LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

INTERROGAZIONE AL SINDACO DEL COMUNE DI SAVIGLIANO

(21 giugno 2000) Il sottoscritto Luigi Botta, consigliere comunale del «Nuovo Gruppo di Centro», alla luce della decisione assunta recentemente da questa Amministrazione di stabilire una duplice direzione presso la Biblioteca civica, destinando ad un responsabile la direzione del «fondo corrente» ed all'altro quella del «fondo storico»; nella consapevolezza che nessun'altra Biblioteca o Raccolta bibliografica piemontese, tra le 742 esistenti, ha a tuttoggi adottato una simile decisione, e che, a sua conoscenza, nessun'altra simile Istituzione culturale italiana sia strutturata in tale modo od abbia intenzione di strutturarvisi; conscio del fatto che la decisione assunta sia quanto meno discutibile perché va ad opporsi ai principi generali di bibliotecologia e biblioteconomia che impongono l'accostamento continuo, ai fini didattico-culturali e di approccio alle raccolte, delle sezioni storiche e correnti, pur nella chiarissima distinzione dell'uso e degli utenti; a conoscenza dell'origine stessa della Biblioteca saviglianese, nata come centro di lettura e formata da donazioni destinate ad essere storicamente conservate; interroga il Sindaco o l'assessore delegato per sapere, tecnicamente, coma possa rendersi possibile tale separazione, forse progettabile od auspicabile in teoria ma praticamente impossibile nella pratica. E, in particolare, genericamente:

• qual è il confine che si vuole definire per indicare in modo non dubbio lo spartiacque tra ciò che può essere definito corrente e ciò che, pur essendo in qualche modo corrente, è destinato alla conservazione?

• quali date -se date debbano essere scelte- vengono individuate per indicare ciò che deve essere conservato e ciò che invece può essere consumato?

• in quale settore rientra la documentazione bibliografica relativa alla cultura storica, linguistica, artistica, religiosa, ecc., locale e regionale, tenendo conto del fatto che il settore, seppure composto da materiali recenti, è destinato ad essere codificato e conservato?

• in quale settore rientra il materiale enciclopedico, anche recente, destinato per sua prioritaria caratteristica, ad essere conservato?

E, in particolare, specificamente:

• il catalogo generale, per autori e soggetti, che attualmente dispone della globalità del materiale bibliografico, verrà mantenuto tale o dovrà essere totalmente rivisto?

• nel caso il catalogo dovesse mantenersi come al presente, verrà ospitato dal «fondo storico» o dal «fondo corrente»?

• come sarà compatibile con la nuova suddivisione il catalogo «in rete» del Servizio Bibliotecario Nazionale, nel quale la Biblioteca di Savigliano è presente con i suoi titoli, visto che tale suddivisione non è prevista e che per «storici», per definizione archivistica, si intendono i fondi ed i documenti precedenti al 1830?

• il fondo Attilio Bonino, per sua natura composto da volumi appartenenti a tre o più secoli, attualmente suddiviso nei diversi settori di pertinenza ed utilizzato a tema da ricercatori e studenti, verrà reso disponibile per il «fondo storico» o per il «fondo corrente»?

• il lascito Domenico Chiaramello, anch'esso composto da pubblicazioni di caratteristiche ed epoche diverse, quindi rientranti nelle specifiche di distribuzione, consultazione e lettura non identificabili, andrà a collocarsi nel «fondo storico» o nel «fondo corrente»?

• la fondazione Augusto Del Noce, al momento distaccata ad altra sede ma, stando agli impegni ed alle dichiarazioni del Sindaco, di futuro collegamento alla Biblioteca civica, anch'essa composta da pubblicazioni di caratteristiche ed epoche diverse, quale destino andrà a subire?

• il settore relativo alle Tesi di Laurea, che caratterizza qualitativamente la nostra Biblioteca, appartenente a tempi recenti ma destinato ad un pubblico di fruitori molto particolare, fatto di ricercatori e di studenti universitari, dove potrà essere destinato?

• a chi dovranno rivolgersi gli studiosi che, in loco, con finalità di ricerca, dovessero utilizzare contemporaneamente materiali di conservazione (presenti attualmente al piano terra ed al primo piano) e materiali di consultazione?

• a quale settore verrà assegnato il fondo Bàccolo -quando si concretizzerà la donazione- composto da 7.000 volumi novecenteschi destinati però alla conservazione?

• chi garantirà, a prescindere dagli acquisti di «routine» relativi al «fondo corrente», una continuità di gestione, con nuove acquisizioni, dei fondi storici (leggi enciclopedie, raccolte periodiche, pubblicazioni specialistiche, ecc.), che pur rientrando nella contestualità del quotidiano appartengono invece alla più alta prerogativa della conservazione, per la quale è sorta la Biblioteca di Savigliano?

• chi utilizzerà lo «scanner» e l'altro materiale informatico acquistato con finanziamento regionale come attrezzatura di tutela per i materiali storici ed attualmente in uso al settore corrente e collocato al piano terreno?

• dove verranno ospitati i ricercatori del «fondo storico» visto che attualmente, in base alle recentissime nuove disposizioni della Biblioteca, ad essi è stato assegnato in via «riservata» il locale «direzione», collocato al piano terra del complesso di piazza Arimondi?

• dove troveranno collocazione gli armadi di sicurezza che ospitano i materiali più preziosi che la Biblioteca possiede e che oggi, proprio per questioni di sicurezza, trovano localizzazione al piano terreno?

• come potrà essere assicurata la sorveglianza del pubblico -secondo le nuove responsabilità di direzione- durante la consultazione dei materiali antichi, vista la loro generica e non programmata distribuzione praticamente su tutti gli scaffali della Biblioteca?

• chi sarà chiamato ad occuparsi del personale non di ruolo (lavori socialmente utili, stage di studenti, volontari, ecc.) sino ad oggi destinato quotidianamente, secondo le necessità impellenti ed i progetti programmati, sia al «fondo storico» che al «fondo corrente»?

• chi garantirebbe alla Regione che i finanziamenti specifici, finalizzati all'uno o all'altro settore secondo un unico programma di sviluppo della Biblioteca, troveranno equilibrata ripartizione -in una continuità tra passato e futuro- o verranno comunque destinati a quei settori per i quali si è richiesto il finanziamento?

• chi sarà chiamato ad essere responsabile dei sistemi di sicurezza -antifurto e rilevazione incendio- installati nei locali della Biblioteca, in considerazione del fatto che essi appartengono ad un unico impianto, per il quale la Regione ha in previsione un contributo per il suo potenziamento?

• quale sarà la destinazione del direttore del «fondo storico», visto che al direttore del «fondo corrente» è stato destinato il piano terreno e non rimane disponibile che il primo piano, considerato genericamente dalla revisione ed ampliamento della Biblioteca utilizzabile come magazzino?

• dove verranno ospitati i ricercatori e studiosi visto che ad essi, per regole non scritte ma da tutti considerate operanti, è negato il contatto con volumi e documenti, ma soltanto la consultazione, «controllata», in apposito locale, che dovrebbe trovarsi al primo piano?

L'elenco delle ambiguità che la decisione di sdoppiare la direzione della Biblioteca ha causato potrebbe proseguire all'infinito, proprio perché tale struttura è sorta per appartenenre ad un unico corpo e la sua divisione si rende non solo difficile, ma quasi impossibile.

In ultimo lo scrivente interroga il Sindaco o l'assessore competente per sapere, alla luce del fatto che l'intero «fondo storico», con relativa direzione, dovrebbe collocarsi al piano superiore della Biblioteca civica, se i locali destinati ad ospitarlo, fatti oggetto di particolari interventi di ristrutturazione compiuti negli anni trascorsi, a seguito degli stessi hanno ricevuto o meno dalle competenti autorità i necessari nulla osta all'agibilità.

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