EDUCAZIONE PERMANENTE

DINAMICHE SOCIOLOGICHE RELAZIONALI

DIDATTICHE NEI CORSI SERALI DI SCUOLA SUPERIORE

Paolo Borsoni


1. CARATTERISTICHE DELL’UTENZA DEI CORSI SERALI
Gli studenti dei corsi serali di scuola superiore si possono suddividere in tre categorie:
a) studenti che per ragioni familiari e/o economiche hanno dovuto interrompere gli studi regolari,
b) studenti che hanno abbandonato la scuola del mattino per immaturità, mancato inserimento, poca voglia di studiare,
c) studenti bocciati alla scuola diurna per capacità limitate.

Le classi serali forniscono un’occasione unica agli studenti del primo gruppo, individui con normali, discrete o anche ottime capacità intellettive, che per ragioni non legate al rendimento scolastico non hanno frequentato la scuola del mattino. 
La società nel suo complesso si avvantaggia dalla nuova collocazione che dopo gli studi queste persone spesso assumono in una posizione lavorativa e sociale più conforme alle loro capacità.

I corsi serali forniscono un’occasione unica agli studenti con capacità intellettive normali ma con problemi di disadattamento nella scuola del mattino.    L’ambiente della scuola serale pone questi studenti in uno spirito di collaborazione con compagni di classe adulti già inseriti in un ambiente di lavoro, compagni da cui assumere comportamenti e modi di relazione più maturi.

Il serale permette anche agli studenti con capacità scolastiche non elevate di acquisire una preparazione culturale e professionale.

2. LA DIVERSITA’ DELL’ EDUCAZIONE DEGLI ADULTI
L’educazione degli adulti è diversa dall’educazione degli adolescenti: insegnare a maggiorenni che arrivano a scuola alla sera stanchi, dopo una giornata di lavoro in fabbrica o in ufficio, richiede procedure, metodi che non sono quelli di una scuola per gli adolescenti.
Finora l’educazione degli adulti si è configurata come un ramo secondario dell’educazione, ovvero come un tema su cui sviluppare analisi a livello istituzionale, un argomento su cui ripetere conferenze, petizioni di principio, assunzioni di impegni  per l’utilità, la necessità, l’importanza della formazione continua, per l'apprendimento per la vita  eccetera eccetera eccetera (bla... bla... bla...) , conferenze in cui continuano a pontificare persone che non hanno mai insegnato 1 ora in una classe serale.
Ma chi insegna nei corsi serali i problemi li deve affrontare in condizioni di anno in anno più difficili attraverso un bagaglio di esperienza e di buon senso quasi esclusivamente personale.
 

3. I contenuti
I contenuti delle materie per adolescenti non sono adatti ad un’utenza di lavoratori-studenti. Proporre a persone con conoscenze professionali a volte avanzate e che hanno maturato un proprio bagaglio personale di esperienze e di modo di essere modelli didattici elaborati per gli adolescenti è una scelta illogica e assurda.
In un corso per lavoratori studenti emerge nella sua immediatezza il problema della continuità tra preparazione scolastica e qualificazione professionale . 
 

4. L’orario
Il rendimento degli studenti-lavoratori si modifica lungo l’arco della serata: la curva di rendimento segna un massimo alla II e alla III ora, vede penalizzate la I ora per i ritardi e la V ora per la stanchezza. Un cambio di orario ovvero di disposizione delle materie si traduce a volte in un rovesciamento di rendimento tra una classe e l’altra da un anno all'altro.

5. IL Numero di studenti per classe
Il numero di studenti per classe ha un peso determinante sul livello di preparazione degli studenti-lavoratori. Classi quinte serali con 28-30 studenti non sono un’eccezione, spesso sono la regola e pongono i docenti di fronte a difficoltà di lavoro pressoché insormontabili. Una classe serale di scuola superiore con 30 studenti si configura come una situazione "in cui si fa quello che si può" ("si salvi chi può"). Con 30 studenti decade qualsiasi programmazione, qualsiasi possibilità di offerta formativa; al di sopra di 20 studenti per classe una classe serale non offre possibilità di didattica adeguata.

6. Il tempo
Il tempo è la variabile principale in un corso per studenti-lavoratori. I programmi vengono svolti interamente in classe in tutte le loro parti: teoria, esercizi, interrogazioni, compiti, recupero. Il tempo dedicato allo studio da uno studente-lavoratore è nettamente inferiore a quello di un adolescente che frequenta una classe dello stesso livello.
Alla carenza di tempo gli studenti-lavoratori sopperiscono con una motivazione allo studio superiore a quella degli studenti adolescenti e con un impegno, una dedizione, una disposizione ad apprendere a volte encomiabili.

Gli studenti-lavoratori risolvono il problema del poco tempo disponibile con la maturità personale, con le conoscenze tecniche già acquisite nei posti di lavoro e che per alcune discipline facilitano l’apprendimento. Per altre materie (Matematica, Fisica ad esempio) la carenza di tempo da dedicare allo studio si configura come un problema molto rilevante. E’ evidente che questo tempo limitato dovrebbe essere organizzato in maniera ottimale: tutta la struttura scolastica che ruota attorno al corso serale dovrebbe funzionare da struttura di sostegno caratterizzandosi per la sua efficienza, flessibilità, disponibilità di mezzi didattici, offerta di strumenti (purtroppo non è così).


7. Le metodologie didattiche
Le problematiche della valutazione e del mantenimento di un corretto svolgimento delle ore di lezione sono del tutto diverse in un corso serale e in un corso per adolescenti. Un docente che affrontasse una classe serale con un approccio simile a quello di un corso per adolescenti andrebbe incontro a spiacevoli sorprese e probabilmente a conflitti insanabili.
L’educazione degli adulti si configura come un processo di interazione continua tra persone piuttosto che come un processo di trasmissione di nozioni e di mantenimento della disciplina.

8. QUESTIONARIO SULLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELL’UTENZA DEI CORSI 

PER LAVORATORI-STUDENTI DI SCUOLA SUPERIORE

I grafici che vengono riportati qui di seguito sintetizzano i risultati di un questionario svolto tra 300 studenti di un Istituto Tecnico Industriale Serale Statale.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


9. L' APPROCCIO SOCIOLOGICO ALL’EDUCAZIONE DEGLI ADULTI

Piuttosto che domandarsi quale genere di processi cognitivi e di strutture concettuali siano coinvolte nell’apprendimento, la teoria sociologica si chiede quale genere di relazioni fornisca il contesto migliore perché l’apprendimento sia efficace. L’apprendimento, in questa prospettiva, implica la partecipazione ad una comunità. Questo è tanto più vero in una scuola serale dove per le particolari condizioni di ambiente, di orario, si costituisce davvero in nuce una comunità.
Apprendere, in questo ambito, non è soltanto acquisire conoscenze ma anche partecipare ad un processo di comunità sociale. La natura delle situazioni di apprendimento segna il processo individuale attraverso cui si apprende. Si apprende quando si partecipa a un insieme di relazioni che si evolve e si rinnova di continuo.
Nell’ orientamento sociologico l’attenzione è posta sulla necessità di indagare il legame tra conoscenza e ambiente di apprendimento. In questa prospettiva non ha senso parlare di conoscenza in termini decontestualizzati e astratti.
All’interno dell' approccio sociologico dell’educazione degli adulti particolare importanza hanno i problemi dell’interazione e dell’interdipendenza. Possiamo definire tre tipi di interazione: cooperativa, competitiva, indifferente.
Quando un individuo agisce, la sua azione può promuovere il successo di altri, oppure può ostruire il successo di altri, oppure può non avere effetto sul successo o sul fallimento di altri.

a) Nell’interazione cooperativa il contributo dell’individuo è funzionale al raggiungimento di obiettivi condivisi. Nella situazione strutturata cooperativamente, i singoli partecipanti possono raggiungere i loro obiettivi quando anche gli altri individui  raggiungono i loro obiettivi. Il successo di ciascun componente del gruppo è percepito positivamente da tutti gli altri.

b) Nell’interdipendenza competitiva si interagisce in un clima di conflitto, si tenta di raggiungere un obiettivo che solo uno o pochi del gruppo possono ottenere. Quando la situazione è strutturata competitivamente, gli individui agiscono gli uni contro gli altri. Un individuo percepisce il raggiungimento dell’ obiettivo da parte di un altro come una condizione negativa per il raggiungimento del proprio obiettivo. Nell’ interdipendenza competitiva gli individui falliscono quando gli altri hanno successo e il successo individuale va a beneficio proprio e a detrimento del successo di altri.

c) In una struttura individualistica ciascuno agisce per raggiungere un successo che non è correlato al successo o al fallimento di altri. Quando la situazione è strutturata individualisticamente, si percepisce il proprio successo come indipendente dal raggiungimento o dal non raggiungimento del successo degli altri.

Il tipo di relazione predominante che si instaura in una situazione scolastica determina come gli individui interagiscano e condiziona i loro risultati.
L’interdipendenza cooperativa tenda a costruire relazioni che promuovono rapporti sociali cooperativi. 
L’interdipendenza competitiva tende a costruire relazioni conflittuali. 
La non interdipendenza ha come risultato un’ assenza di relazioni.

L’interdipendenza cooperativa crea interazioni in cui si esplica l’aiuto reciproco. I membri del gruppo promuovono il successo di altri dando e ricevendo aiuto e assistenza, scambiando risorse, conoscenze, fornendo e ricevendo feedback sul lavoro personale. In un gruppo cooperativo i componenti del gruppo verificano gli sforzi degli altri, danno incoraggiamento, influenzano il comportamento dei propri compagni, indicano il miglior modo per raggiungere l’obiettivo, si impegnano in abilità necessarie per il lavoro comune, elaborano un tipo di relazioni attraverso le quali sia effettivamente possibile migliorare l’efficacia complessiva del sistema.

L’interdipendenza competitiva ha come risultato relazioni conflittuali: gli individui scoraggiano e/o ostruiscono gli sforzi degli altri nel raggiungere i loro obiettivi. Gli individui si concentrano sia nell’accrescere il proprio successo sia nel contrastare il successo degli altri. 
 

Nessuna relazione sussiste quando gli individui agiscono in un contesto di indipendenza e indifferenza: ciascuno si concentra sul proprio successo e considera irrilevante la problematica degli sforzi e dei successi o degli insuccessi degli altri.

Ognuno di questi tre modi di interazione crea differenti modi di pensare, diversi modi di agire, di essere, diversi modi di vedere e di considerare se stessi, gli altri, la struttura in cui si è inseriti.

Una classe serale funzione in maniera efficiente quando si costituisce essenzialmente come una struttura cooperativa.    Il  grado di cooperazione di tale struttura determina quanto efficace e funzionale sia la scuola serale. 
Se una classe serale di studenti lavoratori si struttura come gruppo collaborativo efficiente, particolare importanza viene assegnata all’interdipendenza tra gli studenti, all’importanza che ciascuno avanzi nel processo di apprendimento, ai fattori relazionali di fiducia, di dialogo,di aiuto reciproco, al formarsi di gruppi di studio formali e informali, ad un’impostazione nella costruzione delle decisioni che tiene conto dell’opinione dei vari componenti della classe, a una tendenza a risolvere i conflitti, ad una riflessione su come la classe funziona e su come potrebbe funzionare meglio.
Nel confronto tra due classi serali composte da individui che mediamente hanno pari capacità, risultati costantemente migliori vengono raggiunti dalla classe in cui si sia instaurato una struttura di gruppo collaborativo.

Tutte le classi iniziano il loro ciclo scolastico come insieme di individui separati, ma alcune classi riescono a costituirsi come gruppo collaborativo. Questa trasformazione dipende dalle persone, ma anche da situazioni su cui la struttura scolastica può incidere. Si tratta di individuare le iniziative che una scuola, i docenti possono attuare per incentivare il passaggio di una classe da insieme di individui separati a gruppo collaborativo.

Un modo di essere della classe serale come gruppo collaborativo abbassa l’assenteismo degli studenti lavoratori, fa diminuire i ritiri, incoraggia lo sforzo per raggiungere gli obiettivi comuni, favorisce la motivazione allo studio, incentiva l’impegno per il successo scolastico.


10. FATTORI CHE DETERMINANO IL COSTITUIRSI DI UNA CLASSE SERALE COME GRUPPO COLLABORATIVO
Alcuni tipi di comportamento e di relazione segnano ogni classe. A seconda che in una classe si affermi un modello di comportamento piuttosto che un altro, in essa si sviluppa una diversa predisposizione verso la didattica, verso l’apprendimento, verso i docenti.
Le dicotomie che descrivono il modo di funzionare di una classe serale possono essere indicate nel modo seguente:

a)                individualismo

b)                  altruismo

agire individualistico degli studenti migliori

agire dei migliori in aiuto agli altri studenti

obiettivo predominante nella classe è fare il minimo indispensabile

interesse generale verso lo studio

selezione effettuata dagli studenti delle materie da studiare e da seguire

impegno complessivo su tutte le materie

presenza scolastica discontinua

presenza continuativa di quasi tutti gli studenti

età inferiore alla media del serale

(24 anni)

età superiore alla media di 24 anni

età disomogenee degli studenti

età omogenee degli studenti

formazione eterogenea della classe da più provenienze

insieme di studenti che frequentano la stessa classe serale dalla I e dalla II

formazione di raggruppamenti piccoli di 2-3 studenti, spesso in contrasto tra loro

presenza di un gruppo consistente trainante di 8-9 studenti che guida la classe

 
A seconda che prevalga il primo o il secondo aspetto, in particolare a seconda che gli studenti di riferimento della classe si orientino verso il primo o il secondo tipo di comportamento, si determina la linea di sviluppo della classe.
Si tratta di favorire la formazione della classe come gruppo collaborativo, di incentivare le situazioni in cui si affermino comportamenti funzionali alla collaborazione e alla cooperazione.
Affinché una classe si costituisca come gruppo collaborativo è necessario l’instaurarsi di relazioni di aiuto, di condivisione, finalizzate alla conoscenza e allo studio. Essenziale per la formazione di una classe come gruppo collaborativo è l’ "interdipendenza cooperativa", la percezione che il proprio lavoro è collegato positivamente al lavoro e al successo degli altri studenti. L’interdipendenza cooperativa porta il singolo studente a percepire il compagno di classe come qualcuno con cui collaborare e di cui si condividono obiettivi e risultati.
Dal punto di vista dell’organizzazione scolastica si tratta di incidere sugli elementi strutturali che rendono più stabili le classi e di permettere il consolidamento di relazioni e di collaborazione tra gli studenti. 
I comportamenti degli studenti funzionali alla costituzione della classe come gruppo collaborativo sono:
a) la condivisione di interessi,
b) la figura di catalizzatore attivo all’interno della classe assunta dagli studenti più bravi,
c) la partecipazione di tutta la classe a iniziative extrascolastiche (ad esempio visite d’istruzione),
d) l’instaurarsi tra gli studenti di amicizie e di solidarietà,
e) lo scambio di appunti,
f) lo svolgimento di attività didattiche di gruppo.
Un docente che favorisca questi tipi di comportamento determina condizioni favorevoli alla trasformazione della classe in gruppo collaborativo.
Utile in questo senso è l’assegnazione di responsabilità, che si configurano come aiuto e sostegno dei compagni, agli studenti più bravi. 
Contrari all’instaurarsi di un clima di collaborazione sono conflitti stabili, non risolti tra docente e studenti e tra studenti e studenti. Solo in un’atmosfera di tranquillità, di serenità si può sviluppare un rapporto efficiente ed efficace di apprendimento.


11. IL RUOLO DEGLI STUDENTI LEADER
Per il costituirsi di una classe serale come gruppo collaborativo sono decisivi il comportamento e il ruolo svolto dagli studenti leader, quelli presi come riferimento e metro di giudizio dagli altri compagni.
Se nella classe divengono punto di riferimento studenti che si caratterizzano per serietà, impegno verso lo studio, spirito di collaborazione con gli altri studenti e con i docenti, la classe migliora il suo livello scolastico e la sua qualità didattica. Anche gli studenti con minori capacità e con un atteggiamento conflittuale verso la scuola vengono condizionati favorevolmente.                                                                                                                                                             Attorno alle figure degli studenti leader si stabilizza un modo di essere della classe, in particolare riguardo alla puntualità, all’impegno, al rapporto con gli altri studenti e con i docenti.
Se leader della classe divengono studenti con un atteggiamento negativo verso lo studio, con un comportamento discutibile verso la scuola e conflittuale verso i docenti, con una partecipazione e una presenza a scuola saltuarie, i risultati della classe sono penalizzati pesantemente e s’instaura un clima sfavorevole alla didattica e alla qualità del processo formativo.


12. I livelli progressivi di approfondimento della materia
In una scuola serale, dove approdano studenti in generale con buona motivazione verso lo studio ma a volte con livelli di partenza carenti in alcune discipline, è fondamentale spostare l’attenzione dalla velocità d’apprendimento all’effettiva acquisizione di contenuti fondamentali.
Punto di riferimento è non solo il programma ma sopratutto il grado di apprendimento e di comprensione degli studenti e il costituirsi della classe come gruppo collaborativo.
E’ importante quindi un’opera anche faticosa di controllo da parte del docente del reale livello di acquisizione dei contenuti essenziali, un controllo che va ripetuto nel tempo per avere la sicurezza che gli studenti abbiano acquisito gli argomenti fondamentali.
Il ritmo dell’apprendimento varia da studente a studente ed è un elemento importante nel suo successo o insuccesso scolastico. Nell’acquisizione delle conoscenze ciascuno ha un suo tempo necessario per sviluppare un’esperienza di apprendimento essenziale.
La prassi scolastica è quella di cadenzare un ritmo standard per tutti. Ma questo tempo standard non dà conto delle differenze esistenti tra gli studenti. Articolare ritmi di apprendimenti diversi permette di innalzare il successo scolastico. Poiché non è possibile rallentare indefinitamente lo sviluppo del programma la soluzione si colloca nell’ articolazione del programma in più livelli di approfondimento così da permettere a tutti gli studenti di acquisire le conoscenze fondamentali.
Riuscire a organizzare la didattica della disciplina in livelli di approfondimento progressivi fa in modo che il primo livello di base venga acquisito da tutti gli studenti, mentre i livelli di conoscenza più profondi possono essere argomento di studio degli studenti con più capacità. La suddivisione in livelli di approfondimento progressivi implica che ogni livello di conoscenza sia autosufficiente.

Tre sono gli approcci, non alternativi tra loro, per affrontare e gestire al meglio le differenze tra gli studenti:
a) sviluppare al massimo l’insegnamento in modo differenziato in modo che differenti i livelli di approfondimento combacino con le diverse capacità di apprendimento,
b) modificare l’organizzazione scolastica, eventualmente anche su più classi, attraverso la costituzione di moduli di livello,
c) dividere la classe in gruppi di lavoro, con lo sviluppo di un apprendimento cooperativo.


13. LA SINERGIA DELLE DISCIPLINE
Ausubel ("Educazione e processi cognitivi") distingue tra apprendimento meccanico e apprendimento significativo: un apprendimento è tanto più significativo quanto più interagisce e si integra con la mappa cognitiva dello studente.
Per Bruner l’attività conoscitiva consiste in un processo di sistematizzazione per strutture (ordini, serie, classi, concetti): le nozioni che si acquisiscono senza sufficiente struttura connettiva con molta probabilità verranno dimenticate. Un serie sconnessa di fatti ha una durata miserevolmente breve nella memoria. Organizzare fatti di apprendimento come principi ed idee da cui successivamente possano essere dedotti altri fatti è il sistema per ricordare. E’ grazie alle strutture, dice Bruner, che si possono riprendere contenuti svolti precedentemente per farli emergere in maniera nuova favorendo una loro ricomposizione alla luce delle nuove conoscenze.

Sulla qualità dell’istruzione serale un peso essenziale è svolto dall’ interdisciplinarità. Se l’insieme dei singoli insegnamenti converge in una sinergia comune di apprendimento, gli elementi cognitivi di fondo vengono rinforzati in una mappa cognitiva efficace e stabile.
La sinergia delle diverse discipline è decisiva per rafforzare la mappa cognitiva degli studenti e per realizzare un sistema didattico efficace.
Tale sinergia, in primo luogo, significa semplicemente coordinamento dei programmi, per riorganizzarli sia nei contenuti, sia nei tempi di sviluppo, sia nel linguaggio in modo da massimizzare l’efficacia, l’incisività, la convergenza di singoli insegnamenti. Questa sinergia facilita l’apprendimento degli studenti, permette loro di acquisire nuove conoscenze all’interno di una mappa cognitiva più ampia che va via via rafforzandosi e consolidandosi, permette che le varie conoscenze si integrino in un sistema di sempre maggiore coerenza. in un' organizzazione che supera la somma delle singole informazioni e singole conoscenze.

In particolare nell’educazione degli adulti è strettamente funzionale al successo scolastico la valorizzazione delle esperienze e delle conoscenze che gli studenti-lavoratori hanno nel mondo del lavoro. L’apprendimento è tanto più significativo quanto più si collega alla mappa cognitiva già esistente nello studente, quanto più la nozione, l’informazione scolastica interagisce integrandosi in un processo progressivo di approfondimento del sapere professionale.
 

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