Tolleravo male, un mattino di pioggia,
le troppe eccentricità umane, quando un amico mi mostrò una foto:
quella di una donna nuda e morta
distesa sul letto di un albergo accanto a un uomo vestito,
e morto, che poteva sembrare una foca irrigidita.
I capelli di lei erano in ordine. Sul caminetto posava
il suo cappello a campana accanto a una pendola dorata
senza lancette. Morta, insieme al suo amico. Suicidi al suono
del fonografo della casa vicina "Some sunny day..." e sul ventre
nudo della donna, prima di morire,
in una suprema invocazione da mese mariano,
l'uomo aveva scritto, un dito nell'inchiostro, queste parole:
"Pregate per noi".
La foto proveniva da un oscuro ufficio di polizia.
P
assata di mano di mano era finita tra le mie manie quella strana e sconfortante immagine mi è rimasta attaccata alla memoria
fino a questo giorno
che la guardo e la riguardo
con gli occhi di una viandante che siede impassibile
all'imbrunire sulla panca del corpo di guardia
sulla porta del paradiso.
(Pierre Macorlan)
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