IL MISTERIOSO SILENZIO
di
Cucciolo
Piove. Non
è poi strano considerando che è novembre inoltrato. Piove e fa freddo. Forse
per il freddo è un po’ presto visto che qui l’anno scorso in questo periodo
ancora si camminava con le maniche corte. La luce è ovattata da queste nuvole
grigie e pesanti ed alle 16 di pomeriggio sembra già di essere a sera. Il
silenzio oggi mi da un grande fastidio, il rumore altrettanto. Sopporto soltanto
il battere delle mie dita su questo computer. Non sono allegro, non sono felice,
sono assolutamente apatico, mi succede spesso di questi tempi. In questi momenti
penso che ho tante cose ancora da fare, tanta fantasia ed inventiva, ma nessuna
volontà di farlo. Forse mi addormento sulla mia presunzione di poter fare ciò
che voglio quando voglio. Non è così, oppure non ho mai veramente voluto fare
qualcosa seriamente. Sento come se mi mancasse un minimo passo per accendermi e
dilagare, senza nessuno che possa battermi. Intanto sono fermo in tutto, sono
immobile, quasi come inchiodato all’inizio di tutto. Alla mia età non ancora
mai provato niente di veramente forte. Non ho mai cambiato nemmeno un po’ il
mio carattere, non so essere camaleontico. Non riesco ancora ad avere stima di
me, o forse ne ho troppa o forse è giusto non averne. Mi piacerebbe essere un
po’ più appariscente, un po’ più pronto ad approfittare delle occasioni
buone. Rimango fermo nel mio orticello di scadenti conoscenze e non riesco ad
uscirne, forse non mi va proprio. Non ho più gli occhi curiosi, non ho più
voglia di crescere. Adesso che sto crescendo vorrei sfuggire alla mia maturità.
E’ strano, ognuno passa metà della propria vita per cercare di diventare
grande e quando lo diventa, per l’altra metà della vita sogna di tornare
bambino. A me capita già adesso che ho tanto da crescere, del resto sono sempre
stato molto precoce. E’ da un po’ che mi chiedo cosa sarei capace di fare da
grande, è da un po’ che mi domando se riuscirò a fare per tutta la vita lo
stesso mestiere. La mia paura più grande è quella di stancarmi di tutto troppo
in fretta, di non trovare niente da fare nell’attesa di morire. Il mondo è
vario, ma come tutte le cose grandi, prima o poi ti stanchi di cercare di
conoscerle, lasci tutto a metà e cerchi qualcos’altro, una novità. Il
problema è che non ci sono altre novità, a parte la morte, ma per uno come me
così materialista, com’è possibile astrarsi e capire cosa c’è nella
morte? Io non capisco ancora il concetto di infinito, per me due rette parallele
non si incontrano mai. Forse la mia visione delle cose è a due dimensioni,
forse è vero che due rette parallele non si incontrino mai, ma come fare a
scoprirlo? Come immaginare che cosa c’è lungo questi infiniti punti che
corrono in ordinatamente in fila? Noi chi siamo? Siamo grandi mostri
nell’universo o siamo soltanto l’infinitamente piccolo che cerca di guardare
oltre i confini della propria immaginazione? E’ già tutto programmato o non
c’è una logica? E se non ci fosse davvero una logica, noi, con la nostra
razionalità, verso dove stiamo andando? Se tutto fosse casuale e se tutto fosse
eccezione, cosa potremmo fare?
Piove. Fa
freddo e piove, alle 16:32 sembra già notte
…e tutto
continua, senza domande e risposte, senza fermarsi mai, nelle regole e nelle
eccezioni, nel più misterioso silenzio…