Recensione di Giorgio Mies

Il dipinto firmato Boatto è stato eseguito per la cappella dell'asilo di Colle Umberto, dove tuttora è conservato sopra l'altare. La composizione è dominata dalla figura centrale di Gesù in piedi dietro ad una tavola apparecchiata in modo frugale, con due ciotole e un paio di pesci sul piatto, in atto di spezzare il pane, mentre due discepoli osservano ai lati: l'uno in atteggiamento sbigottito, l'altro reclinando il capo sulla spalla in segno di affetto per avere riconosciuto il Maestro.

La semplificazione figurativa e formale è indice di una pittura concepita secondo i canoni interpretativi moderni, basati più sulla soggettività dell'emozione che sulla resa del dato reale. Alla singolarità dell'evento concorre anche una particolare stesura cromatica, giocata sulla tonalità dominante del rosa, modulando figure, cose, alberi e aria in un insieme di grande fascino, il fascino per l'appunto della luce al tramonto in cui si risolve questa pregevole "Cena di Emmaus".

Proprio per questo Boatto è uno fra i più interessanti autori di temi sacri del nostro tempo, non solo come garanzia di continuità con l'illustre tradizione passata, ma anche come recupero di valori puramente spirituali.