PROTOCOLLO N° 2PROTESI MOBILELa protesi mobile è quella protesi dentale che può essere rimossa dal paziente per le normali operazioni di pulizia. Fanno parte della protesi mobile tutti i seguenti tipi di protesi :
PROTESI TOTALE
Dopo aver estratto tutti gli elementi dentali di un paziente e aver atteso il tempo necessario all'avvenuta guarigione delle mucose, il professionista rileva un'impronta in alginato delle arcate edentule. Qual'ora una delle due arcate non fosse edentula, ma presentasse invece ancora tutti o quasi tutti gli elementi dentali originali dei paziente, il professionista rileverà anche un'impronta in alginato di quest'ultima, e ce la invia unitamente a quella sulla quale dovremo effettuare la protesi totale, affinché venga utilizzata come antagonista e come tale verrà da noi sviluppata (vedi ANTAG. PROTOCOLLO N°1 Par. N° 5). L'impronta dell'arcata edentula invece, verrà inizialmente colata in gesso giallo tipo modelgyps, per effettuare un modello preliminare. Su di esso il nostro laboratorio costruirà un Porta impronte Individuale secondo la tecnica di SKREINEMAKER, ossia una plachetta m resina che dovrà avere le dimensioni e la forma pressoché definitiva della base della protesi. la resina utilizzata a tale scopo è la TRIAD V.L.C. , già confezionata in placche dalla DETRAY DENTSPLY e garantita dalla stessa ditta a mezzo di scheda di sicurezza e marchio CE. Sopra alla plachetta, verrà poi posizionato un masticone m cera, utile a rilevare insieme all'impronta definitiva, anche la registrazione occlusale dei paziente. I masticoni utilizzati, sono denominati TAWONI IN CERA DA LABORATORIO e prodotti dall'industria ZINGARDI di NOVI L. (AL), A questo punto, si invia il tutto allo studio, il quale dovrà rilevare l'impronta definitiva in silicone fluido ( XANTOPREN, PERNILASTIC, ecc.ecc. ) e insieme ad essa anche la masticazione del paziente, nonché fornirci inoltre un numero maggiore di indicazioni circa la forma, il colore, e la posizione degli elementi dentali da montare, il centro della bocca dei paziente, la linea del sorriso e altro. Ovviamente, le informazioni non sono mai troppe , in quanto bisognerebbe avere anche le registrazioni pantografiche , cerature di protrusione, di lateralità, archi facciali ecc.ecc. Tuttavia nella maggior parte dei casi i professionisti da noi serviti preferiscono rimandare le varie registrazioni al momento della prova della protesi montata in cera, in quanto probabilmente ritengono più importante effettuare determinati controlli direttamente all'interno del cavo orale del paziente, al fine di adattare al meglio la protesi, Pertanto, solo in certi casi particolarmente difficoltosi, ci forniscono anche l'arco facciale e ci fanno eseguire il montaggio sull'articolatore a valore semindividuale DB 2000 WHIP M[IX. Normalmente invece, rilevati ì dati precedentemente descritti, inviano l'impronta definitiva al laboratorio e ci chiedono di effettuare il montaggio su articolatori a valori medi,(ASA) A questo punto il nostro laboratorio prepara (dopo averle sempre trattate in STERIGUM ) 13impronta. definitiva per la sua colatura, seguendo con la cera WAX STIKS ZETA (INDUSTRIA ZINGARDI di NOVI L. ?AL?) il bordo della impronta e dopo aver incollato detto bordino in cera a mezzo di cera collante STIKY WAX (CORNING'S WAX) al porta impronte individuale,procede con il boxare l'impronta con una striscia di cera WAX STRIPS ZETA ( INDUS. ZINGARDI), al fine di formare una sorta di scatoletta all'interno della quale si trova l'impronta da colate. Con tale procedimento si può quindi colare un modello definitivo interamente in JADESTONE, senza il bisogno di fare lo zoccolo in gesso giallo, così da mantenere integri i bordi della protesi fornitici dal professionista dopo aver adattato al meglio la plachetta in resina nel cavo orale dei paziente e aver preso l'impronta definitiva. A gesso indurito, si procede alla rimozione del box di cera precedentemente costruito e si squadra leggermente il modello fermandosi al bordo lasciato dal wax stiks, quindi a circa cinque inni dal bordo dell'impronta. A questo punto,mediante gli opportuni masticoni già montati sulla plachetta al momento dei rilevamento dell'impronta, si montano i modelli definitivi sull'articolatore. In seguito, dopo aver rimosso la plachetta in resina, si isola il gesso dei modello con isolante per cera tipo WIS -BREDENT- e si procede con l'adattare allo stesso modello un foglio dì cera rossa tipo TENATEX ( ASSOCIATION DENTAL PRODUCT L.P.D. ), ripiegando quest'ultimo sa se stesso a livello dei bordi dell'impronta, al fine di formare una plachetta simile a quella rimossa, ma tutta di cera. Dopo aver leggermente fissato quest'ultima al modello, fondendo un po' di cera, si procede al montaggio degli elementi dentali. I denti da noi utilizzati in protesi mobile, sono i BIOPLUS e gli ARTIPLUS, prodotti dalla DENTSPLY DETRAY e certificati dalla stessa a mezzo de schede di sicurezza depositate nel nostro laboratorio e marchiati CE. Questi ultimi sono denti in resina composita e vengono da noi scelti in quanto possiedono le caratteristiche dei denti in resina acrilica, migliorate da una componente in ceramica, pertanto risultano essere migliori sia degli uni, che degli altri completamente in ceramica. Montati i denti secondo le regole di masticazione e seguendo passo a passo tutte le richieste forniteci dal professionista e dal paziente, quindi, passiamo alla modellazione dei colletti gengivali e a una prima rifinitura della base in cera. A questo punto inviamo la protesi in prova allo studio e attendiamo ulteriori indicazioni. Se la protesi soddisfa appieno tutti i requisiti funzionali richiesti dal professionista e anche quelli estetici richiesti dal paziente, al suo ritorno in laboratorio ci sarà indicato di ultimarla. Se invece fossero richieste alcune modifiche sarà necessaria una prova ulteriore a modifiche effettuate, al fine di stabilire se si è raggiunto l'adattamento ottimale o meno. Le prove a volte possono essere anche più di due in quanto il professionista non deve fermarsi finché non ha raggiunto il pieno soddisfacimento di tutti i requisiti estetico?funzionali e non sia d'accordo con il paziente dei raggiungimento di tale scopo. Dal momento che la protesi ci viene consegnata per essere finita, quindi, codesto laboratorio riterrà di aver raggiunto il suddetto scopo e non si riterrà responsabile di ulteriori ripensamenti, né da parte del professionista, né da parte dei cliente. La resinatura della protesi avverrà dunque nel seguente modo Dopo aver fissato la protesi montata in cera nell'esatta posizione e dopo aver ultimato la modellazione della base, completa di rughe palatine e iuga alveolare, si applicherà uno strato di silicone fluido OFITOSIL FLUSSIG,prodotto dalla HAEREUS KULZER e successivamente si costruirà una maschera in silicone utilizzando lo ZETALABOR ZHERMACIC, atta a inglobare nel suo interno tutta la protesi totale e una porzione del modello portante. A silicone indurito si procederà all'apertura della mascherina scollandola dalla protesi e smontando i singoli elementi dentali dalla base in cera. Rimossa la base in cera dal modello e lavato quest'ultimo con acqua bollente, si procede lavando e sgrassando con acqua bollente e un batuffolo imbevuto di trielina ogni singolo elemento dentale. Successivamente questi ultimi vengono individuati nella porzione che verrà inglobata nella resina della base mediante una film sinterizzata montata su micromotore e via via riposizionati incollandoli con un goccio di attack nella loro sede all'interno della mascherina in silicone. Il modello viene isolato con isolante per resina UNIFOL prodotto dalla PERIDENT DENTAL PRODUCT a mezzo di un pennello e, a questo punto si effettuano due fori a livello dei trigoni nella maschera in silicone. Attraverso questi ultimi verrà colata la resina rosa della base. Prima di riposizionare la mascherina sul modello, verranno posizionati all'interno di cm i filamenti di rinforzo D.V. A. ossia un fascio di fibre sintetiche atte a rinforzare la struttura della base della protesi. Quindi verrà riposizionata la mascherina sul modello e colata la resina. Questo laboratorio preferisce utilizzare resina indurente a 400 C. in pressione, in quanto la più vecchia resina cosiddetta " a caldo" presentava eccessiva retrazione da polimerizzazione e quindi non forniva protesi sufficientemente precise, Il nuovo sistema da noi adottato e indicato anche dal prof. Preti ( UNIVERSITA ' DEGLI STUDI DI ODONTOIATRIA DI TORINO) risulta quindi migliore, anche se non esclude un futuro uso di nuove resine polimerizzabili a microonde (MICROBASE) sempre che la loro idoneità venga veramente affermata nel tempo. Tuttavia al momento la resina usata per le basi di protesi totali e parziali è la SELECTAPLUS ( DENTSPLY ) certificata dalla stessa ditta con marchi CE e scheda di sicurezza. La polimerizzazione di una protesi avviene come indicato sulle istruzioni d'uso in 10?15 min. alla temperatura di 40?50°C. mettendo l'acqua a quella temperatura all'interno del PRESSOMAT ABA e ponendo la protesi all'interno di quest'ultima apparecchiatura immersa nell'acqua e sotto la pressione di 3 bar. A polimerizzazione avvenuta , sì taglia e si rimuove la mascherina, dopo di che si inizia a rifinire la protesi. Dapprima si asportano gli eccessi di resina rimasti a livello dei trigoni delle protesi ove vi erano i fori della mascherina. Poi si rimonta il modello sull'articolatore grazie alla plachetta rimovibile dello stesso (ASA) e si inizia a controllare la masticazione,accertandosi che i singoli elementi dentali non si siano spostati durante la resinatura e abbiano mantenuto i precedenti rapporti articolari con l'antagonista. Effettuati tutti i controlli anche con l'ausilio delle cartine di articolazione dell'AGIS, si procede con l'eliminazione dei modello in gesso sul quale è posta la protesi. A questo punto si rifinisce la base mediante frese al tungsteno, gomme abrasive e carta seppia e quindi si passa alla lucidatura finale. Quest'ultima avviene alla pulitrice mediante una prima passata con spazzola di setola HATO art. N°' 5380, bagnando la resina con un impasto di acqua e sabbia pomice. Successivamente dopo aver lavato ed eliminato i residui di sabbia, si passa alla spazzola in cotone ( MOSCIONE POLIRAPID) unito all'uso di pasta lucidante (SIDOL) e si effettua così la brillantatura finale della base della protesi e degli elementi dentali. Ultimato tutto ciò si pulisce la protesi in acqua bollente e bicarbonato di sodio il quale sgrassa il tutto dalle paste lucidanti ed elimina anche eventuali particelle di monornero residuo. La protesi viene cosi confezionata in sacchetto di plastica sigillato, etichettato con la dicitura PROTESI TOTALE e fornito di libretto di istruzioni d'uso e manutenzione, nonché certificato di conformità e prescrizione medica,il tutto in duplice copia, mentre una copia ulteriore resterà agli atti in codesto laboratorio come fascicolo personale del cliente, conservandola per un periodo di 5 anni.
PROTESI PARZIALELa protesi parziale viene eseguita nel seguente modo
Il professionista rileva l'impronta dell'arcata parzialmente edentula dei paziente a mezzo di alginato e ce la invia con l'eventuale antagonista Dopo averla come sempre trattata in sterigum la coliamo in gesso giallo tipo MODELGYPS e creiamo così un modello preliminare. Sul mod. prel. Costruiamo un p.i.ind. utilizzando placche TRAD V.L.C. , facendolo con i fori se il professionista intende rilevare l'impronta def. in alginato, oppure senza fori se si userà il silicone fluido. Rilevata l'impronta definitiva ci accingiamo a colarla con lo stesso metodo della protesi totale, usando anche lo stesso gesso JADESTONE A questo punto, solo sul modello definitivo costruiamo una base di registrazione occlusale servendoci sempre delle placche TRIAD V.L.C. opportunamente tagliate, polimerizzate e rifinite, sulle quali posizioneremo frammenti di cera della ZINGARDI nelle zone edentule. Invieremo così il masticone allo studio per effettuare la registrazione occlusale del paziente, dopo di che inizieremo a costruire la protesi. Dopo aver montato i modelli def. sull'articolatore, si inizieranno a costruire i ganci sugli elementi dentali ancora presenti nel contesto del cavo orale dei paziente, i quali dovranno sopportare l'ancoraggio della protesi. Il gancio di una protesi parziale in resina viene solitamente effettuato piegando e adattando al dente portante, un pezzo di filo d'acciaio preformato. I fili d'acciaio da noi utilizzati a tale scopo sono denominati REMANIUM e prodotti e certificati con marchio CE dalla DENTAURUM ( GERMANIA). I denti da noi usati sono sempre i BIOPLUS e gli ARTIPLUS come avviene nella protesi totale e la resina da noi usata è sempre la selectaplus oppure la TRIGON 40, come anche i procedimenti di resinatura, rifinitura e lucidatura sono gli stessi della protesi totale. Logicamente la protesi parziale non è mai da considerarsi un vero e proprio lavoro definitivo, nonostante i materiali usati siano gli stessi della protesi totale, in quanto la presenza di elementi dentali residui comporta sempre l'eventuale futura estrazione di questi ultimi e quindi l'aggiunta di elementi di protesi e lo spostamento dei ganci, sino al raggiungimento della protesi totale. Tuttavia talvolta il professionista preferisce sfruttare il più a lungo possibile la protesi transitoria al fine di ritardare al massimo l'impatto dei paziente con una protesi totale. PROTESI PROVVISORIEAnche le protesi provvisorie possono essere sia parziali che totali e vengono eseguite pressoché con gli stessi procedimenti delle protesi definitive, avvalendosi solo dell'utilizzo di materiali meno precisi (gesso giallo anziché jadestone) e di denti in resina acrilica meno duraturi ( MAYOR DENT- MAYOR SUPERLUX) . Tuttavia essendo le protesi provvisorie, protesi della durata dì solo alcuni giorni o mesi, non ci riteniamo in dovere di descrivere ulteriormente i passaggi e i materiali usati. |