Saffo

 

 

Appari a me da Creta, in questo cerchio

magico, incantato sacrario

di meli, altari aureolati

di fragranze.

Brivido d’acque crepita tra i legni

di meli e tutto questo spazio

velano roseti. Sfrigola il fogliame,

e sgocciola quiete.

Verde. Prati di cavalli. Vivono

corolle nuove. L’aria

è aliti miti.

Qui, dea di Cipro, prendi fasce

e in calici preziosi, lieve

nettare intriso di gaiezza

versa.

 

*** 

 

Tu sei più bianca del latte,

sei più sottile dell’acqua,

nella voce hai più canto della cetra,

se scuoti il capo

più baldanza hai di un puledro

e più tenera sei della rosa

e più morbida che una calda veste,

tu sei più oro dell’oro

 

***

 

Tramontata è la luna e le Pleiadi:

a mezzo è la notte:

il tempo trascorre;

e io dormo sola. 

 

 ***

  

Pari agli dei mi sembra

quell’uomo: innanzi a te

siede e tanto vicino sente la tua voce

dolce,

il desiato riso,

oh, a me il cuore batte forte e si spaura.

Ti scorgo un attimo e non ho

più voce;

la lingua è rotta; un brivido

di fuoco è nelle carni

sottile; agli occhi il buio; rombano

gli orecchi.

Cola sudore, un tremito

mi preda. Più verde dell’erba

sono, e la morte così poco lungi

mi sembra.

 

SAFFO

1.

Afrodite, tronoadorno, immortale,

figlia di Zeus, che le reti intessi, ti prego:

l'animo non piegarmi, o signora,

con tormenti e affanni.

 

Vieni qui: come altre volte,

udendo la mia voce di lontano,

mi esaudisti; e lasciata la casa d'oro

del padre venisti,

 

aggiogato il carro. Belli e veloci

passeri ti conducevano, intorno alla terra nera,

con battito fitto di ali, dal cielo

attraverso l'aere.

 

E presto giunsero. Tu, beata,

sorridevi nel tuo volto immortale

e mi chiedevi del mio nuovo soffrire: perché

di nuovo ti invocavo:

 

cosa mai desideravo che avvenisse

al mio animo folle. "Chi di nuovo devo persuadere

a rispondere al tuo amore? Chi è ingiusto

verso te, Saffo?

 

Se ora fugge, presto ti inseguirà:

se non accetta doni, te ne offrirà:

se non ti ama, subito ti amerà

pur se non vuole."

 

Vieni da me anche ora: liberami dagli affanni

angosciosi: colma tutti i desideri

dell'animo mio; e proprio tu

sii la mia alleata.

 

2.

Un esercito di cavalieri, dicono alcuni,

altri di fanti, altri di navi,

sia sulla terra nera la cosa più bella:

io dico, ciò che si ama.

 

È facile far comprendere questo ad ognuno.

Colei che in bellezza fu superiore

a tutti i mortali, Elena, abbandonò

il marito

 

pur valoroso, e andò per mare a Troia;

e non si ricordò della figlia né dei cari

genitori; ma Cipride la travolse

innamorata.

...

ora mi ha svegliato il ricordo di Anattoria

che non è qui;

 

ed io vorrei vedere il suo amabile portamento,

lo splendore raggiante del suo viso

più che i carri dei Lidi e i fanti

che combattono in armi.

 

3.

Simile a un dio mi sembra quell'uomo

che siede davanti a te, e da vicino

ti ascolta mentre tu parli

con dolcezza

 

e con incanto sorridi. E questo

fa sobbalzare il mio cuore nel petto.

Se appena ti vedo, sùbito non posso

più parlare:

 

la lingua si spezza: un fuoco

leggero sotto la pelle mi corre:

nulla vedo con gli occhi e le orecchie

mi rombano:

 

un sudore freddo mi pervade: un tremore

tutta mi scuote: sono più verde

dell'erba; e poco lontana mi sento

dall'essere morta.

 

Ma tutto si può sopportare...

 

4.

Le stelle intorno alla luna bella

nascondono di nuovo l'aspetto luminoso,

quando essa, piena, di più risplende

sulla terra...

 

5.

Squassa Eros

l'animo mio, come il vento sui monti che investe le querce.

 

6.

Sei giunta: hai fatto bene: io ti bramavo.

All'animo mio, che brucia di passione, hai dato refrigerio.

 

7.

Ero innamorata di te, un tempo, Attis

 

* * *

una fanciulla piccola sembravi, e acerba

 

8.

Ma tu morta giacerai, e nessun ricordo di te

ci sarà, neppure in futuro: tu non partecipi delle rose

della Pieria. E di qui volata via, anche nella casa

di Ade, invisibile ti aggirerai con i morti oscuri.

 

9.

Esser morta vorrei veramente.

Mi lasciava piangendo,

 

e tra molte cose mi disse:

"Ahimè, è terribile ciò che proviamo,

o Saffo: ti lascio, non per mio volere".

 

E a lei io rispondevo:

"Va' pure contenta, e di me

serba il ricordo: tu sai quanto t'amavo.

 

Se non lo sai, ti voglio

ricordare...

cose belle noi godevamo.

 

Molte corone di viole,

di rose e di crochi insieme

cingevi al capo, accanto a me,

 

e intorno al collo morbido

molte collane intrecciate,

fatte di fiori.

 

E tutto il corpo ti ungevi

di unguento profumato...

e di quello regale.

 

E su soffici letti

saziavi il desiderio

...

 

E non vi era danza

né sacra festa...

da cui noi fossimo assenti

 

né bosco sacro...

...

...

 

 10.

...

da Sardi

volgendo spesso qui la mente

 

...

simile a una dea, che ben si distingue,

ti (considerava), e godeva molto del tuo canto.

 

Tra le donne lidie, ora,

ella spicca, come la luna dita di rosa

quando il sole è tramontato

 

vince tutte le stelle. E la luce si posa

sul mare salato

e sui campi pieni di fiori;

 

e la rugiada bella è sparsa:

son germogliate le rose e i cerfogli

teneri e il meliloto fiorito.

 

Aggirandosi spesso, e ricordando

la bella Attis, ella opprime

per il desiderio l'animo sottile.

 

E andare lì...

 

11.

 

Madre dolce, più non riesco a tesser la tela;

sono domata dal desiderio di un ragazzo, a causa di Afrodite molle.

 

12.

 

Come la mela dolce rosseggia sull'alto del ramo,

alta sul ramo più alto: la scordarono i coglitori.

No, certo non la scordarono: non poterono raggiungerla.

 

* * *

 

Come il giacinto, sui monti, i pastori

calpestano con i piedi, e a terra il fiore purpureo

 

13.

 

Eros che fiacca le membra, di nuovo, mi abbatte,

dolceamara invincibile fiera

 

* * *

 

Attis, ti sei stancata di pensare

a me, e voli da Andromeda.

 

14.

 

Tramontata è la luna e le Pleiadi:

a mezzo è la notte:

il tempo trascorre;

                e io dormo sola.       

 

 

 

 

 

 

 

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