Wolfgang Hilbig

 

guizzar di parole

nelle tempie dell’egoismo

la fila di vagoni

saldata nel buio

sul binario

di colpo nella luce sanguigna

di un vagone che passa

filtra dall’altra città la paura smarrita

smorfia segreta

(quando il risveglio si fa corpo

si scinde questo affannato parlare)

il ritmo di rotaie sferraglianti si avvicina

panico sbocca nell’urlo

e soffice il trasbordo sul rapido

che lento riparte

un battito affievolito

più debole

il ticchettio

finché l’orologio notturno

si arresta

 

nextpen.gif (12208 byte)

 

 

 

 

.