancora crede -e non sono pochi- che i luoghi posseggono un valore intrinseco che è in loro stessi, che si trascinano appresso sin dall'origine e non possono essere abusati con leggerezza e noncuranza. Tale intervento, riproponendo le stesse caratteristiche del medesimo in piazzetta Galateri, allontana poi dallo scrivente il sospetto, seppure recondito, che nella precedente circostanza potesse trattarsi di una fontana.

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