Antichi Mestieri

Capitolo 3

Preparazioni delle parti da saldare

Bene entriamo nel vivo della lavorazione.

Prima di cominciare a saldare indossa la mascherina antifumo e lavora in un locale ben areato.

Innanzi tutto devi sempre tenere presente che per eseguire una buona saldatura, è necessario pulire accuratamente le parti da saldare.

E’ molto importante quest’operazione, basta tralasciare anche una piccola parte che in quella parte lo stagno non attacca, e se si tratta di una pompa o di qualsiasi altro punto dove passa il fiato, la cosa è grave perché lo strumento perderà sicuramente modificando il suono.

Dunque, prendi i pezzi dissaldati e puliscili accuratamente aiutandoti con una piccola lima e con della tela abrasiva, elimina lo stagno vecchio fino a riportare in superficie l’ottone , pulisci soprattutto i bordi dei pezzi e dove termina la saldatura.

Se la parte è dissaldata da poco tempo, e di questo te ne accorgi dal colore dello stagno che non è scuro ma  ancora vivo quasi argenteo, puoi pulire solo i bordi, lo stagno lascialo pure, nella maggior parte dei casi è abbastanza per far si che i pezzi si risaldino.

Prendi i pezzi e sporcali nella parte dove saranno saldati con pasta salda o col disossidante liquido, unisci i pezzi tra loro aiutandoti con una molletta o con filo di ferro (nel capitolo seguente ti spiegherò come).

Ora accendi il saldatore e regola la fiamma, fai attenzione che non abbia troppa pressione, cerca di tenerla abbastanza morbida. Avvicina il saldatore ai pezzi e scaldali appena, dopodiché prendi la pasta salda e, aiutandoti con lo stagno o con il pennellino, cospargi anche i bordi esterni, la scaldata iniziale serve appunto per permettere lo scioglimento della pasta salda, nel caso del disossidante liquido quest’operazione si può evitare.  

 

Adesso devi cercare di essere il più veloce e il più preciso possibile, scalda tenendo la fiamma ad una distanza che sfiori appena i pezzi, cioè usando la punta esterna della fiamma non quella interna che ha un colore azzurro, infatti quest’ultima ha una potenza calorica molto più forte e solitamente viene usata per altre saldature.

Cerca di scaldare le parti in modo uniforme, non fermarti mai in un solo punto, e di tanto in tanto prova ad avvicinare lo stagno nel punto dove devi saldare allontanando il saldatore, questo per evitare che lo stagno si fondi prima che venga appoggiato e formi una grossa goccia.

Quando comincia a sciogliersi significa che il pezzo ha raggiunto la temperatura, ora continua a scaldare allontanando lo stagno quando avvicini la fiamma e viceversa, mettilo a piccole dosi e continua a scaldare facendolo scorrere tutto attorno, in modo che non ce ne sia troppo in un punto e poco nell’altro.

Se noti che lo stagno è scorso bene in tutti punti la saldatura è fatta. Controlla se non sono rimasti piccoli vuoti, in caso contrario riempili.

Nel caso hai messo dello stagno in eccesso eliminalo aiutandoti con uno straccetto di cotone,  oppure con il pennello sporco di pasta salda o umido di disossidante liquido, procedi in questo modo:

scalda affinché vedi che lo stagno comincia a sciogliersi e immediatamente dai in modo deciso un colpo secco da destra a sinistra o viceversa.

Ripeti l’operazione più volte fino ad eliminarlo completamente.