Manuel Vàzquez Montalban
Velenosa quiete
quella degli alberi flessuosi.
Si può morire d' oblio e di perdono.
L'eucalipto ha un odore d'inverno.
La mimosa annottata avvolge nel sudario.
Vicino, il mare è una rete azzurra
piena di ragazze sensuali.
Velieri, resuscitati dall'estate,
i venti,
sparpagliano i rutti di un'Europa
mediocre e felice.
Cancellate le scie degli dei diluiti
non ci resta che il pane e il vino
mentre agonizziamo.
Ormai sono diluiti gli dei,
quei giorni in cui alla loro luce
la realtà sembrava essere propizia.
Adesso
il ruvido feltro dell'orizzonte,
le rovine dei desideri,
i cocci dei mattoni in frana perpetua,
tutto conduce alla mediocre tenerezza.
Per una condizione d'abbandono condivisa,
figli dell'ira senza padri sufficienti.
Abbandonati dall'assoluto,
fuggiaschi dal paradiso,
esclusi dalla riabilitazione
non venderemo l'anima al denaro
né alla storia.
Ci basteranno il pane e il vino
l'offerta sospetta
o la costante tentazione
del suicidio,
questa tenace insistenza
di eroi
disoccupati.
.