HARALD GERLACH
binario sbarrato, libero per il battipalo, la vita
ci sfiora, treni in arrivo, treni
in partenza
noi restiamo dove siamo sempre stati, eterno
per noi il segnale d’arresto, noi rimaniamo
invecchiando, rinchiusi tra le soglie, rotaie
contano, sibilare di fischi, segnale d’abbrivo, gialla
sventola la bandiera, fino alla vita sprofonda
nel pietrisco chi osa staccarsi dai binari
consueti, stazione terminale, il nostro
sudore sigilla il binario morto
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Andare, con nessun altro scopo
Che
Essere in giro, la quiete esiste solo
Nel movimento, le buche
Tra Konigsberg e Bordeaux
Dimenticare i divieti, la ceralacca è
Un legame inorganico
Stazione di polizia a Le Dandon
Basso edificio di pietra
Nella valle, vicolo cieco, scalini sotto la gronda
La porta, strette finestre, velati da tende
Gli occhi della legge fissano il villaggio montano
Lui mostra al capo il suo denaro, mentre il
subalterno fruga nello zaino, con dita
Riluttanti sciorina sul tavolo il fazzoletto umido
Biancheria sporca, carte scarabocchiate
Lui possiede dodici NF e qualche spicciolo
Dieci è l’importo minino, dice il capo
Chi possiede di meno viene arrestato
Pourquoi?
Come ladro potenziale, monsieur
Bel sogno di sordità, una lingua
Che non si debba prostituire
Ma la fame
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MARSIGLIA
stava sulla porta, truccata appena uno
stanco sorriso dopo il ungo viaggio jeunette
un invito a M.Bonsoir Monsoir posso
o no anche zia Hanni ha ma tu sei
vediamo un po’ chiedo io cortesemente
vestiti pesante non farti illusioni sul
giornale bruciano ma allora non vestiti pesanti
i boschi tra Cannes e Grasse
questo non ti riguarda teniamoci sul
tratto di costa parlez vous perché tratto è
già oggi la posta portiamo pazienza mon amour
il polso lo si può calmare con
un adatto zerozerodue il prefisso oltre
il quale noi non riusciamo ad andare
una mancia al pigro postino astinente
a proposito
un altro nullaosta e che tu non
proprio tutto sta nella discrezione
del computer il sale sta per finire
per ogni evenienza non abbandonare l’abitazione
occhio alla cassetta delle lettere la valigia pronta
i preservativi
in cima dopotutto è Francia
inutile chiedere cos’è meglio in caso
d’incendio dieta povera di sali anche senza pressione
alta i fuochi si allargano sul foglio
a dismisura grazie a dio da M.Lei
non ha ricevuto buon giorno capo la nostra disdetta
happy days in germany
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trascurato nella programmazione, l'attrito
tra montagna e macigno, non percepibile
all'inizio il logoramento, in seguito
il macigno più leggero, meno ripido
il cammino, io dico, assuefazione
poi il giorno, appena spuntato, quando
sotto la pianta nuda il mio piede solo il vuoto
non più salita, invano
la spalla puntata contro il peso
ormai svanito, che fare della mia
fede nel divino progetto?
dove andare con questo incarico? ritto
in pianura lancio un sasso
verso quel punto che si chiamava vetta
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Fuga di strade
composta di scenari
smontati
da speranze perdute
mondo di quinte
dietro le maschere
nessun volto.
Cardini arrugginiti
slavato
uno striscione si stacca
da slogan trionfali.
Da una doccia gocciola nel serbatoio pluviale
tempo accumulato.
Una tettoia senza tegole
mostra le sue travi nude.
Tute blu in attesa
davanti a uno sportello:
invano.
Mettiti in coda!
Le tende tremano
calma di vento
senza conducente
arrugginito,
un carrello gira in tondo
su binari
sconnessi
trainando
un carico di vuoto
il tempo che mi aspetta
(HARALD GERLACH)
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