Erich Fried
Calda pioggia estiva,
una goccia pesante cade,
tutta la foglia trema,
così trema ogni volta il mio cuore
quando vi cade sopra il tuo nome
***
Pensarti
e pensare a te
e pensare soltanto a te e
pensare a berti
e pensare ad amarti
e pensare e sperare
e sperare e sperare
e sperare sempre più
di rivederti sempre
Non vederti
e nei pensieri
non soltanto pensarti
ma già berti
e già amarti
E soltanto allora aprire gli occhi
e nei pensieri
soltanto allora vederti
e poi pensarti
e poi di nuovo amarti
e poi di nuovo berti
e poi vederti sempre più bella
e poi vederti pensare
e pensare che ti vedo
E vedere che posso pensarti
e sentirti
anche se per tanto tempo ancora
non potrò vederti
***
Tardo autunno
la prima neve
le strade di notte
ghiacciate
ma verso te
Poi all’alba
la ferrovia
monotona
stancante
ma verso te
Attraverso il tuo paese
e attraverso la mia vita
ma verso te
verso la tua voce
verso il tuo essere
verso il tuo essere tu
verso te
***
Te
lasciarti essere te
tutta intera
vedere che tu sei tu solo
se sei tutto ciò che sei
la tenerezza e la furia
quel che vuol sottrarsi
e quel che vuol aderire
Chi ti ama solo a metà
non ti ama a metà
ma per nulla
ti vuole ritagliare a misura
amputare
Lasciarti essere te
è difficile o facile?
Non dipende da quanta intenzione
e saggezza
ma da quanto amore
e quanta aperta nostalgia di tutto
di tutto quel che tu sei
Del calore e del freddo
della bontà e della protervia
della tua volontà e irritazione
di ogni tuo gesto
della tua ritrosia
incostanza
costanza
Allora questo lasciarti essere te
non è
forse
così difficile
***
la tua voce lontana
al telefono così vicina
e presto della vicinanza
la sentirò più lontana
perché dalla tua bocca
alle mie orecchie
deve percorrere la lunga strada
che passa per i tuoi seni
oltre l’ombelico
e la piccola collina
e per tutto il tuo corpo
lungo il quale tu guardi
giù giù fino alla mia testa
che ha il viso
sepolto fra le tue cosce sollevate
nel vello
e nel tuo grembo
***
giacendo qui
aperta
tra me e la mia morte
puoi essere a un tempo
la mia morte
e la mia vita
più vicina a me del mio sesso
e odori di te e di me
Perché deridiamo la vita
adesso puoi ridere
Perché rimpiangiamo la vita
adesso puoi piangere
e puoi ridere
e piangere a un tempo
perché
si vive e si muore
***
Chi dice ai bambini
dovete pensare a destra
è di destra
chi dice ai bambini
dovete pensare a sinistra
è di destra
chi dice ai bambini
non dovete pensare affatto
è di destra
chi dice ai bambini
quel che pensate è indifferente
è di destra
chi dice ai bambini
quello che lui pensa
e aggiunge
che vi potrebbe essere qualcosa di sbagliato
forse è di sinistra
*** Non ci si deve dimenticare che in Germania molti anni fa è uscito un libro di poesie e prose "Contro la morte" che metteva in guardia da una guerra atomica ed era curato da due persone Bernard Vesper e Gudrun Esslin ora entrambe morte Lui si è tolto la vita di lei la versione ufficiale dice che a sua volta in cella si sia tolta la vita Però a ben guardare ci si accorge che a tutti e due la vita è stata tolta anche se in modo diverso dallo stesso male che si aggira ancora oggi nel nostro paese e contro il quale tutti e due hanno lottato fino alla disperazione molto prima di una qualsiasi lotta armata *** I miei paroloni non mi proteggeranno dalla morte e le mie paroline non mi proteggeranno dalla morte proprio nessuna parola e neppure il silenzio tra le parolone e le paroline mi proteggerà dalla morte Ma forse alcune di queste parole e forse soprattutto le più piccole o anche soltanto il silenzio tra le parole proteggeranno qualcuno dalla morte quando io sarò morto *** Frutti dorati pesano nelle mie mani sotto la pergola ombroso. Delle timide il ridere stride fra i rami. Mentre io sto nel cespuglio e guardo il tuo giacchettino risplende come un purpureo stendardo che in chiesa porta la gente. Fra gli alberi morti i venti del vespro suonano l'ora,. Io le tue cremisi labbra bacio, vivide, ardenti.
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