Attendibilità |
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Verità |
Paolo
Borsoni
ATTENDIBILITÀ
La teoria di
Newton contraddice sia la teoria di Keplero, sia quello di Galileo, e tuttavia
le spiega e le contiene come approssimazioni.
La teoria di
Einstein contraddice la teoria di Newton, sebbene la spieghi e la comprenda
come approssimazione.
Da Galileo,
a Keplero, a Newton, ad Einstein emerge come le teorie con un’effettiva
rilevanza scientifica non siano verità assolute, ma approssimazioni
incredibilmente buone, congetture straordinariamente esplicative, eccezionali,
uniche. Esse, sulla base di nuovi dati, di nuove sperimentazioni ed
osservazioni vengono superate. Queste
teorie non sono la verità e non pretendono di esserlo, ma sono le
approssimazioni migliori disponibili.
Tutte le
teorie con un’effettiva rilevanza sono ipotesi, congetture davanti alle quali ci si ferma ammirati. E tuttavia, nessuna
teoria con un’effettiva rilevanza pone se stessa come certezza indubitabile,
assoluta.
Tanto più
una teoria è buona, attendibile, tanto più rifugge dall’arroganza di essere la
verità-
Le teorie
rilevanti risultano congetture, destinate ad essere superate, non sono
affermazioni formulate non come verità assolute, indubitabili, ma come ipotesi
profondamente elaborate, esse di prestano ad essere criticate per individuarne
gli errori, inevitabilmente presenti, per modificare tali affermazioni al fine
di migliorarle.
Nel
dogmatismo, negli approcci animistici, religiosi, superstiziosi,
nell’astrologia, le affermazioni vengono presentate al contrario come verità
indubitabili, assolute, le esperienze ad esse collegate vengono utilizzate per
confermare in ogni modo le asserzioni, per rafforzare le credenze. Molte
superstizioni hanno spesso una base
effettiva di osservazioni empiriche; gli astrologi hanno fondato per secoli e
fondano ancora oggi le loro elucubrazioni su materiale empirico e su esperienze
concrete.
Non è difficile
trovare conferme, verifiche, prove per qualsiasi teoria, se quel che si cerca
sono appunto conferme, prove, verifiche.
La grandezza
che rende stupefatti è quella di chi propone teorie rilevanti ma in linea di
principio confutabili, le teorizzazione più luminosa è quella che può essere
concretamente negate e tuttavia resiste ai tentativi di falsificazione, le
affermazioni di cui fidarsi sono quelle che pongono nelle condizioni di
verificare se sono errate, di essere passate al setaccio per arrivare a una
formulazione più resistente, più precisa, più esauriente.
In questa
prospettiva la grandezza di una teoria non sta nella sua indubitabilità ma al
contrario nella sua apertura alla fallibilità, alla transitorietà, alla sua
fragilità, nel suo disporsi ad essere criticata e migliorata.
Questo
atteggiamento presuppone un pensiero critico, un atteggiamento contrario al
dogmatismo.
L’atteggiamento
dogmatico raggiunge il suo apice quando afferma che la fonte di legittimazione
e di conoscenza delle affermazioni è una fonte divina, per cui a priori non ci
può essere critica o discussione o valutazioni di ipotesi diverse. La verità è
una e indubitabile, perennemente data e una volta per tutte affermata, la
verità divina non è discutibile, falsificabile.
Il dio della
scienza è il dio Errore. È dagli errori, dalle prove che si può sviluppare più
convenientemente la spiegazione. Una
teoria è affidabile, attendibile, degna di fiducia, quando si presenta come
confutabile, quando pone nelle condizioni di essere contraddetta da osservazioni empiriche, quando si apre al
controllo attraverso esperienze realizzabili.
La teoria
matematica di Newton previde deviazioni dalle leggi di Keplero, dovute alle
interazioni tra i pianeti. Nella sua esposizione matematica affermò qualcosa
che prima o poi avrebbe potuto essere confutato: se tali deviazioni dei pianeti
previste dalla teoria di Newton non
fossero state verificate quella teoria si sarebbe dimostrata
completamente e concretamente errata. Ma
le osservazioni empiriche effettuate in seguito dimostrarono che quelle
deviazioni dei pianeti esistevano davvero:
la teoria di Newton superava, correggeva, portava a un livello più
elevato la grande teoria di Keplero, senza inficiarne di un millimetro la
grandezza.
La teoria di
Einstein nel 1915 previde che i raggi di
luce dovessero essere deviati dal campo gravitazionale dei corpi celesti.
Einstein, facendo tale affermazione, si pose nelle condizioni di essere in
futuro confutato nella sua teoria quando sarebbe stato possibile effettuare
osservazioni astronomiche in grado di verificare l’esistenza o meno di questa
deviazione della luce.
Venne quel
momento. La prima osservazione di
deflessione della luce venne effettuata nel 1919 da Arthur Eddington e dai suoi
collaboratori durante un eclissi solare totale, in modo da poter vedere le
stelle vicine al Sole.
Si verificò
empiricamente che la luce era effettivamente deviata dal campo gravitazionale
del sole.
Tutte le
teorie attendibili e affidabili sono teorie che possono essere confutate.
Inconfutabile
è sinonimo di compatibile con qualsiasi risultato empirico, con qualsiasi
risultato delle osservazioni.
Le
asserzioni affidabili sono quelle che delineano e disegnano la propria
limitatezza, pongono in evidenza le condizioni per venire in linea di principio
in seguito confutate e di sicuro superate in futuro.
Le teorie
metafisiche, religiose, animistiche, miracolistiche, astrologiche si sottraggono ad ogni possibile
confutazione. Si pongono come vere per sempre.
L’astrologia
rende le sue interpretazioni talmente incerte, vaghe, nebulose, da essere
compatibili con qualsiasi evento successivo.
Non tutte le
asserzioni degne di essere prese in considerazione possono tuttavia essere
sempre sottoposte un processo di
confutazione. Esistono teorie, asserzioni importanti, degne di venire
prese in seria considerazione, ma che al momento in cui vengono formulate
risultano difficilmente verificabili in un processo di possibile confutazione.
Il progresso
della scienza non è lineare e continuo, i progressi di chiarimento delle
osservazioni, delle teorie, delle asserzioni non sono lineari e continui.
Le
asserzioni più attendibili sono
ovviamente quelle che rispondono al criterio della confutazione: tutto ciò che
in linea di principio può venire rovesciato dall’esperienza e tuttavia resiste
agli sforzi tesi alla sua confutazione, è degno di essere preso in seria
considerazione e di essere creduto come la più affidabile delle affermazioni.
Ad un
gradino inferiore di attendibilità si collocano le osservazioni empiriche, i
protocolli di esprimenti, le raccolte di dati, i resoconti su fenomeni. Tali
resoconti devono rispondere a due caratteristiche fondamentali: la molteplicità
delle fonti e la rigorosità delle relazioni.
A un livello
minore di attendibilità si collocano quelle leggi generali formulate per
induzione da una base ampia di osservazioni empiriche, teorie che al momento
non sono controllabili, ma che in un
qualche futuro potranno essere sottoposte probabilmente a un processo di possibile confutazione.
Al di sotto
di questo livello vi sono asserzioni a volte importanti, interessanti,
discorsi, ideologie, religioni. Le
ideologie formano costruzioni su valori condivisi in una popolazione, valori
che in un certo periodo storico predominano, valori che cristallizzano a
livello morale, religioso, politico, psicologico forme di relazione, di
convivenza sociale, di relazione tra il sistema e il suo ambiente.
Man mano che
si passa a livelli sempre minori di attendibilità, l’ideostruttura della
società gioca un ruolo fondamentale nel determinare ciò che è ritenuto vero o
falso, ciò che è valutato morale o immorale, ciò che è considerato normale o
anormale.
Ideostruttura
della società è ad esempio la distribuzione dello spazio, la forma delle
costruzioni presenti in una società e in generale tutto ciò che è stabile in
quella società, tutto quanto quella società ha oggettivato in costruzioni, in
oggetti.
Un
esperimento, condotto dallo psicologo Franz Carl Müller-Lyer ha dimostrato che
l’ideostruttura della società, la distribuzione dello spazio, la forma delle
costruzioni presenti in uno spazio vitale condiziona in maniera decisiva già il
secondo livello di attendibilità, la semplice raccolta di osservazioni su
fenomeni osservabili.
La forma
delle costruzioni, la presenza di specifiche forme geometriche piuttosto che
altre nello spazio vitale, abitativo condiziona e modifica la visione
geometrica delle cose da parte delle persone, porta gruppi di persone che
vivono in ambienti diversi a giudicare diversamente semplici osservazioni
geometriche.
Nel pensiero
critico il metodo sperimentale ha un ruolo essenziale, esso stabilizza un
meccanismo selettivo tra varie asserzioni, tra diverse teorie, esso indica il passaggio da ragionamenti basati su
metafore, su analogie, su premesse maggiori e minori, su discorsi sui massimi
sistemi e sui testi sacri, a ragionamenti più limitati, inerenti osservazioni
circoscritte ed esperimenti realizzabili, su ipotesi in linea di principio
confutabili .
Nel XIII
secolo gli scolastici dell’università di Parigi dovevano decidere se l’olio
esposto al freddo di una notte d’inverno congelasse, per farlo si misero a
compulsare approfonditamente le opere di Aristotele. Forse sarebbe stato poco
elegante mettere fuori della finestra d’inverno una scodella.