IL SOPRAVVENTO DI UNA MASCHERA
di
Cucciolo
Qualcosa
si è spezzato. Un fragile equilibrio sul sottile filo tra la verità e la
finzione si è dissolto. Chi ero? Chi sono? Chi sarò? Domande facili, difficili
risposte, scritte su un copione di vita vissuta su carta riciclata mille e mille
volte per una squallida nuova storia. Il guanto di sfida fu lanciato, lo
raccolsi perdendo tutto, ogni residua certezza. L’armonia di un canto spezzata
da una voce non più mia, una locandina in cui il mio nome latita, una scena in
cui compare una parte di me che mai ho mostrato ad altri. Grave errore, una
personalità frantumata in mille cocci di vetro, insanabilmente corrotta da una
domanda che rimbomba come campana a lutto in una processione funebre: Chi sono
io? Chi ero io? Chi sarò io? Atemporalità. Si cambia nel tempo o si è così
arroganti da arrivare a smussare angoli scomodi per una bugiarda verità. Il
fruscio delle piante cela l’immagine di un arcano tramonto grigio, il sole si
nasconde dietro una pesante tenda di conscia indifferenza, omertà, finzione
senza quarte pareti. Burattini comandati da catene d’acciaio, sparano bugie
dai cannoni della ciarlatana sapienza, ogni risposta non soddisfa a pieno
nessuna ambigua domanda. Il palco è illuminato e un vestito bianco e porpora lo
attraversa per intero lungo un tappeto di note, una litania, un’ipocrita e
disillusa richiesta di salvezza da un demone del male chiamato verità. Volti
truccati, fatti e prove alterate per coprire ogni possibile brandello di verità,
vite intente a sotterrare ricordi pesanti. Lavoro con tanto di diploma
l’occultazione di ciò che è stato, è, e sarà. Paradosso che diventa
normale quotidianità. Chi sarò? Chi sono? Chi ero? Poche risposte ipocrite,
una soltanto veritiera: il sopravvento di una maschera…