Fadwa Tuqan

 

DIETRO LE MURA

 

Un'ingiusta mano l'ha costruita

ed è rimasta in piedi

come una maledizione eterna.

Ho guardato le sue lugubri mura,

impolverate dai lunghi secoli, gridando:

mi togliete la luce e la libertà,

ma non potrete spegnere nel mio cuore

la scintilla della speranza.

Maledetti,

potrete soffocare ogni sogno

che rinverdisce ed alimenta il mio cuore

ma il mio cuore non cesserà mai di sognare

anche se sarà chiuso in una cella.

Se mille catene mi legano

altrettante ali fantastiche mi fanno volare.

Maledetti, un'altra persona davanti a voi

s'inchinerebbe e tacerebbe

davanti alla furia;

io mai cesserò d'essere libera.

Canterò i desideri della mia anima

anche se mi schiaccerete in catene.

Il mio canto scaturisce dalla profondità.

 

("Sola con i giorni", il Cairo, 1952)

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