LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

INTERROGAZIONE AL SINDACO DEL COMUNE DI SAVIGLIANO

(2 aprile 2001) Il sottoscritto Luigi Botta, consigliere comunale del «Nuovo gruppo di Centro», informato della probabile intenzione, da parte privata, di abbattere l'esemplare dell'albero di Giuda (Cercis siliquastrum) che trova collocazione nel vicolo a Sud di corso Roma, poco oltre via Danna; tenuto conto che il siliquastro in questione (è una pianta appartenente alla famiglia delle leguminose cesalpinacee) esiste in tal luogo «a memoria d'uomo» e rappresenta forse l'unico albero di tale specie che la città di Savigliano possa annoverare da così lungo tempo, meritando pertanto di essere tutelato ed indicato agli studenti, agli studiosi ed agli appassionati per la sua singolarità e presenza urbana; interroga il Sindaco o l'Assessore delegato per conoscere quale atteggiamento intenda assumere l'Amministrazione pubblica di fronte a detta probabile intenzione di abbattimento, con qualunque motivazione possa essa essere ventilata e valutata. Rilevando che non è sufficiente, culturalmente e naturalisticamente parlando, trincerarsi dietro il fatto che tale pianta è giunta a piena maturazione, che denuncia lacerazioni nel tronco, che dalle indagini compiute potrebbe anche risultare pericolosa, perché la salvaguardia di un simile documento di «storia» deve essere perseguita ad ogni costo, non trattandosi semplicemente di una «volgare» acacia, di un «volgare» pioppo o di un «volgare» salice nati e cresciuti per caso ai margini di una carreggiata qualunque di campagna, bensì di una pianta che, per scelta e con motivazioni che non conosciamo ma che sono da considerarsi comunque e sicuramente nobili e si debbono a qualche saviglianese illuminato che ci ha preceduto e che ha voluto che il suo ricordo si perpetrasse attraverso quell'essenza arborea, è stata piantata affinché testimoniasse un'epoca e raccontasse ai posteri gli anni della sua permanenza. Compito che è stato svolto egregiamente (di tale siliquastro esistono testimonianze fotografiche d'inizio '900 e si scrive anche in Luigi Botta, Lucia Demaria, «Saluzzo e Savigliano. Architetture regie e pennellate mistiche», Arcigola Slow Food, Bra, 1997). Una pianta che rappresenta ormai un patrimonio di tutti e per la quale -con il rispetto che porta, ad altre latitudini, ad indagare, studiare e considerare il «verde» alla stessa stregua dell'elemento architettonico e fa assumere alla sua conservazione la medesima valenza di riguardo ambientale, architettonico e paesaggistico concessa a qualunque altra testimonianza urbana «costruita» dall'uomo- una soluzione rispettosa e non qualunquista o improvvisata deve essere necessariamente trovata, anche a carico della comunità.

TORNA A CASA