LETTERA ALLA FAMIGLIA
di Cucciolo
Ciao
Amore,Come stai? I bambini crescono bene? Il piccolo ha messo i primi dentini?
E’ strano!!! Mi sembra di averti qui, davanti a me, poterti abbracciare.
Qui
fa freddo, anche se di fuoco ce n’è tanto. Si mangia male, si beve quando è
possibile e si dorme ancora meno. A dire la verità anche se si potesse dormire
di più io starei sveglio comunque, mi mancate. Il cielo qui è strano. Talvolta
è scuro come il buco del culo del diavolo, a volte si illumina in terribili
lampi rossi che sanno di morte e lo sfondo si annebbia. Non sono riuscito a
capire cosa ci sia oltre questi mostri di nebbia. La notte siamo costretti a
stare in silenzio assoluto,per terra. Ieri pioveva. Non abbiamo vestiti di
ricambio ed io conciato così sembro una grande pianta verde. Mi hanno dato
degli scarponi neri. Ho i piedi a pezzi, non posso muovere le caviglie. C’è
una radio sempre accesa, ma mai una partita di calcio, soltanto parole e parole,
sussurrate nervosamente. Credo che qualcuna di queste parole fosse “guerra”
ma credo di essermi sbagliato, non avrebbe senso in un campeggio come questo.
Alla sera quando tutti si raggomitolano e si addormentano, cala un gran
silenzio. Ieri però ha cominciato a tuonare. Un grandissimo fracasso svegliò
tutti. Non so perché tutti fossero così tesi, mi sembrano un po’ grandi per
aver paura dei tuoni. Si sono messi tra le mani delle armi e si sono gettati in
un grande fosso con dei sacchi di sabbia attorno. Non lo so, non lo so perché.
Io li ho seguiti con l’arma che mi avevano affidato (non so a quale scopo) e
mi sono nascosto anche io dietro quei sacconi. C’era gente che piangeva, che
aveva gli occhi sbarrati, che tremava. In effetti faceva un po’ freddo e
pioveva che Dio la mandava. Forse avevano paura di prendere freddo perché erano
tutti messi negli angoli del fosso, stretti stretti. Mi hanno detto che dovevo
andarci anche io lì, per non essere colpito.
Colpito dalla pioggia? Sinceramente mi sembravano tutti un po’ strani
ieri notte, ma mi sono andato a riparare anche io. Ad un certo punto ha smesso
di tuonare e allora tutti si sono alzati cautamente per tornare ai loro sacchi a
pelo. Credimi erano tutti spaventati per quel temporale. C’era chi piangeva,
chi guardava ripetutamente la foto della moglie e dei figli, chi pregava. Io ero
l’unico che non aveva paura dei tuoni? Impossibile!!! Credimi cara, non so che
razza di gente ho attorno. Oggi, prima dell’alba ci hanno svegliato. Mi hanno
mandato alla radio, perché dicevano che il ragazzo che ascoltava tutto il
giorno quella gente che parlava strano alle cuffie non si sarebbe svegliato.
Evidentemente non era riuscito ad addormentarsi ieri notte con quei tuoni. Era
una bella giornata oggi, non c’erano nuvole e il silenzio era rotto solo dalla
voce che rimbombava nelle cuffie alle mie orecchie. Ad un certo punto quella
voce ha cominciato a gridare preoccupata che stavano per arrivare e mi disse di
comunicarlo subito a tutti, perché si preparassero in fretta. Chi stava
venendo? Qualcuno a pranzare con noi? Magari, perché qui il clima era molto
teso e un po’ di compagnia avrebbe calmato i miei amici. Tutti non avevano
dormito e forse é per questo che non hanno accolto bene la notizia degli
invitati per il pranzo. Sono passati pochi minuti e il silenzio è stato rotto
dall’arrivo, sulle nostre teste, di grandi aerei rumorosi che hanno cominciato
a lanciare qualcosa, ma non so cosa. Ho sentito un boato, la foresta sulla
collina davanti a noi era presa nella morsa delle fiamme. Tutti sono scappati
ancora nel fosso. Io sono stato costretto a seguirli. Eravamo una trentina.
Abbiamo sentito dei passi veloci avvicinarsi al nostro campeggio.Io ero coperto
da tutti gli altri e non ho visto bene cosa succedeva. Il capo campeggio ci ha
gridato di scappare e disperderci nel bosco.Io ho cominciato a scappare, non mi sembrava il momento di giocare a nascondino, ma
quell’uomo lo diceva in maniera così disperata, che tutti noi abbiamo deciso
di accontentarlo. Mi sono girato indietro correndo e ho visto che nel fracasso
tanta gente cadeva a terra come addormentata. Non ho dato molta importanza a ciò,
forse erano stanchi e volevano prendere il sole. Mi nascosi. Credevo che non mi
avrebbero mai trovato e avrei vinto. Invece alle mie spalle è arrivato un omone
grossissimo. Aveva gli occhi rossi e il volto sfregiato. Respirava
affannosamente e si teneva il braccio, perdeva molto sangue. Dopo avermi
guardato bene, ha preso il suo fucile, me lo ha puntato e ha sparato un colpo,
qui sul petto. La potenza di quel fucile mi ha scaraventato a terra. Ho sentito
un dolore atroce. L’omone è scappato subito, velocemente, io non riuscivo a
muovermi e non ci riesco neppure adesso. Ho trovato un blocco di fogli per gli
appunti nello zainone che mi hanno caricato sulle spalle al campeggio e ti sto
scrivendo. Non sto molto bene,sudo freddo. Forse con la pioggia di ieri mi sono
beccato la febbre. Appena riesco ad alzarmi torno al campo per prendere qualcosa
per l’influenza. Non credo che stiano giocando ancora a nascondino, c’è un
silenzio di tomba. Perdo sangue nel punto dove quell’omone mi ha sparato, ma
credo che non sia grave. Ci vedo un po’ sfuocato, forse ho qualcosa
nell’occhio.Sto davvero morendo…. dal freddo, respiro affannosamente. Spero
di riuscire ad alzarmi presto perché così posso spedirti questa lettera e
dirti finalmente che domani torno dalla vacanza…