ITALIANO IN GRECIA
Prima sera dAtene, esteso addio
Dei convogli che filano ai tuoi lembi
Colmi di strazio nel lungo semibuio
Come un cordoglio
Ho lasciato lestate sulle curve
E mare e deserto è il domani
Senza più stagioni
Europa Europa che mi guardi
Scendere inerme e assorto in un mio
Esile mito tra le schiere dei bruti
Sono un tuo figlio in fuga che non sa
Nemico se non la propria tristezza
O qualche rediviva tenerezza
Di laghi di fronde dietro i passi
Perduti
Sono vestito di polvere e sole
Vado a dannarmi a insabbiarmi per anni
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SETTEMBRE
Già l'olea fragrante nei giardini
d'amarezza ci punge.
Il lago un poco si ritira
da noi.
Scopre una spiaggia
d'aride cose,
di remi infranti,
di reti strappate.
E il vento che illumina le vigne
già volge ai giorni fermi
queste plaghe,
da una dubbiosa e brulicante estate.
Vittorio Sereni
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L’Italia, una sterminata domenica
le motorette portano l’estate
il malumore della festa finita
sfrecciò invano, ora è poco,
l’ultimo pallone
e si perde
ma già sfavilla la ruota vittoriosa
e dopo, che fare della domeniche?
aizzare il cane, provocare il matto
non lo amo il mio tempo, non lo amo
l’Italia dormirà con me
in un giardino d’Emilia o Lombardia
sempre c’è uno come me
in sospetti e pensieri di colpa
tra il canto di un usignolo
e una spalliera di rose
(Vittorio Sereni)
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