LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

INTERROGAZIONE AL SINDACO DEL COMUNE DI SAVIGLIANO

(6 marzo 2001) Il sottoscritto Luigi Botta, consigliere comunale del «Nuovo gruppo di Centro», esaminata la pratica relativa alla contaminazione del sottosuolo da gasolio, fuoriuscito -come dichiarato- tra l'11 ed il 28 luglio 2000 da un serbatoio interrato dello stabilimento «Fiat Industrie Ferroviarie», pratica presa in considerazione ed approfondita con le deliberazioni di Giunta n. 270 e n. 271 del 18 dicembre 2000 e n. 14 del 22 gennaio 2001, e loro relativa immediata eseguibilità; preso atto dei dubbi, delle richieste e delle «raccomandazioni» avanzate nei pareri allegati alla deliberazione n. 271, a firma della Provincia, della Regione e dell'Arpa, riferiti al Piano di caratterizzazione della contaminazione presentato dalla «Fiat Industrie Ferroviarie», ritenuto insufficiente ed incompleto; preoccupato -come l'intera minoranza consiliare e, tramite essa, i settimanali saviglianesi che hanno recentemente offerto spazio alla notizia- per le conseguenze che tale immissione di gasolio nel sottosuolo potrebbe aver causato o causare alla popolazione (e non soltanto tra i residenti in regione Raviagna ma, dipendentemente dalla posizione della cisterna difettosa e dall'andamento sotterraneo della falda [elementi a tutt'oggi non resi noti dalla pubblica Amministrazione], all'area del Chicchigneto e, perché no, al pozzo urbano dell'acquedotto comunale che «pesca» all'incrocio tra corso caduti del Lavoro e corso Alcide de Gasperi); interroga il Sindaco o l'Assessore delegato per conoscere il motivo per cui tale notizia, comunicata all'Amministrazione Comunale dalla «Fiat Industrie Ferroviarie» in data 2 agosto 2000, non sia stata resa nota nell'immediato a tutta la popolazione presumibilmente interessata al fenomeno -ormai particolarmente numerosa- che vive in area «a valle» dell'inquinamento, provvedendo, con spese da sostenersi a carico dell'Amministrazione o dell'azienda inquinante, ad un controllo a tappeto (così come era successo nei lustri trascorsi per analogo inquinamento da cromo) di tutti i pozzi privati destinati tanto all'alimentazione umana od animale quanto all'irrigazione di campi ed orti. Tutto ciò non per alimentare inutile e dannoso allarmismo, ma solo ed esclusivamente per prevenire eventuali situazioni, all'epoca sconosciute e dai documenti citati non ancora completamente accertate, di particolare gravità per la salute dei cittadini, che ignari possono aver utilizzato per mesi acqua del sottosuolo senza dubbio alcuno circa la sua bontà e la sua potabilità.

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