LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

INTERROGAZIONE AL SINDACO DEL COMUNE DI SAVIGLIANO

(21 giugno 2000) Il sottoscritto Luigi Botta, consigliere comunale del «Nuovo Gruppo di Centro», presa visione con vivissimo dispiacere personale dei due pesi pubblici per animali bovini e suini a bascula -e loro relativa tettoia in legno e coppi- che la pubblica Amministrazione ha fatto collocare, non si sa bene per chi e per quale motivo (alla luce del fatto che non rilasciano alcun tagliando obliterato, oggi richiesto ovunque, e non vengono pertanto utilizzati), nei pressi dell'antica cappella di san Grato a Moiacuto e a ridosso del sagrato (distante non più di otto metri) del santuario dell'Apparizione; considerato che tali pesi, così come strutturati e collocati, rappresentano

- un'offesa nei confronti di chi apprezza le cose dell'arte ed ama rapportarsi con l'architettura e l'edilizia, d'autore o popolare, nel corretto e calibrato inserimento ambientale,

- un'offesa nei confronti di chi, saviglianesi di ieri e di oggi, si sono adoperati per la costruzione degli edifici religiosi, per la loro manutenzione, per i loro restauri, per la loro rivitalizzazione e per il consolidamento di tradizioni popolari che sono profondamente radicate nei secoli e sono costate alle comunità fatiche, quattrini, dedizioni ed appassionate difese,

- un'offesa nei confronti di chi, fedele e credente, cittadino o frazionista, vive fortunatamente ancora nella convinzione della sacralità dei luoghi ed immagina che soprattutto l'Ente pubblico si ponga come obiettivo, prima dell'esecuzione di un manufatto in siffatte località, la scelta del rispetto delle presenze che, qualitativamente elevate o meno, sono state fortemente volute da chi ci ha preceduto,

- un'offesa nei confronti di quei pellegrini che -soprattutto all'Apparizione- ancor oggi come ieri scelgono tale meta domenicale per un pensiero spirituale che richiama un fatto miracoloso avvenuto nel Seicento, assegnato alla Vergine Maria ed ampiamente venerato in tutto il Piemonte,

- un'offesa nei confronti di chi, turista, viene invitato, per mezzo degli stessi strumenti di propaganda culturale che l'Amministrazione comunale mette a disposizione, a visitare il santuario dell'Apparizione ed a sostare dinnanzi alle tele di Francesco Del Cairo e di Jean Claret, ai modellati lignei di Pietro e Giorgio Botto ed all'insigne architettura di Giovenale Boetto, «tappa essenziale nel cammino» del progettista, inserita «tuttora in un paesaggio non dissimile da quello in cui lo dovette situare il Boetto», che «serba intatta la primitiva suggestione naturale» (Nino Carboneri),

- un'offesa nei confronti di chi, cittadino, ligio alle regole e rispettoso di qualunque altra presenza del passato esistente sul territorio, si è fatto carico di agire correttamente nell'ambiente di sua competenza inserendo volumi dignitosi, non dannosi, responsabili e poco appariscenti, e scopre oggi che proprio chi dovrebbe fornire il buon esempio si pone, in evidente trasgressione ideologica, nel mancato rispetto dei manufatti storico-artistici preesistenti;

alla luce di ciò, lo scrivente interroga il Sindaco per sapere se, a prescindere dal fatto che i progetti di edificazione siano stati o meno approvati da chi di competenza, non ritiene opportuno, con un atto di sensibilità e di rispetto verso la città, verso i suoi cittadini e verso le cose appartenenti da sempre alla città, riportare l'ambiente, in tali luoghi, alle condizioni originarie, precedenti l'edificazione, destinando le «pese» per animali -se proprio debbano essere collocate da qualche parte- in quei luoghi (e sono tantissimi) nei quali non abbiano a disturbare l'ambiente o a porsi a disdoro di manufatti preesistenti.

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