LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

INTERROGAZIONE AL SINDACO DEL COMUNE DI SAVIGLIANO

(6 novembre 2000) Il sottoscritto Luigi Botta, consigliere comunale del «Nuovo Gruppo di Centro», tenuto conto del sempre più fragile equilibrio che regola il rapporto tra la natura e l'uomo, nelle sue espressioni più tangibili rappresentate dagli insediamenti abitativi e dalle localizzazioni produttive, costruiti non sempre nel rispetto di quelle regole che hanno normalizzato per secoli il rapporto tra gli stessi permettendo una convivenza non priva di conflitti ma comunque in evoluzione positiva; tenuto conto che l'equilibrio instaurato, per motivi che ecologisti, storici, analisti, geografi, geologi, geofisici, ecc., hanno ormai solennemente illustrato, è ampiamente venuto meno ed oggi è sufficiente che un qualsiasi elemento della delicatissima catena di rispetto si alteri lievemente, che subito si innescano reazioni a catena capaci di trasformare in disastri quegli avvenimenti naturali che un tempo rientravano più o meno nella norma: preso atto di ciò che purtroppo si è verificato recentemente in Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia e Liguria a seguito di precipitazioni atmosferiche un po' oltre la norma, che hanno causato frane, smottamenti, inondazioni, straripamenti ed altri disastri naturali che hanno portato a morti, ferimenti, distruzioni ed altri gravi danni per le popolazioni ed i territori; tenuto conto che il territorio saviglianese, soggetto per sua conformazione geologica ed altimetria diffusamente al di sotto di quasi tutti i livelli circostanti, da sempre, a fenomeni similari, non pericolosi ma comunque preoccupanti, che più volte in passato -anche recente- hanno trasformato la città o parte di essa in un territorio lagunare e la campagna in uno specchio d'acqua lacustre; tenuto conto che oltre alla presenza dei tre corsi d'acqua Maira, Mellea e Varaita, il territorio saviglianese è intersecato da una fittissima rete di canali naturali, di canali artificiali, di «vasche», di sorgive ottocentesche, di bealere per l'irrigazione, a tratti ormai già pericolosamente intubate o trasformate, in condizione di piena, in condotte forzate; interroga il Sindaco o l'Assessore delegato per sapere se l'Amministrazione comunale possiede una mappa dettagliata di tutte le canalizzazioni saviglianesi, completata dalle portate di ogni singolo corso d'acqua, dalle loro origini, dalle ramificazioni recenti ed antiche e da ogni altro elemento atto a comprendere non solo il fenomeno in senso economico, culturale e geofisico, ma anche sotto il punto di vista delle pericolosità che potrebbero derivare da interventi di origine umana compiuti di recente, o nel passato, non proprio ortodossi; per sapere, inoltre, se la città ed il territorio, stando ai dati in possesso e relativi a studi effettuati nel tempo e ad eventuali simulazioni compiute, di fronte ad un fenomeno meteorologico di vasta portata potrebbe correre rischi e, in caso affermativo, quali iniziative sono state prese a scopo precauzionale e preventivo.

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