Viene la primavera.

I venti miti vanno liberando gli scogli dalle gelate d'inverno.

La nebbia fascia le strade, i pioppi, i cascinali.

I popoli del nord aspettano.

Stringendo a sé i figli le madri scrutano il cielo.

Non molto tempo fa, una notte, ho fatto un brutto sogno.

Sognavo che ero in una città

e m'accorgevo che le insegne erano in lingua tedesca.

Molle di sudore mi sono svegliato.

Con sollievo ho veduto il pino di fronte alla casa.

Ero ancora in paese straniero.

Davanti alla parete imbiancata c'è la cassetta coi manoscritti.

Il dipinto cinese dell'Uomo Che Dubita è appeso lì sopra.

E accanto alla branda sta la piccola radio a sei valvole.

Di prima mattina ascolto i notiziari di guerra dei miei nemici.

In fuga davanti alla gente del mio paese sono in Finlandia.

Amici che ieri non conoscevo

hanno messo qualche letto in camere pulite.

Sento i notiziari di vittoria delle canaglie.

Incuriosito considero la carta del mondo.

Lassù in Lapponia

verso il Mare Glaciale Artico

vedo ancora una piccola porta.

(Bertolt Brecht)
next

 

home